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Questione di credito e …di accredito

Scritto da jpr

La finale negata e l’accredito proibito: intervista a Stefano Delfrate

Non so a quanti di voi dica qualcosa il nome di Stefano Delfrate, ma se avete girato qualche campo di rugby e qualche terzo tempo quegli occhialoni e quei baffoni a manubrio da rugbysta d’antàn sono di sicuro familiari. Sempre accompagnati da un caotico ambaradàn di borsoni, macchine e cannoni teleobiettivo. Perchè Stefano è uno di quegli innamorati del nostro sport che vediamo sempre a bordocampo (magari a rischio di beccarsi in pieno un Vunisa o un Swanepoel lanciati verso la meta) per regalarci con la loro competenza e la loro passione le immagini che ci raccontano gli attimi cruciali e spesso più poetici delle partite che vediamo dagli spalti o sullo schermo. In una parola un fotografo di rugby (sono 3 parole, ma va bene lo stesso).

Come ogni fotografo il nostro Stefano ha sempre potuto accedere ai nostri campi grazie all’accredito che viene fornito di solito senza problemi dalle società a chi ne faccia richiesta. Ma questa volta qualcosa non è andata per il verso giusto. Nonostante Stefano in tanti anni si sia conquistato un meritato credito nel nostro mondo ovale, questa volta il credito non è stato premiato con un accredito. E siccome volevamo vederci chiaro ne abbiamo parlato direttamente con Stefano.

Ciao Stefano, noi ci conosciamo da un pò, ma per chi non ti conosce vuoi raccontarci chi sei?

Ex giocatore del Rugby Rovato, da circa 10 anni mi sono appassionato alla fotografia e, passo dopo passo sono riuscito a fotografare le partite del mio Rovato, di cui sono il fotografo ufficiale, fino ad arrivare alle squadre del massimo campionato italiano, alle franchigie di Zebre e Benetton, al Mondiale U20 del 2015, alla Nazionale femminile e Nazionale maggiore all’Olimpico in due test con gli All Blacks (il mio sogno realizzato!) e con Francia e Scozia nel 6 Nazioni.
Sempre accreditato nonostante non sia un professionista e quindi non sono in possesso di nessuna tessera di fotografo professionale.

In questa stagione così anomala a quante partite hai partecipato come fotografo con regolare accredito?

20 partite del Top10, 12 delle Zebre e 2 della Nazionale femminile.

Avevi mai incontrato problemi per ottenere l’accredito in questa stagione?

Una volta sola, in realtà. Avevamo programmato di andare al derby Petrarca-Rovigo con Cacho Mastrocola e Giulia Mastromartino (di RugbyPirates) ma l’accredito ci venne negato, pertanto decidemmo di assistere a Colorno vs Mogliano.

Questa volta, per la finale del 2 giugno, cosa è successo? Hai richiesto l’accredito alla società Petrarca Rugby e poi?

Ieri sera mi hanno comunicato, con una breve mail, nemmeno firmata, l’impossibilità di accreditarmi. Io avevo chiesto l’accredito già martedì mattina, illustrando come nella stagione corrente avevo seguito ogni evento sia del Top10 (20 partite in 6 stadi diversi) quanto di Zebre e Nazionale femminile (14 partite a Parma). Alla loro richiesta di sapere per quale testata giornalistica lavoravo ho risposto che sono freelance e i miei scatti vengono spesso utilizzati da Bresciaoggi e sui siti di Federugby e Zebre, allegando le foto pubblicate da questi nelle ultime 2 settimane.

Come a me hanno negato l’accredito anche a Giulia Mastromartino di RugbyPirates, mentre non ho ancora notizie da parte di Cacho Mastrocola perché nel weekend è andato in trasferta in Francia.

Domanda “difficile”: al di là della motivazione “ufficiale” della negazione, ti sei fatto l’idea che ci posano essere motivi diversi dietro questo diniego?

No, se mi avessero detto che non potevano accreditarmi perché non in possesso di tessera professionale mi avrebbe fatto meno male che dirmi che venivo escluso per severe limitazioni allo stadio, proprio ora che hanno parzialmente aperto le porte e io sono regolarmente vaccinato.

Vuoi dire qualcosa alla società Petrarca Rugby?

L’ho sempre reputata una grande e seria società, avevo sempre avuto il piacere di collaborare, sia con la loro cadetta quando col Rovato non riuscimmo a centrare una promozione in B perché la loro squadra era palesemente la più forte del girone, sia con la prima squadra, quando negli anni scorsi avevo avuto piacere di fotografare varie partite. Fui anche premiato alla Guizza per aver vinto un concorso fotografico indetto dagli amici di Boccaccio Rugby News per uno scatto della semifinale 2017.
A Padova avevo sempre raccolto soddisfazioni, anche seguendo la Nazionale femminile.
Rimangono gli amici.

Grazie Stefano, ti senti di aggiungere qualcosa per concludere questa chiacchierata?

Ringrazio tutti quelli che in quest’anno tremendo hanno permesso che questo campionato arrivasse a conclusione.

Lungi da noi l’intenzione di lanciare accuse alla società Petrarca Rugby, che anche noi stimiamo ed apprezziamo da sempre (e pure con una certa simpatia), ma la vicenda lascia un pò di amaro in bocca. Eravamo davvero felici del fatto che questa finale al termine di questa difficile e drammatica stagione potesse essere una festa e potesse essere resa ancora più bella da una buona cornice di pubblico e non riusciamo a capire come la presenza di qualche fotografo e giornalista in più (sappiamo di altri accrediti negati) possa in qualche modo rendere più complessa la gestione dell’evento agli organizzatori. Pur rispettando l’autonomia e la responsabilità della società incaricata di organizzare questo evento in condizioni tanto complesse, ci farebbe davvero piacere sentire la voce del Petrarca Rugby su questa antipatica questione. Perchè la trasparenza è un bene di tutti. Specie delle società serie e leali come il Petrarca Rugby è da sempre.

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jpr