Top 12

Robobra, as usual

Scritto da jpr

Nella semi di andata al Mirabello i soliti Robobra ipotecano la finale

Una bella partita, combattuta e interessante, giocata con impegno da entrambe le squadre e…finita nel modo più prevedibile possibile. I Robobra di Andrea Marcato sembrano la parafrasi vivente e rugbystica del famoso aforisma del calciatore Gary Lineker: si potrebbe infatti dire che “il rugby è uno sport semplice: 30 uomini rincorrono un pallone dandosele di brutto per 80′ e alla fine vince il Petrarca“. Infatti è proprio questa l’impressione che si ha vedendo le partite dei neri: dominano, segnano, subiscono, soffrono, ma, in ogni momento, si ha la tranquilla consapevolezza che alla fine vinceranno loro. Questa loro forza finisce per diventare anche la debolezza degli avversari di turno, come capitato oggi ai volenterosi ragazzi del Valorugby Emilia, più volte frustrati nei loro tentativi di stare al passo al punto da cedere per consuzione e sconforto nel finale. Bravi, ma non basta. Perchè contro i Robobra non basta mai!

La superiorità del Petrarca è evidente sin dai primi minuti, con gli uomini di Marcato che partono con grande copertura del campo ed aggressività sui punti d’incontro. Già al 4’ i padroni di casa in evidente affanno riescono a bloccare l’attacco nero solo con un fallo in ruck susseguente ad uno splendido buco di Galetto e Scott Lyle da posizione facile mette i primi 3 punti per poi ripetersi al 10’: dopo una touche nei 22 il Valorugby difende bene la maul, ma i successivi pick&go patavini trovano un fallo in ruck sotto i pali che determina lo 0-6. La reazione reggiana non sembra molto efficace, ma ci pensano i neri, in uno dei loro rari errori di superficialità, a regalare un’occasione a Davide Farolini per il 3-6 quando tentano di uscire dai loro 22 alla mano anziché calciare. Una possibile svolta potrebbe determinarsi al 16’ quando il TMO richiama l’attenzione di Piardi e porta al giallo per placcaggio alto di Damiano Borean. Ma la svolta non avviene a favore dei reggiani, bensì dei patavini che prima recuperano con Tebaldi che per un soffio non si invola verso la meta e poi si riportano in attacco grazie ad un 50-22 di Faiva trovando la prima marcatura pesante grazie a Mattia Catelan servito dalla stessa apertura figiana al 22′ per il 3-13. Reggio in pratica esce dai 10’ di superiorità numerica con un passivo di 3-7 solo grazie ad un altro piazzato di Farolini al 26’ a punire un fallo in ruck di Galetto (6-13). Ma la dimostrazione di forza del Petrarca in inferiorità numerica è di quelle cose che abbattono spirito e volontà. Di pura bellezza, invece, l’azione che al 35′ porta i neri al massimo vantaggio: una vera meraviglia che trae origine da una splendida accelerazione di Lyle che lancia Coppo, dopodichè Broggin rifinisce per Tito Tebaldi che plana a braccia alzate in mezzo ai pali per il 6-20 che chiude la prima frazione, nonostante i padroni di casa tentino di reagire guadagnando un piazzato a tempo scaduto che Farolini chiude troppo.

La sensazione all’intervallo è quella di una evidente “differenza di cilindrata” fra due squadre che hanno un livello di efficacia assai diverso a parità di possesso e territorio. Infatti non si uò dire che Reggio non giochi, solo che quando lo fa il Petrarca il risultato è di una pesantezza ed inesorabilità assoluta, mentre i ragazzi di Manghi creano tanto, ma tutto poi viene vanificato dalla versione “boa constrictor” della difesa nera.

Il secondo tempo vede sin da subito i reggiani buttare in campo tutto quello che hanno. La palla è sempre loro, il territorio pure e sembra che debbano sempre segnare da un istante all’altro. Ma alla fine proprio quando sembra che debba arrivare la marcatura spunta un placcaggio dominante decisivo, un recupero miracoloso o un intercetto a vanificare tutto e a frustrare lo spreco di tanta fatica e tanto rugby. La difesa petrarchina è a tratti avvilente nella sua capacità di recuperare sempre e comunque i buchi, gli avanzamenti, i soprannumeri e gli sfondamenti, specie con il grandissimo acume tattico del reparto arretrato che ha in Capraro e Lyle due architetti di sopraffino ingegno. Bisogna arrivare al 62′, dopo più di 20 minuti di immani sforzi e mete vanificate con irridente efficacia per vedere finalmente premiati gli sforzi encomiabili dei ragazzi di Roberto Manghi quando Lucio Rodriguez si esibisce in una delle sue giocate più note che chissà come mai i petrarchini dimenticano: giocando un vantaggio l’apertura argentina sciabola un cross-kick millimetrico per Edo Ruffolo che arriva in tromba, raccoglie e segna il 13-20 che sembra riaprire il match. Strana amnesia difensiva dei neri considerando che una giocata identica cm per cm aveva determinato una marcatura uguale di Bertaccini contro Calvisano. Ma il Petrarca non si smonta e ribatte subito con un’azione fantastica a base di offlloads imprendibili al termine della quale Faiva pianta il piede, finta e vola in…quasi meta. Quasi perchè Farolini è bravissimo a fermarlo e fargli impercettibilmente perdere la palla in avanti, vanificando, grazie all’ottimo Piardi che se ne avvede, la successiva meta di Michieletto. Il Petrarca sembra subire il contraccolpo psicologico della meta assegnata.tolta e va in bambola per qualche minuto concedendo al Valorugby di arrivare vicinissimo grazie al piede di Farolini che castiga un fallo in chiusa dei neri issando i Diavoli fino al 16-20. Ma qui entra in gioco Lineker…E il Petrarca si ricompone e come al solito vince. Si installa nei 22 e con la propria mischia distrugge i reggiani arrivando ad un soffio dalla tecnica per falli ripetuti. Fra i falli quello di Dario Chistolini è di troppo: Piardi dà il giallo e i neri chiudono il discorso con capitan Andrea Trotta che marca dopo una paziente serie di pick&go demolenti il 16-27 conclusivo che…sa già di finale.

Difficile, infatti, immaginare che una squadra cos’ quadrata di testa, asfissiante in difesa e chirurgica in attacco, capace di reggere sempre e contrattaccare poi possa perdere il controllo delle operazioni. Per qualche fase, magari, come capitato oggi dopo la non meta di Michieletto, ma mai in modo da compromettere il risultato. Al Valorugby vanno elogi e…solidarietà, perchè si ha netta l’idea di quanto sia frustrante trovarsi davanti un monolito come questo di Marcato. Bravi, ma non basta, non può bastare. Non contro questi.

Fra i singoli detto della grande partita di Tebaldi che gli vale il Mom, al sottoscritto è piaciuto tantissimo Scott Lyle, decisivo sia davanti alla propria linea di meta che davanti a quella avversaria. ma grandi prestazioni hanno avuto anche Marco Capraro, difensore ovunque (e per questo poco visto in attacco) e Mattia Catelan. Fra i reggiani Denis Majstorovic è parso il più efficace, forse insieme ad un Luus che però è stato molto falloso al lancio. Molto evanescenti sono stati Bertaccini e Vaega dai quali sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa in più.

Appuntamento fra 7 giorni. Sorprese possibili? Beh, la fantascienza è un genere molto apprezzabile…

Il Tabellino del match

Reggio Emilia, Stadio Mirabello – sabato 15 maggio ore 18.10

Peroni TOP10, Semifinale di andata – diretta Rai Sport

Valorugby Emilia v Argos Petrarca 16-27 (6-20)

Marcatori: p.t. 4’ c.p. Lyle (0-3); 9’ c.p. Lyle (0-6); 12’ c.p. Farolini (3-6); 22’ m. Catelan tr. Lyle (3-13); 25’ c.p. Farolini (6-13); 35’ m. Tebaldi tr. Lyle (6-20); s.t. 63’ m. Ruffolo tr. Farolini (13-20); 71’ c.p. Farolini (16-20); 81’ m. Trotta tr. Lyle (16-27)

Valorugby Emilia: Newton; Bertaccini (65’ Falsaperla), Majstorovic, Vaega, Farolini (cap); Rodriguez (77’ Romano), Chillon (69’ Fusco); Amenta, Ruffolo, Mordacci (48’ Conforti); Devodier (57’ Gerosa), Dell’Acqua (74’ Balsemin); Chistolini, Luus (74’ Gatti), Randisi (46’ Sanavia)

All. Manghi

Argos Petrarca: Lyle; Coppo (17’-28’ Braggie), De Masi (51’ Zini), Broggin, Capraro, Faiva, Tebaldi (69’ Panunzi); Trotta (cap), Cannone, Catelan (55’ Ghigo); Bonfiglio (55’ Michieletto), Galetto (65’ Panozzo); Hasa (65’ Mancini), Cugini (65’ Carnio), Borean (76’ Braggie)

all. Marcato

Arb. Andrea Piardi (Brescia)

AA1 Federico Boraso (Rovigo), AA2 Riccardo Angelucci (Livorno)

Quarto Uomo: Dante D’Elia (Bari)

Quinto Uomo: Carmine Marrazzo (Modena)

TMO: Stefano Roscini (Milano)

Citing Commisioner: Gabriele Pezzano (Torino)

Cartellini: al 15’ giallo a Borean (Argos Petrarca), al 77’ giallo a Chistolini (Valorugby Emilia)

Calciatori: Farolini (Valorugby Emilia) 4/5; Lyle (Argos Petrarca) 5/5

Note: giornata soleggiata con 17 gradi circa. Spettatori: 300 circa.

Punti conquistati: Valorugby Emilia 0, Argos Petrarca 4

Peroni Player of the Match:  Tito Tebaldi  (Argos Petrarca)

 

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jpr