Top 12

Al via la stagione del TOP12, tutti in campo sabato dalle 15

Scritto da jpr

Sarà un campionato o un “allevamento”? Cos’è il TOP12 per la F.I.R. oggi?

Inizia sabato la seconda stagione di TOP12, erede della vecchia Eccellenza dopo l’allargamento a 12 squadre. La formula è quella solita con due gironi di andata e ritorno, playoff per le prime 4 a partire dal 16 maggio e finalissima sul campo della miglior piazzata in regular season prevista per sabato 30 maggio. Nella passata stagione lo scudetto è stato vinto dal Rugby Calvisano, che ha nettamente sconfitto in finale la Rugby Rovigo. Da sabato, quindi, vedremo in campo la lotta per succedere ai campioni in carica bresciani. Ma alla vigilia della partenza ritengo sia necessario chiedersi quale sia il ruolo che questo torneo ha nel sistema del movimento rugbystico italiano. L’impressione di chi scrive è che la Federazione abbia una scarsissima considerazione ed un ancor minore rispetto per il valore agonistico del torneo e pensi ad esso più come a una sorta di allevamento in batteria di giocatori per le uniche 3 entità che, a quanto pare, per la Federazione rappresentano il rugby italiano, vale a dire la Nazionale e le due franchigie. Alle squadre di TOP12 sembra riservato un ruolo che, in maniera, ne convengo, un po’ colorita può essere definito come quello di sguattere delle franchigie, alle esigenze delle quali tutto si deve piegare. Non riesco a leggere in altra ottica la nuova regolamentazione varata in merito all’utilizzo dei permit players da parte delle franchigie: nella nuova stagione molti risultati potrebbero venire falsati dal fatto che alcune squadre potrebbero essere private di loro giocatori in certe partite e, dal versante opposto, dal fatto che alcune squadre potrebbero essere favorite o sfavorite dal fatto di affrontare un’avversaria al completo o privata di alcuni giocatori chiave. L’obiezione dei favorevoli alla regolamentazione e della Federazione che l’ha emanata è che questo dovrebbe favorire un migliore sviluppo verso l’alto livello di alcuni giocatori. Anche ammettendo sia vero (ed è tutto da dimostrare), ciò non contraddice il fatto che avremo un campionato potenzialmente falsato. Una cosa non nega l’altra. Possiamo anche pensare che si tratti di un sacrificio giustificato da più alti obiettivi, ma non certo negare che il fatto di avere squadre ad organico variabile nelle diverse giornate falsi la regolarità della competizione e possa determinare i risultati. Naturalmente se si pensa che il TOP12 non sia un campionato, ma un allevamento di giocatori tutto questo diventa accettabile. Ma negarlo mi sembra nascondere la realtà.

Se vogliamo un altro elemento che dimostra come alla F.I.R. della valenza agonistica del torneo importi poco potrei citare un’altra decisione, o meglio una non-decisione: sino allo scorso anno le prime 4 classificate del torneo ricevevano un contributo finalizzato a compensarle delle maggiori spese che avrebbero affrontato nella stagione successiva dovendo rappresentare il rugby italiano in competizioni internazionali. Ma nella prossima stagione, venuta meno la Continental Shield, una sola squadra sosterrà oneri ed onori di una coppa internazionale (Calvisano in Challenge cup). Logica vorrebbe quindi che nessun contributo andasse a chi non farà le coppe. Salvo smentite, invece, i contributi sono arrivati e quindi alcune squadre hanno potuto godere di un importante contributo finanziario erogato a fronte di nessun costo da sostenere. E questo credo sia un altro fattore che può falsare i valori in campo. La recente campagna acquisti mi sembra lasci intravedere che questo elemento non è stato ininfluente.

Comunque vale lo stesso la pena provare ad esaminare come si presentano le 12 al via. Ho provato a farlo costruendo una sorta di ranking diviso in Tier e scandito in ordine di preferenza all’interno dei vari Tier; si è una sorta di pronostico personalissimo e, come ogni pronostico, fallibilissimo. Ma le critiche su questo le posso accettare solo da chi abbia il coraggio di contrapporre un proprio contropronostico; perché solo chi non fa previsioni può vantarsi di non sbagliare mai. Io lo faccio con lo spirito del gioco: se azzecco bravo, altrimenti mi prenderò le prese per il…

TIER 1: probabili finaliste

Rovigo: già finalista lo scorso anno si è rafforzata tantissimo durante l’estate ed è guidata da un coaching-staff di altissimo livello. Il suo organico la pone di diritto come favorita numero 1.

Valorugby: sui diavoli posso ribadire più o meno le stesse cose dette per Rovigo: sono arrivati in semifinale ed hanno fatto una campagna-acquisti monstre. Se la giocano con Rovigo

TIER 2: si giocano due posti al sole

Petrarca: ha perso alcuni giocatori importanti ed un simbolo, il suo alchimista che sapeva trasformare le sconfitte in vittorie. Ha un impianto di gioco solido e un settore giovanile che possono supplire alle partenze. Penalizzato dal fatto di avere non pochi permit su cui potrà contare a singhiozzo.

Calvisano: è probabilmente la squadra che si è indebolita più di tutte rispetto allo scorso anno. Ha perso molti giocatori di alto livello rimpiazzandoli con punti di domanda provenienti dal settore giovanile e dall’accademia. Inoltre è penalizzata dall’essere quella con più giocatori “sottraibili” dalle franchigie e dall’onere di dover partecipare alla Challenge. Dalla sua una società esperta ed un grandissimo allenatore.

Mogliano: i radeciotti si sono rafforzati tantissimo innestando giocatori di alto livello su un impianto che lo scorso anno, soprattutto con gli avanti, ha messo paura a tanti avversari blasonati. Ha un coach emergente e che avrà un anno in più di esperienza e sembra avere tutte le caratteristiche per essere una squadra in rampa di lancio per grandi obiettivi.

Fiamme Oro: l’impianto è solido, sono una squadra professionistica ed hanno un coach esperto del campionato. Non hanno fatto una grande campagna acquisti e anche loro sono penalizzati dall’avere in organico giocatori su cui non sapranno se potranno contare, ma sono una squadra attesa da tempo al salto di qualità.

Colorno: una neopromossa di grandi ambizioni ed altrettanto rilevanti mezzi finanziari che ha costruito una squadra che, se azzecca qualche risultato (magari contro avversari indeboliti dall’assenza dei permit) può puntare a qualcosa di più della semplice tranquillità. Forse potrebbe stare un gradino sotto, ma, ripeto, se tutto va per il verso giusto…

TIER 3; tranquillità vo cercando

San Donà: alla fine ha messo in piedi una buona squadra, probabilmente migliore di quella che nella scorsa stagione conquistò una salvezza non proprio affannata. Quest’anno può fare meglio ed ha, ricordiamolo, Toni Green in panchina, mica nespole

Viadana: un gran tourbillon estivo con tante partenze ed altrettanti arrivi, panchina inclusa. Ormson non sarà facile da rimpiazzare. Il vero rischio comunque sta proprio nella difficoltà di assorbire così tanti cambiamenti. Dovrà partire bene o potrà trovarsi in difficoltà ed essere risucchiata al piano di sotto.

I Medicei: il loro punto di forza è senza dubbio il tecnico più esperto (e più sottovalutato) del campionato; certo hanno dovuto salutare parecchi giocatori, ma possono giocarsi la permanenza in TOP12 senza correre rischi eccessivi

TIER 4: per provare a farcela

Lyons: neopromossa che si è mossa bene sul mercato e che conserva comunque un impianto sperimentato. L’obiettivo è ovviamente la salvezza: non è facile affatto, ma se Paz sta bene e gira a dovere qualche punto in più potrebbe arrivare e fare la differenza.

Lazio: ogni anno partono per retrocedere, ma ogni anno smentiscono gli avvoltoi come me. Li metto qui per un discorso di valore dell’organico, ma sono quasi certo che…l’anno prossimo mi toccherà rimetterli qua. Hanno un coach che ama far giocare un rugby frizzante e offensivo e spesso questo risulta vincente negli scontri diretti con avversari di pari livello costruiti per arginare il gioco altrui più che per imporre il proprio.

E adesso andiamo a incominciare e speriamo almeno di divertirci a partire dalla prima giornata con questo “cartellone”:

Ore 15.00
Mogliano Rugby 1969 v SS Lazio R. 1927, arb. Marius Mitrea (Treviso)

AA1 Federico Boraso (Rovigo), AA2 Simone Boaretto (Rovigo)
Quarto uomo: Massimo Brescacin (

Ore 15.30
Fiamme Oro Rugby v Lafert San Donà, arb. Andrea Piardi (Brescia)

AA1 Gabriel Chirnoaga (Roma), AA2 Edoardo Meo (Roma)
Quarto uomo: Giulio Cerolini (Roma)

ore 16.00

Kawasaki Robot Calvisano v HBS Colorno, arb. Andrea Spadoni (Padova)
AA1 Riccardo Bonato (Alessandria), AA2 Filippo Bertelli (Brescia)
Quarto uomo: Marco Chiappa (

Argos Petrarca Rugby v Toscana Aeroporti I Medicei, arb. Federico Vedovelli (Sondrio)
AA1 Gianluca Gnecchi (Brescia), AA2 Francesco Russo (Milano)
Quarto uomo: Francesco Pulpo (Brescia)

Valorugby Emilia v IM Exchange Viadana 1970, arb. Emanuele Tomò (Roma)
AA1 Manuel Bottino (Roma), AA2 Stefano Roscini (Milano)
Quarto uomo: Gianluca Farinelli (Reggio Emilia)

Sitav Rugby Lyons v FEMI-CZ R. Rovigo, arb. Riccardo Angelucci (Livorno)
AA1 Matteo Liperini (Livorno), AA2 Fabio Arnone (Pisa)
Quarto uomo: Francesco Renzi (Parma)

 

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