Non basta il miglior Rovigo per battere il peggior Petrarca: vittoria da pirati!
Nella foto potete vedere il prode Andrea Marcato, con la sua famosa capigliatura ribelle, posare davanti alla sua nave pirata, condotta vittoriosamente in porto al termine di una dura battaglia. Non c’è niente da fare: puoi essere la squadra campione d’Italia e fare la tua migliore prestazione stagionale contro “quella gente là” che, da parte sua, è scalcagnata di infortuni, gioca male da non credersi e affastella falli ed errori, ma…alla fine vincono sempre loro, i pirati sulla loro corazzata invincibile. Una partita avvincente, combattuta e che sembrava scivolare dalla parte che più lo aveva meritato viene ribaltata con uno-due da accoppare un bisonte quando tutto sembrava finito: meta di maul per pareggiare e calcio impossibile per vincere. E Rovigo che torna a casa con il magone, con la tristezza tipica di chi stava portando a termine un’impresa meritata ed insperata. E quegli altri che danno di matto a festeggiare quella che stava andando in archivio come una meritata sconfitta. Cose da DERBY!
Si parte con un Petrarca in formazione decisamente raffazzonata causa infortuni ed un Rovigo che arremba decisissimo a prevalere. Dopo un niente è già fallo nero (il primo di tanti, troppi) piazzabile, ma i Bersaglieri vogliono mostrare gli attributi e vanno in touche. La diga nera regge, ma l’arrembaggio ospite si procura immediatamente un altro fallo e stavolta Abner Van Reenen prudentemente piazza per lo 0-3. In questa prima fase Rovigo è decisamente più in palla, mentre il Petrarca si aggrappa alla mischia, davvero dominante, ed al piede di Scott Lyle che invece alterna cose da fischi e da applausi. Ma al 17′ una chiusa rodigina sul fronte d’attacco sinistro regge pur indietreggiando e scaglia la freccia bionda Diederich-Ferrarrio che si invola nel nulla difensivo nero venendo fermato in extremis, ma riuscendo a riciclare per le successive due fasi che lanciano il giovane Nicholas Bordin, subentrato all’infortunato Leo Sarto, in meta per un inatteso 0-10. La Corazzata Petrarkin si mette in moto solo al 21′ e tutto parte dalla mischia dominante che conquista una penaltouche nei 22 ospiti. La maul non ha fortuna, ma Tito Tebaldi ha classe ed esperienza per gestire un interminabile multifase che logora la difesa fino all’entrata a voragine di Marco Broggin che sfonda da paura per il 7-10. Rovigo non si spaventa, ma cambia un pò modo di giocare: meno arrembante e più logorante lavora attorno ai punti d’incontro cercando il fallo petrarchino in una serata di breakdown meno brillante del solito. Al 25′ Van Reenen punisce e Rovigo allunga 7-13, ma 4′ più tardi Scott Lyle ristabilisce le distanze sul 10-13 grazie ad un offside che ferma un attacco nei 22. Al 34′ il Petrarca colpisce duro al largo con Dario Schiabel che riceve palla da Tebaldi lestissimo a sfruttare sino all’ultimo una maul per fare spazio al suo uomo e i neri vanno in vantaggio per 17-13. In una serata “normale” la partita vera finirebbe qui, perchè il Petrarca prenderebbe in mano la partita e la controllerebbe. Ma il Petrarca di stasera non è quello solito e lo si vede da come si disunisce concedendo tanti falli, due dei quali consentono a Rovigo di chiudere il primo tempo avanti 17-19: prima Makelara parte davanti al calciatore al 37′ e poi al 41′ una svista difensiva su una touche fa andar via Cadorini in un’azione da cui scaturisce un offside sotto i pali.
Il secondo tempo, che sarà per molto tempo nella memoria dei tifosi di entrambe le squadre, si apre con una sorpresa: Marcato sostituisce Tebaldi, probabilmente il migliore in campo insieme a Broggin (che però era già uscito per l’ennesimo infortunio di questo momento nero dei neri) con Panunzi. In avvio la difesa petrarchina riesce ad evitare una meta che sembrava destino inevitabile di una serie di pick&go rossoblù a mezzo millimetro dalla meta. Rovigo, però, si consola allungando sempre con Van Reenen che punisce un’interferenza sul saltatore in touche al 53′ e si riporta ancora a +5. Distanza riaccorciata a -2 da Lyle al 61′ grazie ad un offside rossoblù…e riallungata a + 5 sempre dal 10 sudafricano al 69′. Sul punteggio di 20-25 entriamo negli ultimi drammatici 10′ finali. Rovigo sembra ancora brillante e sicura di sé, mentre il Petrarca sembra arrancare affaticato e aggrappato al totem Michieletto. Anche la mischia chiusa non è più dominante per i neri perchè dall’altra parte sono entrati a dar man forte a Cadorini due pezzi da 90 come Quaglio e Swanepoel. La partita sembra decisa. Senonochè il Petrarca conquista una touche nei 22: adesso sarà meta! Invece no! Lancio lungo e sbagliato e petrarchini col morale sotto i tacchi. Rovigo sente la vittoria, è lì da prendere, basta non fare fallo e tenere la palla a non più di 30 cm dal mediano. Sennonchè Quaglio commette un fallo ingenuo ed inutile. Lyle che sta portando a termine la sua prestazione più infelice da anni pesca una touche clamorosa a un dito dalla bandierina e stavolta la touche è perfetta. La maul anche e Tommaso Di Bartolomeo la timona in meta per il 25 pari! Rovigo adesso si dispera vedendo una vittoria meritata tramutarsi in un pareggio amarissimo. Ma il peggior Scott Lyle da tempo immemore calcia una trasformazione inenarrabile dalla linea di touche e i suoi 2 punti mandano Rovigo all’inferno e i Petrarchini in orbita con la loro Corazzata spaziale pirata. Finisce 27-25 e…basta.
Una bella e tesa partita, dicevamo, nella quale a Rovigo non è bastata la miglior prestazione stagionale per battere il peggior Petrarca visto sinora. La squadra di Marcato, gravata da una quantità incredibile di infortuni perde nel corso del primo tempo anche il suo migliore in campo fino a quel momento, cioè Marco Broggin, ha un Lyle incapace di incidere come suo solito. Eppure…Eppure questa incredibile, invincibile, inarrivabile Corazzata spaziale vince lo stesso. Lo fa aggrappandosi prima a tre cardini del gioco del proprio condottiero, cioè una difesa capace di negare la meta in situazioni di logoramento che logorano solo gli altri, una mischia chiusa dominante per quasi tutto il tempo ed una touche perfetta tranne nel penultimo appuntamento. Ma non nell’ultimo decisivo. Questa squadra non è battibile. Se ha vinto stasera, vuol dire che non è battibile. Almeno su questo pianeta. Su Altair 7, magari…
La classifica provvisoria
Petrarca Rugby punti 32; Valorugby Emilia 22; HBS Colorno 20; Fiamme Oro Rugby 16; Femi-CZ Rovigo 16; Transvecta Calvisano 14; Mogliano Rugby 1969* 10; Sitav Lyons e Rugby Viadana 1970 9; Lazio Rugby 1927 3
*una in meno
IL TABELLINO
Padova, Stadio del Plebiscito – Venerdi 12 novembre 2021
Peroni TOP10, VII giornata
Petrarca Rugby v Femi CZ Rovigo 27-25 (17-19)
Marcatori: p.t. 7’ cp Van Reenen (0-3), 17’ m Bordin tr Van Reenen (0-10), 21’ m. Broggin tr Lyle (7-10), 25’ cp Van Reenen (7-13), 29’ cp Lyle (10-13), 34’ m. Schiabel tr Lyle (17-13), 37’ cp Van Reenen (17-16), 40’ cp Van Reenen (17-19). S.t. 53’ cp Van Reenen (17-22), 61’ cp Lyle (20-22), 69’ cp Van Reenen (20-25), 80’ m. Di Bartolomeo tr Lyle (27-25)
Petrarca Rugby: Lyle; Zini, Broggin (29’ Citton), Sgarbi, Schiabel; Ferrarin, Tebaldi (41 Panunzi); Galetto (57’ Michieletto), Ghigo, Makelara (66’ Goldin); Trotta (Cap.), Canali; Pavesi (62’ Hasa), Di Bartolomeo (62’ Carnio), Borean (57’ Spagnolo)
All. Marcato, Jimez
Femi CZ Rovigo: Borin; Sarto (12’ Bordin), Lertora, Diederich Ferrario, Uncini; Van Reenen, Chillon; Ruggeri (63’ Greef), Lubian, Sironi; Steolo (63’ Piantella), Ferro (Cap.); Pomaro (52’ Swanepoel), Cadorini, Leccioli (62’ Quaglio)
All. Coetzee
Arb. Gianluca Gnecchi (Brescia)
AA1 Franco (Pordenone), AA2 Merli (Jesi)
Quarto Uomo: Giacomini-Zaniol (Treviso)
Calciatori: Lyle (Petrarca Rugby) 5/5, Van Reenen (Femi CZ Rovigo) 7/7
Peroni Player of the match: Tommaso Di Bartolomeo (Petrarca Rugby)
Note: serata tiepida, campo in buone condizioni. Derby d’Italia n.171 valido per l’Adige Cup.. Spettatori 1000 circa. Punti conquistati: Petrarca 4; Rugby Rovigo 1.