10 pari fra le grandi rivali di sempre: dopo tanta acqua sarà di fuoco il ritorno al Battaglini!
In un Plesbiscito che pare il Mar dei Sargassi durante un fortunale è battaglia acquatica di cuore, muscoli e polmoni fra le ciurme di Petrarca e Rovigo ed il finale in parità lascia presagire che sarà durissimo il ritorno del Battaglini fra sette giorni.
La fregata di Rovigo parte col vento nelle vele guidata sulla tolda di comando da un Kino Properzi abbigliato come Capitan Kidd e dando la netta impressione di adattarsi meglio alle condizioni impietose del terreno di gioco. Al 5’ la pressione costante dei Bersaglieri sembra premiata da un tuffo di Brugnara che schiaccia in bandiera, ma il TMO Stefano Pennè annulla correttamente perché il pilone rossoblù aveva un piede sulla linea di out al momento di schiacciare. La pressione ospite continua e da una mischia giocata profondamente dentro i 22 Chillon porta la minaccia e viene fermato a pochissimo dal goal, ma Matteo Ferro è prontissimo a raccogliere e far valere il mismatch nei confronti dell’incongrua guardia Mennitti e schiaccia oltre la linea all’11’ per lo 0-7 (trasformazione facile di Mantelli). Il Petrarca prova a reagire, ma le sue armi sembrano spuntate. I neri si affidano soprattutto alle potenti sgroppate di Leaupepe che, però, finisce spesso per isolarsi e perdere palla. Di contro le ripartenze rodigine, affidate agli imprendibili Odiete e Cioffi e ai tosti Barion e Majstorovic sono molto più efficaci e la difesa dei padroni di casa deve faticare moltissimo per contenerle. La reazione petrarchina si concreta in un calcio che finisce sfortunatamente sul palo ed in un altro che Andrea Mennitti Ippolito spedisce in mezzo al l’H al 35’ punendo un fallo dei rossoblù al break down (3-7). Ma Rovigo risponde immediatamente grazie alla propria mischia dominante che al 40’ permette a Leo Mantelli di ristabilire le distanze sul 3-10.
Un primo tempo letteralmente dominato dai ragazzi del dynamic duo Umbe&Kino che, pur mostrando un certo imbarazzo nella conquista da touche, sembrano prevalere sotto ogni altro aspetto del gioco.
La seconda frazione si può riassumere in un impantamento generale: impantanato il terreno di gioco, impantanate le due squadre. Ma ad una delle due, cioè Rovigo che è in vantaggio, la cosa va benissimo ed i Bersaglieri intelligentemente giocano una partita totalmente focalizzata sul territorio, riuscendoci perfettamente. Si gioca quasi sempre nella metà campo nera senza che succeda granchè di interessante: mischie dominate dai rossoblù, touche dominate dai neri che provano ad avanzare infrangendosi contro una difesa statica, ma granitica, e contro i propri errori di handling. Segue riconquista rossoblù e calcio lungo in un continuo gioco dell’oca in cui i neri si ritrovano a ripartire sempre dal via consumando un patrimonio di energie. Il secondo tempo trascorre tutto così senza che le due squadre riescano ad essere l’una una minaccia per l’altra. Ma questo, signori, è il derby d’Italia e non esiste che si concluda con una squadra totalmente succube dell’altra. Così con la forza dell’orgoglio quando manca una manciata di minuti il Petrarca riesce finalmente ad entrare nella metà campo avversaria trovando forza negli avanzamenti imperiosi e disperati dei nuovi entrati Cannone e Michieletto che buttano chili, voglia e tigna nella contesa. Così quando le lancette iniziano l’ultimo giro Zini capitalizza un fallo avversario per andare in touche; portata giù la palla il Petrarca tenta ripetutamente di sfondare finchè l’ovale riesce a trovare un Riccardo Michieletto lanciato che sfonda sotto i pali con la forza della palla d’acciaio di una gru da demolizione. Zini, minuto e bagnato come un passero nella tempesta, riesce a mantenere il sangue freddo per una trasformazione ida posizione centralissima che è facile solo per quelli che su un campo da rugby non ci sono mai stati ed il fischio dell’ottimo Andrea Piardi fissa il finale 10-10.
La battaglia navale finisce così senza vinti né vincitori e tutto sarà di nuovo in gioco nel catino ribollente del Battaglini domenica prossima. Della partita di oggi restano negli occhi l’impressionante dominio della mischia rodigina e l’altrettanto impressionante dominio della touche nera. Due forze che si annullano, in pratica. Fra le prove individuali notevolissimo l’apporto del capitano rodigino Matteo Ferro, leader eccellente di un pack che si esprime con un work rate ed un’intensità davvero di alto livello. Buone cose, specie nel primo tempo, da parte di Cioffi ed Odiete, la cui luce, però, si spegne nel pantano della seconda frazione. La forza dei neri, invece, viene soprattutto dai subentranti, Niccolò Cannone e Riccardo Michieletto, che entrano caricati a pallettoni e ridanno fiducia ed energia ai loro sconfortati compagni. Una cosa è certa: domenica sarà una partita per polsi forti!
I TABELLINI:
Domenica 5 maggio 2019 – Padova Stadio Plebiscito
Semifinale di andata TOP12: PETRARCA-FEMI CZ ROVIGO 10-10
Marcatori: p.t. 10’ m. Ferro tr. Mantelli (0-7); 35’ cp. Menniti-Ippolito (3-7); 40’ cp. Mantelli (3-10); s.t. 40’ m. Michieletto tr. Zani (10-10)
Argos Petrarca Padova:Ragusi (25’ st. Francescato); Leaupepe, De Masi, Bettin, Coppo (11’ st. Zini); Menniti-Ippolito (18’ st. Capraro), Su’a; Trotta, Conforti, Saccardo (cap, 12’ st. Michieletto); Gerosa (31’ st. Galetto), Galetto (6’ st. Cannone); Scarsini (1’ st. Mancini-Parri), Cugini (23’ st. Santamaria), Borean (29’ st. Braggiè)
all.Marcato
Femi-CZ Rovigo:Odiete; Barion, Majstorovic, Antl, Cioffi; Mantelli, Chillon; Halvorsen (28’ st. Nibert), Lubian, Vian (16’ st. Canali); Cicchinelli, Ferro (cap., 35’ st. Venco); D’Amico, Momberg, Brugnara
all.Casellato
arb. Piardi (Brescia)
Note:giornata fredda e piovosa, terreno pesante ma in buone condizioni. 2500 spettatori circa.
Peroni TOP12 Man of the Match:Ferro (Femi-CZ Rovigo)
Calciatori:Mantelli (Femi-CZ Rovigo) 2/4; Menniti-Ippolito (Argos Petrarca Padova) 1/2; Zini (Argos Petrarca Padova) 1/2
Punti conquistati in classifica:Argos Petrarca Padova 2, Femi-CZ Rovigo 2.