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Rovigo sconfigge il pronostico (e il Petrarca)

Scritto da jpr

Quattordicesimo titolo per Rovigo che al Lanfranchi resiste eroicamente agli urti petrarchini

Photo by: Stefano Delfrate

Rugby Rovigo-Petrarca Rugby: 16-9 (pt. 10-9)

Vince con grande sacrificio e coraggio la Rugby Rovigo in un Lanfranchi che la marea di tifosi polesani ha trasformato in un Battaglini fuori regione. Una vittoria costruita soprattutto nella fase finale del secondo tempo, quella in cui il Petrarca Rugby è solito schiantare con la mostruosa fisicità dei suoi cambi qualunque avversario. Questa volta, però, Rovigo non si è sciolta: contro ogni logica e apparenza i ragazzi di Lodi sono riusciti a restare coesi e ad assorbire l’urto che sembrava a tratti incontenibile dei neri. Neri che, increduli di fronte a tanta resistenza, hanno finito per innervosirsi e facilitare il compito agli avversari con errori stupidi e scelte sbagliate che hanno premiato l’abnegazione avversaria. Così i ragazzi di Lodi sono riusciti a sopravvivere a quella specie di tritacarne che è sembrato essere oggi il Petrarca in certi momenti: lo hanno fatto innanzitutto disinnescando l’arma migliore dei loro avversari, il drive, che alla fine più che migliore si è rivelata unica: il Petrarca, evidentemente, quando non riesce a segnare con la maul diviene una squadra monca, capace solo di distruggere e non di costruire. Rovigo invece, faticando le pene dell’inferno, è riuscita anche a proporre gioco, o almeno a provarci; e questo le ha meritato il titolo.

Primo tempo

Pronti via e Faiva sbaglia il kick-off mostrando un certo nervosismo dei campioni in carica. Dopodichè Rovigo fa gioco, Petrarca glielo distrugge, more solito. Al 6’ prima occasione di piazzare per Giovanni Montemauri che capitalizza un fuorigioco dei neri e inaugura il tabellino per il 3-0. Petrarca prova a reagire accelerando i ritmi e trovando con De Masi uno splendido break, ma il ritorno della difesa rossoblù costringe i neri all’errore che vanifica l’occasione. Successivamente i neri tornano a bussare con la loro arma più scontata e di solito più efficace, il drive, che conquista metri e a seguire l’occasione per Scott Lyle di pareggiare 3-3 al 15’. Il Petrarca è ferocissimo sui punti d’incontro e Rovigo fatica tantissimo ad avanzare e financo a mantenere il possesso e i neri un centimetro alla volta mangiano terra e tempo ai loro avversari. Al 24’ su un calcio dalla base di Tebaldi la pressione nera arriva inferocita sul malcapitato Moscardi che subisce l’aggressione e la successiva controruck furibonda degli uomini di Marcato che frutta per Scott Lyle il sorpasso dalla piazzola sul 3-6. La partita, insomma, sembra dominata dalla ferocia al limite della violenza del pack petrarchino contro il quale si infrangono le velleità dei Bersaglieri che stanno a galla grazie all’orgoglio. Ed è di puro orgoglio il micidiale placcaggio con cui Van Reenen procura ai suoi l’occasione per andare a lanciare dentro i 22: dalla maul solo accennata spunta come un folletto Bautista Stavile che sguscia fra le maglie nere e schiaccia il 10-6 al 31’ (conv. Montemauri). Alla maul finta del Rovigo il Petrarca prova a contrapporne una vera, ma la difesa polesana è fantastica nell’imbrigliarla e conquistare un grande turnover che fa tirare un sospiro di sollievo ai quasi 2000 tifosi rossoblù sugli spalti. I neri però insistono con una serie impressionante di pick&go che sembrano sbriciolare la difesa rodigina, che però regge pur concedendo a Scott Lyle di accorciare ancora dalla piazzola sul 10-9 con cui si va al riposo.

Impressioni a metà del cammino

Primo tempo non spettacolare, ma caratterizzato da un’aggressività impressionante, soprattutto da parte degli uomini di Marcato la cui fisicità fa veramente spavento; a farne le spese Swanepoel e Moscardi che sono costretti a lasciare il campo anzitempo. Rovigo contrappone il proprio orgoglio e per ora regge, ma alla lunga l’usura sembra inevitabile. Sarà così?

Secondo tempo

Si riparte e Rovigo prova come sempre a fare gioco scontrandosi con la difesa nera che al 49’ concede un fallo presto capitalizzato da Giovanni Montemauri per il 13-9. Al 52’ è paura al Lanfranchi per Andrea De Masi che dopo un placcaggio devastante su Tavuyara cade male, batte la testa ed esce in barella dopo lunghi minuti di preoccupazione; per fortuna il centro padovano tranquillizza tutti salutando ed al suo posto entra Capraro. La partita sembra non prendere una direzione precisa e Marcato al 60’ decide di mandare in campo il suo special-team ottenendo subito un calcio a favore in mischia. Si va in touche, ma la risposta della difesa rossoblù è ancora una volta pronta sia contro la maul che contro il successivo pick&go. Ancora più eroica la difesa dei ragazzi di Lodi al 66’ quando la palla esplode dalle mani dei petrarchini dopo un multifase interminabile e logorante. Rovigo sembra un vascello malridotto in mezzo alla tempesta, ma miracolosamente regge agli urti lasciando un po’ di vita in ogni scontro. E il miracolo si concretizza ancor di più al 78’ quando nell’unica uscita dalla propria metà campo Rovigo gestisce con pazienza e costruisce per Giovanni Montemauri l’occasione di un bellissimo drop per il 16-9 che consegna alla storia il quattordicesimo titolo tricolore per la Rugby Rovigo.

Tirando le somme

Una vittoria assolutamente meritata per un Rovigo che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Complimenti ad Alessandro Lodi che corona la sua prima stagione da head-coach con un trionfo inaspettato, ma stasera se c’è da fare un monumento il modello dovrebbe essere Davide Giazzon: la difesa del pack rossoblù sui micidiali drive petrarchini e l’ottima performance della mischia (che pure aveva perso anzitempo l’asso Swanepoel) sono state determinanti per questa splendida vittoria. Il Petrarca è stato…troppo petrarchino: ha pensato che bastassero le solite maul e i soliti cambi nell’ultimo quarto per vincere. E’ sempre bastato, ma non stasera contro un Rovigo umile, coraggioso e capace di fare quello che il Petrarca ha fatto troppo poco: provare a costruire ogni volta che ne ha avuto l’occasione. La meta di Stavile, meritato Mom sia come singolo che come esponente del reparto è un chiaro esempio di come la creatività possa sopperire all’inferiorità: invece di una maul scontata, un hat-trick determinante. Il Petrarca trucchi non ne aveva, solo la solita maul, ciò che Rovigo sapeva e aspettava.

IL TABELLINO:

Peroni Top10, Finale Scudetto 2023
Domenica 28.05.2023, Stadio Lanfranchi, Parma
Kick-off ore 21:15, diretta simulcast Rai 2 e Eleven Sports a partire dalle 21:00

Femi-CZ Rovigo Delta v Petrarca Rugby 16-9 (10-9)

Marcatori: PT 6’ c.p. Montemauri (3-0); 15’ c.p. Lyle (3-3), 23’ c.p. Lyle (3-6); 30’ m. Stavile, t. Montemauri (10-6); 40’ c.p. Lyle (10-9). ST 49’ c.p. Montemauri (13-9); 79’ drop Montemauri (16-9)

Femi-CZ Rovigo Delta: 15. Diederich Ferrario (c); 14. Sarto, 13. Tavuyara, 12. Van Reenen, 11. Moscardi (31’ Uncini); 10. Montemauri, 9. Chillon (70’ Bazan Vélez); 8. Casado Sandri (59’ Sironi), 7. Cosi (77’ Lubian), 6. Stavile; 5. Lindsay, 4. Steolo (49’ Ferro); 3. Swanepoel (22’ Pomaro), 2. Giulian (49’ Ferraro – 80’ Giulian)), 1. Quaglio (61’ Leccioli)
A disposizione: 24. Ferraro, 17. Leccioli, 18. Pomaro, 19. Ferro, 20. Lubian, 21. Bazan Vélez, 22. Uncini, 23. Sironi
Allenatore: Alessandro Lodi

 

Petrarca Rugby: 15. Lyle; 14. Esposito, 13. De Masi (53’ Capraro), 12. Broggin, 11. De Sanctis; 10. Faiva, 9. Tebaldi (70’ Citton); 8. Trotta (c), 7. Nostran, 6. Casolari (61’ Michieletto); 5. Panozzo (59’ Ghigo), 4. Galetto (67’ Montagner); 3. Hughes (67’ Bizzotto), 2. Cugini (61’ Carnio), 1. Spagnolo (67’ Borean)
A disposizione: 16. Borean, 17. Carnio, 18. Bizzotto, 19. Michieletto, 20. Ghigo, 21. Citton, 22. Capraro, 23. Montagner
Allenatore: Andrea Marcato

Arbitro: Gianluca Gnecchi
Assistenti: Federico Vedovelli, Clara Munarini
Quarto Uomo: Filippo Russo
TMO: Matteo Liperini

Citing Commisioner: Maurizio Vancini
Cartellini: nessuno
Calciatori: Montemauri (ROV) 4/4 Lyle (PD) 3/3
Note: serata calda e afosa, terreno in ottime condizioni, spettatori 4000, Scudetto n.14 per la Femi-CZ Rovigo
Player of the Match: Stavile (ROV)

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jpr