Rugby World Cup 2019

Zero sguardi, 14 mete e settanta difensori “beaten”: un po’ di numeri a metà della fase a gironi della RWC

Scritto da Rugby.it

Con la sfida tra All Blacks neozelandesi e Maple Leafs canadesi la fase a gironi della Coppa del Mondo è arrivata a metà percorso, tutte le squadre hanno giocato due partite. Tracciamo, attraverso semplici numeri, un primo rendiconto della Coppa. Prima le classifiche delle quattro pool e poi qualche altra cifra sparsa…

Pool A: Giappone 9 punti, Irlanda 6, Scozia 5, Samoa 5, Russia 0.
Pool B: Italia 10 punti, Nuova Zelanda 9, Sud Africa 5, Namibia 0, Canada 0.
Pool C: Inghilterra 10 punti, Francia 9, Argentina 6, Tonga 0, Usa 0.
Pool D: Galles 9 punti, Australia 6, Georgia 5, Uruguay 4, Fiji 2.

14 mete azzurre: due di Bellini, due di Minozzi, due tecniche, una di Allan, Tebaldi, Canna, Polledri, Steyn, Budd, Negri e Zani. Nessun’ altra squadra ne ha segnate così tante in questi primi due round. L’Inghilterra e la Nuova Zelanda ne hanno realizzate 11, il Sud Africa 10, l’Australia 9.

5 i cartellini mostrati alle Samoa, la squadra più “cattiva”: quattro gialli e un rosso (somma di due di quei gialli). La nazionale samoana, così come le Tonga e in parte le Fiji, appare sempre più in difficoltà nel reggere il massimo livello internazionale e si affida forse un po’ troppo spesso a un gioco eccessivamente rude e istintivo. Il rugby sta crescendo come numero di praticanti nel mondo e probabilmente le piccole Samoa e Tonga, con il loro bacino di giocatori forzatamente ridotto, non riescono a tenere i ritmi di crescita delle altre federazioni.

4 sono le mete realizzate dal tallonatore argentino Julian Montoya, sorprendente miglior metaman fino a questo momento.

5 sono le mete tecniche assegnate: due all’Italia, due alla Scozia, una agli All Blacks.

X Con la vittoria di Higashiosaka l’Italia ha finalmente pareggiato, dopo ventotto anni, il bilancio degli scontri diretti con la Namibia. Gli africani vinsero due match nel 1991, gli azzurri uno nel 2001 e uno ora. L’Italia ha anche portato a 8-2 il conto dei testa a testa con il Canada.

26 i punti realizzati da Richie Mo’unga, ottimo mediano della Nuova Zelanda e miglior marcatore del Mondiale sin’ora. Tommaso Allan è terzo con 20 punti.

34.472 la media spettatori per match dopo le prime diciotto partite.

5 le Coppe del Mondo giocate da Sergio Parisse, che raggiunge a questa quota, forse insuperabile, Mauro Bergamasco e il samoano Brian Lima. Curiosamente tutti e tre hanno una città nel cognome: Paris, Bergamo e Lima…

689.449 il totale spettatori. Già superato il computo finale della prima edizione, quella in Nuova Zelanda nel 1987, ma il trend rimane al di sotto delle edizioni Francia 2007 e Inghilterra 2015.

2135 i messaggi sul forum di Rugby.it; 15 sono stati gli articoli sul sito di news, 111 i post sulla pagina facebook.

6 i drop fin qui segnati: due dal Galles, uno da Scozia, Francia, Sud Africa e Russia.

1 i giocatori capaci di perdere la palla da soli davanti alla meta e poi di causare una meta tecnica prendendosi un cartellino giallo, tutto nella stessa partita. Più sfortunato e pasticcione di Paperino, il canadese Heaton non dimenticherà almeno per un secolo e mezzo la partita-incubo con l’Italia. Per lui, se non altro, l’onore di video, “meme” e articoli dedicati.

65 anni compiuti da qualche mese fanno di Jaques Brunel, ex allenatore dell’Italia e ora tecnico della Francia, il coach più anziano dei Mondiali

64 punti: grazie a questa cifra Tommaso Allan è ora il secondo miglior marcatore azzurro di sempre in Coppa del Mondo. Ha superato Wakarua (50) e davanti a sé ha ora solo Diego Dominguez (98)

0 i “look” a Tebaldi nel passaggio no look di Ruzza a Tebaldi, uno dei gesti più belli fin qui nel Mondiale azzurro

100% di placcaggi eseguiti con successo da quattordici dei trenta azzurri scesi in campo. Il più bravo è Steyn con 14 placcaggi a segno su 14, seguono Fabiani e Negri (9/9), Zanni, Ruzza e Allan (8/8)

2 le touche rubate dagli azzurri: una da Steyn e una da Budd. E’ 90% la percentuale di successo delle touche battute da Bigi, Fabiani e Zani (27/30), è 72% quella delle due avversarie incontrate dall’Italia (16/22).

209 i placcaggi fin qui portati a segno dagli Azzurri, a fronte di 24 mancati (89% di successo). La media di placcaggi per partita nelle precedenti Coppe del Mondo era stata 94, in questa edizione per ora una media di 104,5 nonostante l’Italia abbia affrontato due squadre di livello inferiore.

22/22, tutte le palle introdotte in mischia dall’Italia sono rimaste in mano azzurra, tutte le palle introdotte dagli avversari (15/15) sono rimaste in mano avversaria

70 i difensori battuti dai giocatori azzurri nei primi due match. I migliori scardinatori sono stati Polledri (20 difensori battuti), Minozzi (7) e Steyn (5).

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