Come si sono comportate le nostre TOP12 nel girone d’andata? Pagelle! Pagelle!
Ci troviamo qua per un appuntamento che sta ormai diventando tradizionale. Come ogni anno alla fine del girone di andata ci mettiamo in cattedra facendo finta di averne titolo e facciamo le pulci alle 12 del TOP12. Il criterio è sempre il medesimo: il voto dipende sì dai risultati ottenuti, ma in rapporto alle aspettative e anche agli imprevisti incontrati. Come sempre si tratta di valutazioni personali di chi scrive, discutibilissime da parte di chiunque. Andiamo, quindi, in ordine di classifica:
Rugby Rovigo, voto 9: un voto alto, ma non altissimissimo perché i risultati sono stati eccellenti, ma non si può non considerare che i Bersaglieri hanno di gran lunga la rosa più ampia e di maggiore qualità dell’intero lotto. Una partenza non brillantissima, ma portando comunque sempre a casa il risultato, nel modo in cui lo fanno le grandi squadre nelle fasi meno brillanti. Poi l’esplosione vera e propria con una serie di risultati sempre vincenti salvo l’eccezione della sconfitta di misura nel derby, che è partita che sfugge al giudizio. Ciliegine sulla tortissima due vittorie contro avversarie dirette come Calvisano e Reggio ottenute nonostante un numero rilevante di infortuni e la Coppa Italia messa in bacheca. Sono i più forti e quando recupereranno tutti gli infortunati sarà ancora più dura per le rivali.
Valorugby Emilia, voto 8: un gradino sotto sia in classifica che nella votazione per l’altra attesissima protagonista, di molto rinforzatasi con un mercato-monstre. Gli emiliani erano attesi come seconda forza del torneo e non hanno deluso le aspettative vincendo quando dovevano vincere e con una sola giornata-no in quel di San Donà al secondo turno. Finora gli è andato tutto bene e quindi, come avrebbero detto dei genitori un po’ severi, hanno fatto la parte del loro dovere. Potevano far meglio? Volendo essere pignoli potevano osare di più nella partita con le Fiamme cercando la vittoria anziché accontentarsi del pareggio e provando a vincere al Battaglini contro un avversario falcidiato dagli infortuni. Quindi mezzo punto in meno ai Manghi-boys. Ma sono la prima alternativa a Rovigo e non solo per la posizione di classifica.
Fiamme Oro, voto 8: ogni anno i poliziotti partono con attese consistenti che poi vengono tradite e forse per questo motivo quest’anno partivano un po’ in sordina, diciamo non proprio sotto le luci dei riflettori. Invece il passo è stato decisamente migliore delle attese, se si eccettua la giornata di blackout alla Guizza dove è arrivata la sconfitta più umiliante. Ma per il resto la squadra si è mossa su livelli elevatissimi e gli è mancato solo un pizzico di fortuna (con Rovigo e Calvisano) e un po’ meno di “lingua” (con Reggio) per cogliere alcuni risultati che renderebbero la classifica “esplosiva”. Va anche valutata la difficoltà di gestire una squadra con le “porte girevoli” in cui il coach spesso al venerdì sera non sa ancora se il tal giocatore o il talaltro gli verranno lasciati o portati via dalle Zebre. Mica facile lavorare così. Sono la prima alternativa alle due predestinate.
Rugby Calvisano, voto 7,5: l’organico corto, gli infortuni, tanto rinnovamento con giovani speranze al posto dei campioni che sono partiti per altri lidi, adesso anche la rosa depauperata per il 6 Nazioni U20. E la Challenge cup affrontata in maniera onorevolissima, ma che è stata un’idrovora di energie fisiche e mentali. Insomma non si può dire che sia una stagione facile questa di Massimo Brunello nella bassa bresciana. La classifica è stata tenuta in piedi soprattutto dalle tante vittorie con bonus che hanno permesso di ammortizzare 3 battute d’arresto, una delle quali a dir poco sconcertante a Viadana, probabilmente il punto più basso del girone d’andata. La sensazione, però, è che difficoltà a parte i gialloneri abbiano qualcosa meno delle 3 che li precedono e debbano guardarsi più alle spalle che davanti.
Petrarca Rugby, voto 6,5: non una stagione brillante finora per i neri di Andrea Marcato che hanno vissuto molte giornate un po’ grigie e poca gloria, quasi tutta concentrata nella durissima battaglia vinta nel derby. L’impressione è quella di un gioco un po’ arrugginito e poco brillante, specie nella fase offensiva e alcune delle pedine arrivate quest’anno sembrano ancora non bene inserite, mentre manca l’apporto in fatto di mete segnate di quel Leaupepe che lo scorso anno timbrava con regolarità. Il vuoto lasciato dall’alchimista andato a Rovigo, insomma, non sembra affatto riempito per il momento. Ciò detto di tutte le squadre da playoff è quella che sinora ha reso meno in rapporto alle potenzialità. Questo ha una doppia lettura: abbassa il voto, ma qualifica i neri come la squadra con più margini di miglioramento.
Mogliano Rugby, voto 5: i radeciotti sono probabilmente la più grossa delusione di questo scorcio di torneo. Dopo una buona stagione scorsa si erano rafforzati moltissimo tanto da far pensare ad un possibile inserimento nella lotta per i playoff. Invece niente, addirittura 13 punti lontano da dove li aspettavamo. Dopo una buona partenza una serie di tonfi culminati in una umiliante batosta casalinga a zero contro Reggio e conclusisi per il momento con la resa molle di Firenze. La mischia che lo scorso anno aveva fatto tremare l’intero lotto non si vede più ed il resto che doveva essere innescato da una mediana di alto livello nuova di zecca non batte chiodo. Insufficienza netta e invito a darsi una mossa.
I Medicei, voto 7,5: chi una mossa se l’è data eccome sono i ragazzi di Pasqualone Presutti. In estate la squadra era stata mezza smantellata ed erano entrate molte giovani scommesse. L’avvio è stato shock, ma va considerato che il calendario gli ha messo davanti subito le più forti. Poi i toscani che molti davano per già retrocessi si sono messi in moto ed han cominciato a macinare vittorie (spiccano quelle esterne) sino a quella di ieri con Mogliano che li mette in una tranquilla posizione di classifica che chiede solo di essere mantenuta.
Rugby San Donà, voto 6,5: i veneziani chiedevano al campionato un’accoppiata fatta di tranquillità più qualche soddisfazione e tutto sommato stanno ottenendo quel che era lecito attendersi in relazione alle aspettative. Le “quasi-vittorie” con le altre venete, unite all’exploit contro il Valorugby, avrebbero potuto dare un colore assai più vivace alla classifica, ma in riva al Piave sono gente seria che sa qual è la differenza fra i sogni e la realtà e anche quest’anno hanno misurato il passo con le possibilità in modo che il passo facesse la quantità di strada che era doveroso fare. Bene, tutto sommato.
Rugby Viadana, voto 6: troppa discontinuità in una squadra che riesce ad annichilire Calvisano e perde in casa con Colorno e Firenze. La sensazione è quella di una squadra che non sia ancora riuscita a trovare un proprio equilibrio e non abbia un ruolo preciso in questo torneo. Vivacchia, quasi certamente non sarà coinvolta nella lotta-salvezza e la sua soddisfazione se l’è presa già. Si avverte un’aria da remi in barca che un po’ infastidisce. Vedremo se i vogatori decideranno di sgranchirsi un po’.
HBS Colorno, voto 6: mezzo voto in meno perché dopo la campagna acquisti non certo da poveri derelitti fatta dai neopromossi parmensi ci si aspettava qualcosa di più. Va, però, considerato che il salto dal livello della Serie A al TOP12 non è poca cosa. L’avvio, infatti, è stato estremamente difficoltoso, ma la vittoria dello Zaffanella è stata una svolta da cui probabilmente è iniziata una stagione nuova fatta anche di sconfitte onorevoli e talvolta con punti di bonus contro le grandi. Ci aspettiamo un girone di ritorno più gagliardo, a partire dalla prossima contro Calvisano che potrebbe essere l’occasione per il salto di qualità.
Lyons Piacenza, voto 6,5: una neopromossa con una classifica che appare un po’ ingenerosa nei confronti di una squadra che deve rimproverare alla propria inesperienza alcune vittorie mancate per un soffio e sfumate nei minuti finali. La rosa non è affatto disprezzabile, con alcuni giocatori come Guillomot, Masselli e Paz che sono sicuramente di alto livello. La posizione, certo, è difficile perché al momento la salvezza è un affare privato fra i ragazzi di Garcia e quel Colorno da cui ci si aspetta un salto di qualità. Però considerando che alla vigilia li si dava per retrocessi il fatto di essere lì a battersela e la consapevolezza che con poco di più si sarebbe avuto molto di più deve essere più uno sprone che un rimpianto.
Lazio Rugby, voto 5,5: la domanda è la solita a questo punto della stagione: ci sarà anche quest’anno il solito “miracolo-Lazio”? Tutti gli anni a questo punto i biancocelesti sembrano spacciati, poi nella seconda parte fanno risultati da scudetto e si salvano. C’è da dire che quest’anno non sembra proprio aria, ma con loro mai dire mai. Rimane la considerazione di una prima parte deficitaria, ma tutto sommato in linea con i mezzi a disposizione. Vedremo.