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Comunque Petrarca

Scritto da jpr

Petrarca in finale come previsto anche se non come previsto

Il risultato più prevedibile possibile che arriva nel modo meno prevedibile possibile: questa potrebbe essere la sintesi di questa semifinale di ritorno fra Petrarca Rugby e Valorugby Emilia. Che il Petrarca avrebbe raggiunto la finale era cosa prevista ancora a far data dal girone di andata e lo svolgimento della prima semi al Mirabello, sempre controllata dai neri, aveva ancora più avvalorato questa ipotesi. Anzi, questa certezza. Il primo tempo di oggi, poi, con la noia mortale che lo ha contraddistinto, sembrava avere vieppiù blindato il pronostico e al 70′ la qualificazione sembrava addirittura in ghiaccio. Poi una combinazione imprevedibile fra ostinazione dei Diavoli e lassismo dei neri, ormai in defaticamento, ha regalato gli unici 10′ interessanti dell’intera partita: quelli in cui poteva succedere tutto e…invece non è successo niente. Appunto: Petrarca in finale come previsto anche se non come previsto.

Nel primo tempo, come si diceva, non succede praticamente nulla, che poi era il progetto di mr. praticità Andrea Marcato, e la frazione sfila via nella noia più totale per 40’ pieni di poco o nulla. Parte aggressiva Reggio, ma ben presto la solita difesa da asfissia del Petrarca riduce i Diavoli ad…angioletti. Ci provano i ragazzi di Roberto Manghi, insomma, ma dall’altra parte trovano il solito inscalfibile monolito cui il solo Majstorovic, unico giocatore ospite a cercare la verticalità in una squadra che fa fare alla palla un continuo ed inutile avantindrè da destra a sinistra, pone qualche problema. Così l’unica marcatura arriva al 10’ quando Scott Lyle punisce con la consueta precisione un’entrata laterale su una maul e la prima frazione non vedrà altre marcature e si chiuderà sul 3-0. Per il resto del tempo il Valorugby, come detto, sposta la palla da destra a sinistra e ogni volta che prova a raddrizzare il Petrarca lo rimbalza. In verità i Diavoli un paio di buchi riescono a trovarli, ma lì i veri diabolici sono i neri che riescono sempre a ripiazzarsi e recuperare situazioni in cui qualunque altra squadra probabilmente subirebbe una meta. Per ben tre volte i reggiani, allora, ci provano costruendo delle maul che partono da touche ben dentro i 22, ma la difesa petrarchina è perfetta e conquista sempre e sistematicamente il turnover: sarà la chiave della qualificazione!

Ma se il primo tempo era stato un vero pianto per chi volesse vivere qualche emozione, il secondo ripaga con gli interessi coloro che hanno avuto la pazienza di sopportare la noia e le palpebre cadenti. I primi 10′ sono una vera ed equilibrata battaglia: le squadre non vanno vicine a marcare, ma l’effetto è quello di tuoni lontani che annunciano un bel temporale. E’ il Petrarca a muovere per primo il tabellone grazie ad una prodigiosa iniziativa di Tito Tebaldi che muove palla dal raggruppamento dentro i 22 avversari con una velocità ubriacante, attrae su di sé la difesa e scarica su Andrea Trotta che fa onore al suo nome trotterellando placisamente in meta al 48′ e portando il rislutato sul 10-0. La sensazione che tutto sia finito, però, anzichè scoraggiare gli emiliani ha il potere di scuoterli ad una reazione finalmente efficace. Al 54′ sugli sviluppi di una maul bloccata i Diavoli insistono e dopo una serie di tentativi trovano la meta con Emilio Fusco: il punteggio diventa 10-5 perchè Farolini inopinatamente fallisce la trasformazione. Ma la meta ha risvegliato lo spirito guerriero del Valorugby che annusato il sangue di un nemico fin lì invulnerabile capisce che può e deve osare. Fusco, motore dell’offensiva, lancia Farolini e con Ruffolo siamo di nuovo in zona rossa; l’azione costringe la difesa petrarchina al fallo e Dan Newton prova la “giocata Lucio” con un cross-kick sul quale Cardiff Vaega si fa trovare pronto a marcare al 58′: ancora una volta Farolini è impreciso ed il punteggio è di parità sul 10-10. Il Petrarca si riporta in avanti e trova un fallo di Devodier in ruck che permette ancora a Lyle di allungare sul 13-10 al 61′ e poi la partita viene scossa da attimi di vera paura. Riccardo Michieletto, bravo e sfortunato avanti petrarchino è entrato da poco per dare il suo solito contributo di urto e sostanza: al 62′ si abbassa per placcare il lanciato Amenta, ma la sua postura è poco attenta e subisce un colpo terribile alla testa. Giondir, così lo chiamano alcuni tifosi facendo il verso al nome del noto trattore John Deere, stramazza esanime al suolo e per molti minuti rimane disteso prima di uscire in barella. La partita riprende con una mischia con la quale i padroni di casa conquistano un penalty che ancora Scott Lyle non esista a piazzare portando i suoi sul 16-10 al 63′. Poco dopo arriva, al 68′, la meta di Marco Capraro che sembra tirare giù la cler di partita e qualificazione: dopo una maul infruttuosa la possente ala nera trova un varco sull’out di sinistra, evita un placcaggio e vola in meta: 23-10 e qualificazione in freezer. E invece no, perchè la partita vera, quella interessante, comincia solo adesso, perchè i reggiani non ci stanno e contro ogni logica caricano a testa bassa avversari forse troppo sicuri del risultato raggiunto. Al 73‘, infatti, c’è una strepitosa cavalcata di Denis Majstorovic che serve Vaega, il quale arpiona la palla solo lui sa come e con un calcetto serve Emilio Fusco che agguanta l’ovale e va in meta: 23-17. La furia reggiana non si placa e al 77′ Farolini corre con la palla in diagonale; Tito Tebaldi gliela strappa facendola planare sui piedi dell’accorrente Edo Ruffolo che non ci pensa un attimo a calciarla verso la meta, rincorrerla e schiacciarla per l’incredibile sorpasso sul 23-24. Mancano 3 minuti e il Valorugby è “a tiro“, incredibilmente: se riuscisse a segnare una meta trasformata vincerebbe facendo 5 punti e togliendo il bonus difensivo al Petrarca e la classifica direbbe Petrarca 4- Valorugby 5. I Diavoli attaccano con tutto quel che hanno e arrivano a lanciare una touche a portata di meta. Ma qui, purtroppo per loro, forse per poca lucidità, provano a rifare la stessa cosa che già altre 3 volte la difesa petrarchina aveva perfettamente disinnescato: la maul. Non c’è 3 senza 4 e anche stavolta è turnover, fischio finale e Petrarca in finale. Come previsto, ma non come previsto!

Va in finale, dunque, la squadra che per tutta la stagione sembrava prepararsi a questo appuntamento e che ha inopinatamente rischiato di perderlo negli ultimi convulsi minuti. Difficile dire quanto sia stato il merito dei ragazzi di Manghi nel crederci e quanta la leggerezza dei neri nel ritenere chiusa la questione. Come sempre accade: un pò di entrambe le cose. Onore al merito dei ragazzi di Manghi che vincono la loro prima storica partita di playoff, ma è giusto dire che va in finale la squadra più forte. Molti, su entrambi i fronti, i singoli autori di ottime prestazioni: nel Petrarca il migliore è stato senza dubbio Scott Lyle, vero uomo ovunque in difesa, architetto del reparto arretrato, capace di sbrogliare rendendole semplici le situazioni più complesse. Da parte reggiana, a parte il MoM Emilio Fusco, grandi prove di Edo Ruffolo, Denis Majstorovic e Cardiff Vaega. E adesso i petrarchini si riposeranno gustandosi la sfida all’ultimo sangue fra Rovigo e Calvisano per vedere chi proverà a fare…come Reggio!

I TABELLINI:

Padova, Argos Arena – Sabato 22 maggio 2021
Peroni TOP10, Semifinale Ritorno
Argos Petrarca v Valorugby Emilia 23-24 (3-0)

Marcatori: p.t. 10’ cp Lyle (3-0). S.t. 48’ m Trotta tr Lyle (10-0), 54’ m Fusco (10-5), 58’ m Vaega (10-10), 61’ cp Lyle (13-10), 63’ cp Lyle (16-10), 69’ m Capraro tr Lyle (23-10), 73’ m Fusco tr Newton (23-17), 77’ m Ruffolo tr Newton (23-24)
Argos Petrarca: Lyle; Coppo, Colitti (76’ Zini), Broggin, Capraro; Faiva, Panunzi (34’ Tebaldi); Trotta (Cap.), Ghigo (69 Cattelan), Cannone; Panozzo (50’ Michieletto, 63’ Beccaris), Galetto; Hasa (60’ Pavesi), Cugini (60’ Carnio), Borean (60’ Braggiè).
All. Marcato, Jimenez
Valorugby Emilia: Farolini; Paletta (41’ Vaega), Majstorovic, Bertaccini (51’ Ruffolo), Falsaperla; Newton, Chillon (41’ Fusco); Amenta, Conforti (25’ – 29′ Ruffolo), Favaro; Dell’Acqua,(56 Mordcci) Gerosa( 47′ Devodier); Randisi (temp. 36 – 40’ Romano, 74’ Mattioli), Luus (temp 35’ – 40’  e definitivo al 72’ Gatti), Sanavia.
All. Manghi
Arb. Gianluca Gnecchi (Brescia)
AA1 Marius Mitrea (Udine), AA2 Federico Vedovelli (Sondrio)
Quarto Uomo: Clara Munarini (Parma)
Quinto Uomo: Maria Ausilia Paparo (Bologna)
Calciatori: Lyle (Argos Petrarca (5/5), Newton (Valorugby Emilia) 2/4
Punti: Argos Petrarca – Valorugby Emilia 1-5
Peroni Player of the Match:  Emilio Fusco (Valorugby Emilia)
Note: giornata  nuvolosa. Spettatori 250. Semifinale Andata: Valorugby Emilia – Argos Petrarca 16-27 (0-4). 

 

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