Top 12

Petrarca, ovviamente

Scritto da jpr

Nessuna sorpresa al Plebiscito: Petrarca più tutto e non bastano coraggio e cerotti del Calvisano che esce a testa alta

Photo by Stefano Delfrate

Lo andiamo scrivendo ancora da prima che iniziasse la stagione: questo Petrarca è una squadra (ed una società) talmente superiore in tutto (organico, staff tecnico, risorse tecniche e finanziarie) da non avere reali rivali in questo TOP10 a parte sé stesso: una società di livello professionistico ed una Corazzata che DEVE vincere il titolo perché qualsiasi altro risultato sarebbe un clamoroso fallimento. Che potesse non raggiungere la finale era un’ipotesi nemmeno in discussione. Ieri, quindi, i ragazzi di Marcato hanno ottenuto la chance di rigiocarsi quanto sorprendentemente perso nella scorsa stagione e con l’obbligo di non ripetere quel clamoroso crash. E’ una pressione che sicuramente peserà su di loro, ma come si suol dire, se hai voluto la bicicletta ti tocca pedalare: essere di gran lunga i più forti di tutti comporta oneri ed onori. Ieri la vittoria è stata netta ed indiscutibile sin dai primissimi minuti nei quali si era immediatamente capito come il risultato finale non sarebbe stato minimamente in discussione. Proprio questa evidenza rende ai nostri occhi ancora più grandi i meriti dell’avversario di giornata dei vincitori annunciati: un Calvisano che pur già nettamente inferiore come squadra si è oltretutto presentato in condizioni atletiche e “di infermeria” a dir poco proibitive e ciononostante ha mantenuto “vera” la partita per un tempo superiore a quanto lecito attendersi per poi crollare a causa di un episodio che ha chiuso ogni discussione, ma che ha lottato onorevolmente fino all’ultimissimo secondo del match. Quindi complimenti al Petrarca che va verso la “sua” finale ed onore al Calvisano che ha impressionato per coraggio, dedizione e spirito guerriero oltre ogni limite.

Si parte con una sorpresa bruttarella, vale a dire la chiusura di un’intera tribuna e la “semivuotezza” dell’altra; occorre dirlo: 800 spettatori in uno stadio enorme per una semifinale scudetto sono di una tristezza da stringere il cuore. Innanzitutto per i ragazzi in campo che meriterebbero ben altra cornice per i loro sforzi. I primi minuti, come detto, sono davvero chiarificatori: i padroni di casa partono a tavoletta schiacciando gli avversari nei loro 22 e imponendo un ritmo che mette subito in evidenza tutti i limiti, soprattutto atletici, degli ospiti che appaiono immediatamente in grossissima difficoltà atletica. Del resto questa è probabilmente la forza principale del Petrarca, vale a dire un organico-monstre che permette durante la stagione di distribuire gli sforzi fra i giocatori avendo minutaggi molto più bassi di quelli dei singoli e contati avversari che arrivano a fine stagione molto più spremuti ed acciaccati alle partite decisive. In fotocopia rispetto alla partita di andata arrivano subito due piazzati dal piede mortifero di Scott Lyle (che concluderà con un per lui usuale 100%) frutto proprio delle diverse “velocità” a cui vanno le squadre e che ci porta sul 6-0 al 15’, minuto in cui si tira idealmente giù la cler sulla questione “passaggio del turno”. Il solito Lyle pesca uno dei suoi 50-22 che fa da piattaforma per la classica maul conclusa facilmente da Tommaso Di Bartolomeo staccatosi infine dal drive. Il 13+4 a 0 chiude virtualmente i discorsi, ma non la voglia di combattere del Calvisano, che spinto soprattutto dall’ardore delle sue stelline Albanese ed Izekor, si scuote e reagisce con energie tirate fuori da chissà dove. Così al 21’ il buon lavoro del pack consente di aprire un’azione ariosa da destra a sinistra per raggiungere all’ala il lanciato Edo Mastandrea che riporta in vita il match sul 13-7. La reazione petrarchina è rabbiosa e schiaccia ancora una volta gli ospiti a ridosso delle linea di meta, ma la difesa è miracolosamente efficace e sull’abbrivio Calvisano insiste e mette a sua volta alla frusta gli avversari costringendoli a falli ripetuti, l’ultimo dei quali viene sfruttato da Manfredi Albanese per il 13-10 al 30’. E’ il momento migliore per i ragazzi di Guidi che incredibilmente sono a tiro dell’avversario e stanno tenendo in piedi il match con le unghie e con i denti. Ma l’equilibrio è davvero esilissimo, almeno quanto il serbatoio dei calvini, e a spezzarlo definitivamente basta un episodio. Al 39’ un placcaggio irregolare di Damiano Mazza viene giudicato da giallo (diversamente da quanto giudicato precedentemente per il petrarchino Casolari) e Calvisano resta in 14. Nei minuti a cavallo dell’intervallo, come detto, l’equilibrio fragile si spezza del tutto: neanche un minuto e Andrea De Masi conclude un drive vincente dei neri e si va al riposo sul 20-10. Al rientro in campo, sempre in superiorità numerica, il Petrarca chiude la faccenda: l’imprendibile Fou brucia la difesa sguarnita, penetra in area e anziché schiacciare cede la palla a Luca Nostran per il grounding che sigla il 27-10 al 43’. Il gesto dell’australiano premia un compagno che ha avuto una stagione molto difficile. La partita è finita, ma Calvisano fa finta di non accorgersene e fra lo stupore generale continua a combattere con un coraggio ammirevole contro l’evidenza. Al 57’ gli sforzi prolungati dei ragazzi di Guidi trovano un meritato premio grazie all’estremo conato di volontà di Alessandro Izekor che va oltre facendosi perdonare un’ingenuità di qualche minuto prima che gli aveva impedito di marcare. Il punteggio va sul 27-17, Lyle riallunga dalla piazzola sul 30-17, ma Calvisano continua a combattere anche nei minuti successivi. La lucidità però se n’è andata con le ultime stille di energia e una manovra insistita nei 22 petrarchini viene frustrata da un passaggio avventato che al 63’ diviene facile preda del neoentrato Lorenzo Citton che mostra grande freschezza nel percorrere indisturbato l’intero campo per poi prodursi in un irridente volo alla Chris Ashton (il giocatore inglese divenuto “simpatico” a tutti per questo tipo di esultanza…) per il 37-17. Forse lo sberleffo subito stimola un’ulteriore reazione degli ospiti che rigettano il cuore oltre l’ostacolo ed è ancora il prode Alessandro Izekor a penetrare da sinistra per entrare in try-zone e con questa ennesima perla, che vale il 37-24, saluta i tifosi che lo hanno applaudito in questi anni e che dalla prossima stagione non lo vedranno più. Negli ultimi scampoli di partita Lyle migliora il suo score coi due piazzati che fissano il finale 43-24, ma c’è ancora tempo per un’ultima emozione. A tempo scaduto la mischia petrarchina gestisce la palla aspettando lo scadere finchè Citton decide di calciare verso il fondo. Il destino, forse per punire il giocatore dello sberleffo di poco prima, teleguida la palla contro la traversa e la fa rimbalzare fra le braccia di Federico Consoli che vola verso la meta: ha schiacciato o no? Secondo gli arbitri (cuori di pietra!), pur fra molti dubbi, il grounding non è regolare e purtroppo questa piccola ultima gioia viene negata agli sconfitti.

Finisce dunque come doveva finire, con i finalisti predestinati che raggiungono la loro meritata meta: quella finale che non potranno assolutamente permettersi di sbagliare per non vanificare un’altra volta gli sforzi invero poderosi profusi dalla società e dal presidente Alessandro Banzato in questi anni. Da applaudire in blocco le due squadre: il Petrarca per l’indiscutibile ed evidente superiorità ed il Calvisano per non aver mai accettato questa evidenza nemmeno a tempo scaduto, come abbiamo avuto modo di raccontare. Non ci sentiamo di segnalare particolari prove singole nel Petrarca, in cui tutti sono talmente forti che nessuno spicca, mentre nel Calvisano i futuri trevigiani Albanese ed Izekor confermano il loro grandissimo valore: senza di loro il prossimo TOP10 sarà un po’ più povero.

I TABELLINI:

Padova, Stadio Plebiscito – sabato 14 maggio
Peroni TOP10, Semifinale Play-off ritorno 
Petrarca Rugby v Transvecta Calvisano 43-24 (20-10)
Marcatori: PT 5’ c.p. Lyle (3-0); 10’ c.p. Lyle (6-0); 15’ m. Di Bartolomeo, t. Lyle (13-0); 21’ m. Mastandrea, t. Albanese (13-7); 30’ c.p. Albanese (13-10); 40’ m. De Masi, t. Lyle (20-10). ST 3’ m. Nostran, t. Lyle (27-10); 17’ m. Izekort. Albanese (27-17); 19’ c.p. Lyle (30-17); 23’ m. Citton, t. Lyle (37-17); 30’ m. Izekor, t. Albanese (37-24); 32’ c.p. Lyle (40-24); 36’ c.p. Lyle (43-24);
Petrarca Rugby: Lyle; Fou (49’ Schiabel; 74’ Pavesi), De Masi (74’ Sgarbi), Broggin, Zini; Faiva, Tebaldi (53’ Citton); Trotta (cap), Casolari (53’ Ghigo), Nostran; Panozzo, Galetto (61’ Michieletto); Pavesi (53’ Hasa), Di Bartolomeo (57’ Carnio), Spagnolo (39’ Borean)
All. Marcato
Transvecta Calvisano: Vaccari; Mastandrea (60’ Consoli), Panceyra Garrido (cap), Mazza (50’ Maurizi), Bronzini (50’ Bernasconi); Van Zyl (41’ Peruzzo), Albanese; Vunisa (70’ Maurizi), Izekor, Lewis; Ortis (19’ Bernasconi, HIA), Van Vuren (58’ Grenon); D’Amico (58’ Leso), Luccardi (58’ Morelli), Brugnara (65’ Barducci)
All. Guidi
Arbitro: Federico Boraso (Rovigo)
Assistenti: Andrea Piardi (Brescia), Clara Munarini (Parma)
Quarto Uomo: Alex Frasson (Treviso)
Quinto Uomo: Dario Merli (Ancona)
TMO: Stefano Roscini (Milano)
Cartellini: Mazza (CAL) 39’; 67’ Borean (PAD)
Calciatori: Lyle (PAD) 9/9; Albanese (4/4) 
Note: 
PT 20-10. Giornata calda, terreno di gioco in ottime condizioni, spettatori 800 circa. 
Peroni Player of The Match: Trotta (PAD)

 

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jpr