Le Fiamme provano a resistere, ma questo Petrarca è fuori portata ed ipoteca finale (e titolo…)
Foto e tabellini dal sito F.I.R.
Lo voglio dire subito senza particolari timori (del resto la pavidità non è da rugbysti): questo titolo il Petrarca può solo buttarlo via. Sin dall’inizio del torneo era la squadra con l’organico quantitativamente e qualitativamente migliore di tutta l’Eccellenza ed ora che a questo solido presupposto si sono aggiunti i quattro assi di un colore solo (il nero) tratti dalle maniche di Andrea Marcato direi che lo spazio per i dubbi è inesistente. I quattro assi sono: una consapevolezza assoluta della propria forza, una condizione atletica spaventosa, una difesa esasperante, un gioco offensivo equilibrato senza prevalenza di alcun fattore.
Con questi straordinari punti di forza i petrarchini possono permettersi tutto, persino di commettere errori, giocare 35 minuti ed essere un po’ indisciplinati, perché la loro forza è talmente grande da ammortizzare qualunque problema. E di problemi le Fiamme Oro hanno davvero provato a procurargliene, con grande applicazione e discreti risultati, ma, pur temendo di essere monotono, mi devo ripetere: contro un avversario così forte non c’è davvero nulla da fare. Per chiunque.
La partita inizia in un pomeriggio di sole smagliante e vento fastidioso, come spesso accade alla Caserma Gelsomini, invero non proprio gremitissima. Pronti via e il Petrarca fa subito la voce grossa mandando Simone Rossi a sbrecciare la linea difensiva cremisi per poi servire Riera che lancia Bettin in meta al 2’; Menniti-Ippolito non trasforma (0-5). Le Fiamme provano a reagire, ma dall’altra parte il Petrarca contrappone una difesa di quelle che farebbero perdere la pazienza a Giobbe e mette in mostra, nelle touche, un’artiglieria contraerea scoraggiante per qualunque velleità offensiva. Con grande volontà, però, i poliziotti ci provano e Quartaroli (oggi molto attivo) viene fermato a pochi metri dalla meta. Dalla successiva touche il Petrarca libera ancora a lato, ma su quella rimessa le Fiamme costruiscono bene e dopo una maul abortita una serie di ordinati pick&go porta Cristiano a pareggiare al 20’ e Buscema a sorpassare sul 7-5. E’ il momento migliore per i padroni di casa che potrebbero rimarcare pesante poco dopo sfruttando un errore di Borean, ma la forza dei neri (oggi in bianco) è anche quella di poter sbagliare sapendo che la loro difesa può rimediare. I cremisi non si scoraggiano e poco dopo una splendida percussione di capitan Amenta costringe gli ospiti al fallo che Buscema capitalizza portando i suoi sul 10-5 al 23’. Sarà l’ultimo vantaggio dei poliziotti, perché da lì in poi parte lo show del Petrarca stellare. Approfittando di un grave errore dei padroni di casa (un fuori diretto dai propri 22) il Petrarca va in touche e prova la maul, che viene ben difesa e spinta fuori. Ma sulla seguente touche i cremisi si suicidano servendo a Santamaria, appostato secondo schema difensivo noto anche alle pietre, una palla comodissima da adagiare in meta al 30’; Menniti trasforma e siamo 10-12. L’apertura petrarchina, poco dopo allunga dalla piazzola (10-15 al 32’) ed è solo l’antipasto per la pietanza sontuosa che Trotta confeziona fingendo il passaggio al largo e convergendo al centro per poi passeggiare (forse in maniera un po’ irridente) fin sotto i pali gigioneggiando con il ditino alzato e beccandosi una tranvata di Bianchi che tentava in extremis di spingere l’avversario in dead zone; Menniti trasforma e al 38’ il gap si allarga fino al 10-22 che chiude la prima frazione.
L’impressione di forza che dà il Petrarca è a dir poco impressionante ed il punteggio rappresenta plasticamente il divario fra una buona squadra come le Fiamme Oro ed una che per l’Eccellenza sembra davvero troppo forte.
Al ritorno in campo i ragazzi di Guidi ci provano in maniera encomiabile e si buttano in avanti da un touche raccogliendo 3 punti da un fallo al 43’ (13-22), ma è solo un attimo perché dall’altra parte Enrico Francescato, subentrato a Su’a, gestisce bene un avanzamento del solito incontenibile Trotta e serve Riera che va in meta per il 13-29 al 45’. Sul restart ancora Riera inventa una giocata da cineteca con un sombrero su Sepe dopo aver seminato due avversari; il centro argentino raccoglie il proprio kick, fissa l’avversario e serve l’accorrente Capraro per la facile meta del 13-36 al 50’. Applausi da spellarsi le mani e sensazione di superiorità quasi irridente. Su questa sensazione, forse, il Petrarca si adagia un po’ troppo sugli allori e dà la netta impressione di pensare “vabbè, direi che basta”. Marcato prova a scuotere i suoi mandando in campo praticamente un pack nuovo di zecca e di valore assolutamente pari a quello titolare (una cosa così non può permettersela nessun altro allenatore in eccellenza…), ma il momento non viene gestito benissimo e consente ai padroni di casa di provare a rendere il punteggio meno punitivo. Arriva così al 52’ una bella meta dell’ottimo Quartaroli che viene servito da Parisotto dopo un buon avanzamento della maul (20-36). Il Petrarca, come detto, in questa fase sembra voler soprattutto gestire e lo fa dosando difesa e falli che costringono l’arbitro Blessano a frequenti richiami, senza mai arrivare, però, a decisioni troppo drastiche. Il match, così, si addormenta, come voluto dagli ospiti, e non accade nulla di rilevante sino ad un minuto dal termine quando le Fiamme provano ad arrivare in fondo con una maul che avanza nonostante una miriade di entrate laterali e arriva in fondo: il TMO Passacantando non ravvisa il tocco e così si torna sul vantaggio. Nuova touche, nuova maul, nuova sequela di entrate laterali, ma stavolta Ceglie trova lo spiraglio per schiacciare e rendere meno amaro il passivo finale di 27-36.
Come detto il Petrarca vince con pieno merito e gli basta giocare una trentacinquina di minuti in tutto ad altissimo livello per mettere in saccoccia vittoria, cinque mete, cinque punti, quasi certa finale e probabilmente lo scudetto. Se commettendo errori, facendo una marea di falli e dormendo per mezzora buona si vince 5-0 in trasferta, davvero non si capisce chi possa opporsi a questa terrificante corazzata. Ritorno sabato prossimo a Padova: i cremisi dovrebbero riuscire nella titanica impresa di vincere segnando quattro mete e non facendone fare più di 3 ai neri, riuscendo al contempo a lasciarli indietro di 10 punti. Qualcuno lo crede possibile?
I Tabellini:
Roma, Caserma “Stefano Gelsomini” – Sabato 28 aprile 2018
Eccellenza, Semifinale play-off (andata)
Fiamme Oro Rugby v Petrarca Padova 27-36 (10-22)
Marcatori: p.t. 2’ Bettin (0-5); 20’ m. Cristiano tr. Buscema (7-5); 26’ c.p. Buscema (10-5); 29’ m. Santamaria tr. Menniti-Ippolito (10-12); 34’ c.p. Menniti-Ippolito (10-15); 38’ m. Trotta tr. Menniti-Ippolito (10-22); s.t. 43’ c.p. Buscema (13-22); 46’ m. Riera tr. Menniti-Ippolito (13-29); 48’ m. Capraro tr. Menniti-Ippolito (13-36); 53’ m. Quartaroli tr. Buscema (20-36); 80’ m. Ceglie tr. Buscema (27-36)
Fiamme Oro Rugby: Edwardson; Sepe, Quartaroli, Gabbianelli (62’ Massaro), Bacchetti; Buscema, Parisotto (60′ Calabrese); Amenta (cap.) (56’ Licata), Cristiano, Bianchi (47’ Favaro); Cornelli, Fragnito (72’ Duca); Iacob (60’ Ceglie), Moriconi (47’ Kudin), Zago (54’ Cocivera)
all. Guidi
Petrarca Padova: Ragusi (56’ Rizzi); Capraro, Bettin, Riera, Rossi; Menniti-Ippolito, Su’a (39’ Francescato); Trotta, Conforti (56’ Nostran), Lamaro; Saccardo (cap.) (53’ Salvetti), Gerosa (49’ Cannone); Rossetto (53’ Vannozzi), Santamaria (60’ Marchetto), Borean (49’ Acosta).
all. Marcato
Arb.: Blessano (Treviso)
AA1: Trentin (Lecco); AA2: Vedovelli (Sondrio)
Quarto Uomo: Chirnoaga (Roma)
Quinto Uomo: Salvi (L’Aquila)
TMO: Passacantando (L’Aquila)
Cartellini:
Calciatori: Menniti-Ippolito (Petrarca Padova) 5/6; Buscema (Fiamme Oro Rugby) 5/5
Note: Giornata calda e soleggiata. Presenti circa 1300 spettatori.
Punti conquistati: Fiamme Oro Rugby 0; Petrarca Padova 5
Man of the match: Andrea Trotta (Petrarca Padova)
jpr