Chi merita un premio e chi va dietro la lavagna questa settimana in TOP12
Come passa il tempo, eh! Sembra stamattina che iniziava la stagione e ieri, allo stadio, mi hanno ritirato l’abbonamento perché era l’ultima casalinga della regular. E’ proprio vero, per parafrasare il poeta, che ogni tifoso sta solo sul cuore del suo seggiolino trafitto dal fischio dell’arbitro, ed è subito fine stagione! Mah, bando alle ciance nostalgiche ed andiamo a vedere cosa è successo di notevole in questa penultima giornata. Le cose più interessanti sono successe in coda e proprio da lì, dalla parte terminale della classifica, ci arriva il primo verdetto stagionale, con gli aquilotti del Valsu che devono salutare la compagnia e tornare al nido della Serie A, dal quale, ne sono certo, riproveranno a spiccare il volo l’anno prossimo. La loro retrocessione era preventivata sin da inizio stagione, ma a loro va riconosciuto il merito di non averla accettata passivamente e di essersi battuti con grande impegno contro forze superiori alle loro. Ma a proposito di gente che non accetta passivamente è difficile non restare ammirati dallo spirito combattivo della Lazio, un morto che rifiuta di morire e che si presenta alla prossima ed ultima giornata con un fiammiferino di speranza ancora acceso nonostante tutto. Probabilmente a Verona erano già pronti a stappare le bottiglie ieri: beh, dovranno rimetterle in frigo perché la lotta non è ancora finita e di questo dobbiamo ringraziare di cuore i ragazzi di Daniele Montella che in un finale col coltello fra i denti hanno ribaltato un esito già deciso. E da queste parti la simpatia per chi si batte con coraggio contro gli esiti già scritti non è mai mancata. Tante emozioni in coda, dunque, mentre in testa non succede niente, con le quattro dei playoff che pur facendo il massimo ottengono il minimo, ritrovandosi nella stessa situazione del giorno prima. Ad una sola giornata dal termine ancora non sappiamo chi arriverà primo e chi secondo, chi terzo e chi quarto e, quindi, chi giocherà contro chi nelle semifinali. Come avrebbe detto qualcuno la confusione è grande sotto il cielo: la situazione è eccellente! Ottima per chi ama partite combattute e rese significative da significative poste in palio: ci sarà da divertirsi sabato 27! In tutto questo mi accorgo quanto sia difficile trovare in quanto emerso dalla giornata di ieri qualcuno da premiare e qualcun altro da punire. E allora, per una volta, mi prendo del tutto la rubrica rendendola più personale e MIA del solito. Quindi un premio ad un ragazzo che gioca nella MIA squadra e che avrei dovuto premiare da tempo ed una punizione per una cosa che è una MIA ossessione personale.
La carezza della settimana va a: Nardo Casolari, il cavaliere Jedi giallonero
Photo by Stefano Delfrate
La storia di Nardo la conoscono un po’ tutti fra i frequentatori del TOP12: la storia di un ragazzo che era una grande promessa e che rischiava di diventare una storia spezzata, una vita spezzata. Non racconterò quello che già sapete: il malore in allenamento che fa scoprire un serio problema di salute, l’ospedale e le cure, la paura e la speranza. Nardo, ragazzo riminese che sembrava predestinato ad un fulgido avvenire nel mondo di Ovalia si è trovato in un attimo catapultato in un’altra dimensione, una dimensione con cui nella sua vita normale di ragazzo e in quella straordinaria di sportivo mai avrebbe pensato di potersi ritrovare. Ne è uscito riemergendo alla vita prima ed al rugby, che è un pezzo non banale della sua vita stessa, poi. Mesi di paure, fatiche e speranze coronati da un successo in cui i grandi meriti dei medici, della famiglia, della società che gli è stata vicina sempre senza mollarlo un attimo (e non sempre, purtroppo, questo accade) diventano secondari se confrontati con un merito ancora più grande: il suo. Il merito di aver affrontato questo viaggio agli inferi e di esserne riemerso più forte di prima, come un cavaliere Jedi che riemerge da un lungo viaggio introspettivo in cui è stato accompagnato dalla consapevolezza della forza che è dentro di lui. E di forza ce ne vuole tanta per tornare ad essere quello che hai temuto non saresti più stato. Nardo è tornato in campo all’inizio di quest’anno, in tanti ne hanno parlato. A me piace farlo oggi dopo avergli visto fare una grande partita ieri, coronata da una bellissima meta personale fatta di vigore, eleganza e determinazione che ben sono visibili nella bella foto del come al solito ottimo Stefano Delfrate. Fatta di forza, quella che lui ha dentro come un vero Jedi. Non lo conosco personalmente, lo vedo solo giocare in campo e so cosa ha passato: mi basta questo per capire che la forza è con lui e per volergli bene.
Lo scappellotto della settimana va a: il casino delle partite spostate all’ultimo
Vabbè, il titolo dice già tutto. Ne parlo oggi all’indomani di una delle rarissime (un tempo erano normalissime) giornate in cui tutte e sei le partite si sono giocate in contemporanea alla stessa ora del sabato, che è da sempre il giorno del rugby. A me piace l’incertezza del campionato, mi piace su tutto, meno che su una cosa: voglio sapere con un congruo anticipo quando cavolo si gioca! Quest’anno è stato una specie di calvario: fino a mercoledì o addirittura a giovedì non sapevi mai se la tua squadra avrebbe giocato al sabato o alla domenica e a che ora. Ma si rendono conto lorsignori che anche noi appassionati abbiamo delle vite e delle famiglie e dobbiamo poter sapere come organizzarci per seguire la nostra grande passione? E il tutto senza far imbufalire mogli, fidanzate, figli e amici con i quali abbiamo altri impegni! Nel mio mondo ideale la mia squadra gioca sempre al sabato, alle 15 in inverno, alle 16 in primavera, un po’ più tardi ai playoff (la mia ci arriva sempre, hehehe…). Ordunque il mondo ideale è, appunto, ideale e perciò posso anche capire che ci siano esigenze per cui qualche partita possa cambiare giorno. Ma, di grazia, volete farci il porco piacere di dircelo sin da subito? E che ci vorrà mai! Le partite di TOP12 possono essere spostate di giorno sostanzialmente per due motivi: concomitanza con partite della nazionale o con partite del Pro14 nella stessa zona. Ora, poiché i calendari della nazionale e quelli del Pro14 sono arcinoti e fissati nel marmo (da quelle parti girano soldi che noi del pane&salame manco ci immaginiamo, quindi lì le partite non si spostano, sennò mamma TV si inczz…) ci vuole tanto a decidere sin dall’inizio della stagione quali partite del TOP12 cambieranno data? Non mi sembra ci voglia Einstein per risolvere un’equazione senza incognite. Io sono uno di quelli che ama comprare l’abbonamento: oso pensare che noi abbonati siamo i primi sostenitori del movimento. Ergo siamo i più maltrattati perché comprando l’abbonamento in qualche modo affidiamo l’organizzazione dei nostri weekend a lorsignori che decidono quando useremo quell’abbonamento per cui ci siamo impegnati emotivamente ed economicamente. Da abbonato voglio, anzi pretendo, che ad inizio stagione, alla pubblicazione dei calendari mi venga detto con precisione chirurgica quali partite saranno al sabato e quali alla domenica. Altrimenti l’abbonamento non lo faccio più!