I “cojones” di Rovigo conquistano la finale contro il miglior Valorugby che sembrava avercela fatta
Era senza dubbio la finale che tutti attendevano, ma arriva nel modo che nessuno avrebbe immaginato. Rovigo deve “morire” per poi “risorgere” e trovare il più bello (anzi, quasi il più bello…) dei premi: la finale del 28 maggio al Lanfranchi contro gli eterni rivali, la favoritissima Corazzata Petrarkin. E’ stato un confronto teso, nervoso ed avvincente che alla fine ha premiato la squadra che ci ha voluto credere anche quando tutto sembrava perduto: Rovigo non era più forte, ma Rovigo è meritatamente in finale. E ci è riuscita soprattutto perché i suoi giocatori sono degli incredibili agonisti che non si deve mai fare l’errore di dare per morti.
Davanti ad un pubblico finalmente degno dell’evento (ma Rovigo da questo punto di vista non tradisce mai) e in un catino ribollente un po’ di passione e tanto di caldo il primo tempo è molto combattuto ed equilibrato. Il punteggio più che striminzito farebbe pensare ad una partita monotona, ma in realtà non è così. Sollecitate dal continuo “usala!” di Bottino le due squadre si affrontano con ardore e buon ritmo, ma le difese appaiono nettamente prevalenti sugli attacchi. In avvio Rovigo ha subito l’occasione della zampata pesante con una touche ai 5 metri, ma la reazione del Valorugby è di altissimo livello e la difesa di Manghi comincia a far capire ai rossoblù che il pomeriggio non sarà un tappeto di petali. Ad ogni modo al 10’ arriva l’occasione per Abner Van Reenen di aprire le marcature dalla piazzola per un mancato rotolamento in ruck e andiamo sul 3-0: nel corso della prima frazione il 10 saffa avrà altre due occasioni per piazzare, ma le fallirà entrambe. Reggio, però, grazie soprattutto all’impulso della sua superstar Gonzalo Garcia non è solo difesa. Prova anche a fare male ed in un’occasione ci va vicinissimo, ma la possibile marcatura viene vanificata da una sciocchezza di Amenta che “gioca” Ferro (un po’ furbescamente piazzatosi lì per dare fastidio) senza palla e provoca il cambio di possesso. C’è anche il tempo per una mancata meta di Rovigo, vanificata da una fallosa trasmissione di Da Re e si va negli spogliatoi sull’inusuale e striminzito 3-0 per i Bersaglieri.
Ma tanto il primo tempo sarà stato avaro di emozioni, altrettanto il secondo ne sarà prodigo, perché succede di tutto e di più. Dopo una serie di tentativi abortiti da ambo le parti arriva la prima marcatura pesante al 50’ e a marcarla è il Valorugby che con Marco Silva sfrutta una maul; Newton non trasforma e si va sul 3-5. La stanchezza sembra appesantire Rovigo che va in difficoltà e perde Stefano Sironi per un giallo “di squadra” al 53’. E’ l’inizio di una fase drammatica per Rovigo che sembra non avere più fiato. Reggio insiste, prende un’altra touche ai 5 e dopo un lungo martellamento arriva il cross-kick di Newton che premia l’affondo di Giulio Bertaccini che riceve in area di meta e schiaccia: si va sul 3-12 e Reggio è virtualmente in finale. Altra sfuriata e un multifase viene concluso in meta da Ale Mordacci ben servito da Paletta e il 3-19 al 59’ schiude la finale ai ragazzi di Manghi. Rovigo, però, come si diceva è agonismo distillato e concentrato e reagisce con i nervi e l’orgoglio; dopo una serie di tentativi frustrati da falli reggiani la maul va a segno con Filippo Cadorini al 66’; Da Re prende il posto del poco preciso Van Reenen dalla piazzola e si va sul 10-19: filo a filo. Reggio mantiene la calma a differenza di Rovigo che, nervosissima e stanca, si prende 10 metri per proteste e trasforma una punizione da touche in piazzabile: Dan Newton ringrazia e al 70’ riallunga sul 10-22. Chi non mantiene la calma però è Alessandro Ortombina che placca in maniera pericolosa Ruggeri e lascia i suoi in 14 per gli ultimi 10’ che saranno assolutamente drammatici. Rovigo trova nuove energie nervose se non fisiche ed una maul viene conclusa ancora da Filippo Cadorini; Giacomo Da Re mette dentro la difficile e fondamentale trasformazione e si va sul 17-22 con Rovigo nuovamente promossa. Sul restart l’incredibile azione che potremmo definire emblematica del match e della squadra che lo vince: Chillon fugge via sull’out, calcia lungo, troppo…anzi no: lo sprint di Facundo Diederich Ferrario è pazzesco e racchiude in sé il succo del match rovigoto: contro ogni logica riesce a schiacciare un angstrom prima che la palla finisca fuori: Rovigo va addirittura avanti 24-22 e inizia la lunga vigilia prima del giorno del giudizio.
La vittoria è del forte che ha fede; Reggio è stata forte oggi, Rovigo forse meno, ma ha compensato con la fede, che si potrebbe tradurre in questo caso in…attributi. Mai dare per morti i rovigoti, si diceva, perché loro moriranno solo dopo la sirena. E’ stato così oggi: a 10’ dalla fine Reggio aveva in mano la prima finale della sua storia, ma è bastata la sciocchezza di Ortombina per ridare ai Bersaglieri se non il fiato (che se n’era andato da tempo) almeno l’ostinazione nervosa per provarci. Il destino e la bravura li hanno premiati. Perché alla fine la fede vale anche più della forza talvolta. Inutile cercare spiegazioni tecniche: Reggio ha difeso bene, ha attaccato con efficacia scegliendo il momento giusto per farlo, Rovigo ha sofferto in touche, ma prevalso in mischia. Vero tutto. Ma oggi è stata questione di, diciamolo, cojones…
I TABELLINI:
Rovigo, Stadio Battaglini – domenica 15 maggio
Peroni TOP10, Semifinale ritorno
Femi-CZ Rovigo v Valorugby Emilia 24-22
Marcatori: p.t. 11’ cp. Van Reenen (3-0); s.t. 8’ m. Silva (3-5); 16’ m. Bertaccini tr. Newton (3-12); 17’ m. Mordacci tr. Newton (3-19); 26’ m. Cadorini tr. Da Re (10-19); 29’ cp. Newton (10-22); 33’ m. Cadorini tr. Da Re (17-22); 36’ m. Ferrario tr. Da Re (24-22)
FEMI-CZ Rovigo: Da Re; Bacchetti, Moscardi, Diederich Ferrario, Lertora (25’ Uncini); Van Reenen (68’ Borin), Visentin (49’ Chillon); Ruggeri (70’ Bur – 79’ Ruggeri), Lubian, Sironi (61’ Sironi); Bur (68’ Cosi), Ferro (cap.); Swanepoel (49’ Pomaro), Leccioli, (49’ Cadorini) Quaglio (79’ Rossi).
all. Coetzee
Valorugby Emilia:Farolini (cap);Bertaccini, Paletta, Schiabel (25’ Antl-29’ Schiabel- 41’ Antl), Colombo; Newton, Garcia (69’ Dominguez); Amenta (64’ Rimpelli), Mordacci, Sbrocco; Du Preez (41’ Gerosa), Dell’Acqua (69’ Dell’Acqua); Chistolini (37’ Mattioli- 78’ Chistolini), Luus (44’ Silva), Diaz (44’ Sanavia).
Arbitro: Manuel Bottino (Roma)
Assistenti: Federico Vedovelli (Sondrio) e Gabriel Chirnoaga (Roma).
Quarto Uomo: Matteo Franco (Pordenone).
Quinto Uomo: Matteo Locatelli (Bergamo).
TMO: Emanuele Tomò (Roma)
Cartellini: 13’ s.t. giallo Sironi (Femi-CZ Rovigo); 30’ st. giallo Ortombina (Valorugby Emilia)
Calciatori: Van Reenen (Femi-CZ Rovigo) 2/3; Da Re (Femi-CZ Rovigo) 2/2; Newton (Valorugby Emilia) 3/4
Peroni Player of the Match: Ferrario (Femi-CZ Rovigo)