“La sospensione di Jaco Peyper? Ridicola!”, esclama l’associazione degli arbitri sudafricani (Peyper è di quella nazione) in un articolo pubblicato poco fa.
Qualche ora dopo aver arbitrato Francia-Galles, partita vinta dai gallesi e durante la quale un francese è stato espulso per una gomitata a un avversario, Peyper si è imbattuto in un gruppo di tifosi gallesi festanti e con loro ha mimato, certamente su iniziativa dei tifosi, la gomitata malandrina. Naturalmente la foto è tosto finita sui social e poi sui media rugbistici di tutto il mondo.
“Esigiamo una punizione sostanziosa!” ha subito esclamato Laporte, presidente della federazione francese. World Rugby ha deciso allora di sospendere Pepper, quando già le designazioni per le semifinali erano state definite: la semifinale Nuova Zelanda-Inghilterra, a lui assegnata, è passata nelle mani di Nigel Owens.
“Non fanno e dicono ben di peggio i giocatori durante i terzi tempi nei pub? –si chiede la SA Referees- Il rugby è un gioco e in quanto tale dovrebbe essere vissuto con divertimento; gli arbitri fanno parte del gioco e certo nessuno può pretendere che loro passino il dopo-partita in una grama solitudine”.
Sulla stessa frequenza l’ex coach dell’Inghilterra, Sir Clive Woodward, che ha scritto su un quotidiano inglese: “è ridicolo finanche che quel così detto incidente sia stato messo sotto investigazione. Jaco Peyper era in giro per rilassarsi dopo una partita importante e se siamo arrivati al punto che un arbitro non può neppure permettersi una birra e qualche scherzo con i giocatori o i fan allora vuol dire che il rugby ha perso la bussola”.
Per quanto può valere, noi di rugby.it (o almeno parte della redazione) la pensa come Woodward e come l’associazione degli arbitri sudafricani. Il gesto di Peyper in quella foto era evitabile, è un po’ può fuori luogo, ma non ci sembra nemmeno lontanamente così grave da far meritare una sospensione al suo autore.