Al via il nuovo/vecchio TOP10: novità (più o meno gradite) e ritorni (più o meno graditi)con 4 big in lotta per il titolo
Scatta sabato la nuova stagione del nostro amato TOP10 che si presenta con alcune novità ed alcuni ritorni e che promette di essere uno dei più avvincenti ed incerti degli ultimi anni.
Un torneo che, lo diciamo subito (e con la stessa convinzione con cui un anno fa di questi tempi ci dicevamo certi che il Petrarca avrebbe vinto il titolo), si presenta sostanzialmente diviso in due, con 4big4 che siamo certi accederanno ai playoff e le altre 6 in cerca di un significato per la propria stagione. Ma come, si dirà, prima dici che sarà un torneo incerto e poi ci dici già chi andrà ai playoff? Proprio così, perché quest’anno davvero ci saranno quattro formazioni molto più forti delle altre, ma, diversamente che in passato, non saprei indicare una certa favorita per il titolo. Ci saranno 4 squadre fortissime e costruite senza badare a spese che vedo assolutamente sullo stesso piano: tutte e quattro potrebbero raggiungere la finale e tutte e quattro potrebbero vincerla. Una situazione che non si vedeva davvero da molto tempo nel nostro torneo e che lo renderà probabilmente il più interessante a memoria d’uomo.
Ma prima di passare ad una veloce presentazione delle 10 concorrenti vediamo quale sarà la cornice nella quale si muoveranno. Si parlava di novità e ritorni più o meno graditi, tenendo conto del fatto che il “più o meno” è riferito ai “gusti” individuali. Come d’abitudine non cercherò di nascondere i “miei”…
Una novità assoluta riguarda la trasmissione in streaming di tutti i match; come ricorderete la situazione si è andata modificando negli ultimi anni: fino a due anni fa la federazione garantiva sui propri social lo streaming gratuito di tutte le partite, poi lo scorso anno si è passati ad una situazione “ibrida” nella quale la trasmissione era lasciata a scelta e carico delle società ospitanti, senza che la FIR ci mettesse un centesimo. Quest’anno, invece, lo streaming torna ad essere garantito per tutte le partite, solo che avverrà su una piattaforma a pagamento che tutti conoscete, ma di cui evitiamo di fare il nome “calcistico”. Al momento non è stato chiarito se i proventi della vendita di questi diritti andranno anche ai club di TOP10 o resteranno in tasca ad una federazione che non dà un euro ai club del domestic ed elargisce ogni anno circa 10 milioni di euro alle cd. franchigie professionistiche. Ciascuno può stabilire se questa “novità” gli piace o no; a me no.
Per la serie dei ritorni invece sappiamo già che la sede della finale sarà la stessa dello scorso anno, vale a dire il Lanfranchi di Parma, ragion per cui ci chiediamo se il concetto di “campo neutro” abbia davvero un senso o sia un escamotage per non dire che si gioca sempre nello stesso posto. Il che potrebbe anche andare bene essendo la cittadella parmigiana una sorta di “casa del rugby italiano”, ma se così fosse non capiamo perché non dirlo e continuare con la finzione del campo neutro deciso volta per volta. Torna poi, dopo un solo anno di sperimentazione, la vecchia regola del punteggio per cui il bonus point viene acquisito con la marcatura della quarta meta, anziché lasciare la suspence relativa alla necessità di differenza di +3. La regola delle 4 mete ci sembra penalizzante per lo spettacolo visto che quella precedente costringeva le squadre a non togliere il piede dall’acceleratore per non rischiare di compromettere il bonus. Con la regola del “4 e via” alla squadra più forte basterà controllare perché anche una o due mete avversarie non metteranno a rischio il bonus acquisito. Mi piaceva di più la regola “3+”.
Vediamo ora come si presentano al via le 10 squadre che ci accompagneranno fino alla finale. Un’avvertenza: presenteremo le 4 big dando precedenza alla squadra campione in carica e mettendo le altre 3 in rigido ordine alfabetico, mentre le altre 6 le metteremo in quella che secondo noi potrebbe essere la loro classifica. Questo perché non ci vergogniamo delle eventuali brutte figure nascondendoci dietro alla foglia di fico dell’incertezza. Facciamo delle ipotesi, ecco.
Petrrca Rugby: lo scorso anno era la favorita assoluta, per non dire unica ed ha mantenuto in pieno le attese. Quest’anno sarà più dura per i ragazzi di Marcato; intanto perché confermarsi non è mai facile, e poi perché quest’anno la concorrenza è di gran lunga più agguerrita di quella dello scorso anno. Durante l’estate ha cambiato poco e questo, considerando che aveva una rosa mostruosa, significa che è ancora fortissima.
HBS Colorno: poche storie, la Cantoni band è stata the big thing di quest’estate. Dopo una stagione in cui era stata la sorpresa ed aveva fallito per poco i playoff ha messo su una campagna acquisti per cui è difficile trovare aggettivi (mostruosa, spaventosa, fantastiliardaria: boh, ogni aggettivo sembra riduttivo…): Colorno ha speso tantissimo mettendo in rosa giocatori fortissimi, fra cui alcuni zebrati ancora pienamente titolari, ed ha costruito uno staff tecnico da far invidia a squadre nazionali da 6N. Ogni risultato che non sia una finale sembrerebbe francamente uno spreco…
Rugby Rovigo: i Bersaglieri non hanno perso tempo a leccarsi le ferite dopo la finale persa ed hanno costruito una rosa davvero notevole, comprando tanto e bene. Se lo scorso anno il giocatore più atteso del torneo era un numero 9 dei Pumas anche quest’anno sarà così: solo che lo scorso anno il piacere di averlo era per gli Skandianazz di Reggio, quest’anno sarà per le Posse della tribuna Quaglio. Ma Bazan Velez (di lui stiamo parlando) non sarà l’unica novità che va ad inserirsi in una rosa già da titolo: tanta qualità è arrivata da altre squadre di TOP10 e dal Sudafrica. Anche per i rossoblù il traguardo è il titolo.
Valorugby Emilia: dopo la grossa delusione dello scorso anno in cui è mancato un risultato in grado di ripagare gli ingentissimi investimenti fatti negli ultimi anni dal patron Grassi, l’estate reggiana ha vissuto due fasi, anche se a monte di tutto c’è stato il grande reset del coaching-staff. Dopo anni di “gestione accentrata Manghi” il tecnico parmigiano ha abbandonato la panchina e si dedicherà ai compiti di direzione del progetto sportivo, mentre come tecnico riabbracciamo con vero piacere quel grande uomo di campo che è Kino Properzi. Con la sua competenza ed esperienza il grande ex pilone azzurro cercherà di portare finalmente i Diavoli a quella finale che non può non essere l’obiettivo minimo. Sul fronte giocatori dopo una fase di “svuotamento” con molti big che se ne sono andati, abbiamo visto, dicevamo, due fasi. Una prima fase in sordina con l’arrivo di qualche giovane interessante, seguita da una serie di colpi di scena e fuochi d’artificio che hanno sicuramente entusiasmato i tifosi e reso fortissima una rosa che già lo era.
Fiamme Oro: sarà la volta buona? Da anni la squadra della Polizia di Stato inizia la stagione con tante attese che poi vanno deluse. Perché stavolta dovrebbe essere diverso? Potrebbe essere diverso perché, finalmente, la squadra romana sarà una “vera squadra di TOP10” e non una roba ibrida che invece che al torneo in cui milita deve dedicarsi alle necessità delle Zebre non potendo contare su tutti i propri effettivi. Quest’anno finalmente i giocatori delle Fiamme saranno solo delle Fiamme e questo rende la loro rosa ultracompetitiva. Certo non all’altezza delle 4 big, ma in grado di primeggiare fra le “normali”. Altra novità sarà in panchina, dove Pasquale Presutti ha dovuto lasciare il posto ad Alessandro Castagna alla sua prima grande prova da numero uno.
Rugby Calvisano: non è più tempo di fasti e di scudetti per la compagine della bassa bresciana, ma ci aspettiamo comunque buone cose da un team che ha una rosa di buona qualità, anche se con i consueti problemi di “ampiezza”. Dopo i dubbi estivi (resto o vado a Reggio?) Gianluca Guidi è rimasto per il suo ultimo anno in terra bresciana e sarà affiancato in cabina di regia da Ciccio De Carli. In estate se ne sono andati probabilmente i giocatori più forti e le ambizioni ovviamente non possono essere le stesse degli scorsi anni. Coach Guidi ha un mantra per quest’anno “una partita alla volta”: vedremo quante “volte” lo potrà dire con gioia…
Lyons Piacenza: dopo l’eccellente stagione scorsa, anche se un po’ troppo in calando nella parte finale, i piacentini avranno un nuovo capo allenatore, vale a dire il “promosso” Carlo Orlandi, tecnico che non ha certo bisogno di presentazioni. La rosa, già buona, è stata rinforzata con pochi mirati acquisti che secondo noi hanno aggiunto qualità. Le attese sono per un campionato tranquillo con qualche soddisfazione e qualche “scherzetto”.
Rugby Viadana: o Viadaña come scherzosamente dice qualcuno… I mantovani hanno cambiato molto durante l’estate, un cambiamento a ritmo di tango con tanti argentini (a partire dal cambio della guardia in panchina fra German Fernandez e Bernardo Urdaneta)a rimpolpare la rosa. Non sappiamo che valore attribuire a questa squadra e la mettiamo “qua” solo perché non sappiamo quale possa essere la sua competitività. Certo una cosa è nota: Ulyses Gamboa di rugby se ne intende, in Argentina ha eccellenti contatti e i giocatori argentini generalmente sono di ottimo livello. E se Viadaña fosse la sorpresa della stagione?
Mogliano Rugby: intanto è un piacere che ci sia ancora, visto che c’erano timori diffusi sulla sua “persistenza” in vita. La squadra sarà fortunatamente ai nastri di partenza con una rosa rivoluzionata e fortemente caratterizzata dal rapporto col Benetton Treviso. Saranno moltissimi, infatti, i giocatori legati a doppio filo con la franchigia trevigiana su cui Salvatore Costanzo potrà talora contare e talora no. Quindi in realtà non sappiamo quale sarà la consistenza di questa squadra che potrebbe essere molto diversa da partita a partita a seconda degli innesti. Le prime uscite non sono state entusiasmanti, ma di volta in volta potremmo vedere “più Mogliani”…
Cus Torino: come si fa a non volergli bene? Una ventata di freschezza e di spirito naif con una squadra composta per lo più di universitari e che riporta finalmente Torino ai piani alti del nostro rugby. Proveranno a salvarsi, sarà difficilissimo, ma siamo convinti che ci proveranno sino alla fine e raccoglieranno il rispetto e l’affetto di tutti gli innamorati di questo sport.
Ed ora manca solo…il calcio d’inizio! Buon rugby a tutti!