Spettacolo tecnico e agonistico a Parma: quattro mete per parte ma meritato successo azzurro. A segno Stefan, Muzzo e due volte Franco
La fiaba dell’Italia femminile si arricchisce di un nuovo racconto: a Parma le azzurre superano per la prima volta nella propria storia l’Irlanda, divertono e incantano con il gioco e si lanciano verso un posto sul podio finale europeo. Un successo meritato, nonostante le quattro mete per parte, poiché l’Italia ha espresso un gioco maggiormente corale e coraggioso, cercando quasi sempre il dialogo alla mano e mostrando notevole confidenza con la palla. Ha sofferto un po’ il pack nelle mischie ordinate, ma la prestazione complessiva delle avanti rimane comunque superba. “Woman of the match” Giada Franco, una Ercolessa sempre pronta ad aiutare ovunque le compagne, a tappare le falle, a fare indietreggiare di un paio di metri le avversarie.
“E ora signori e signore gli inni nazionali!”, annuncia lo speaker in apertura di serata con l’immancabile erre ‘arrotata’ dei cittadini di Parma. La versione dell’inno irlandese è un po’ da piano bar, a dir la verità, ma se lo hanno scelto i rappresentanti della loro federazione va bene così. Poi inizia l’inno italiano e le lacrime scendono sulle guance di Manu Furlan, Lucia Gai e Giada Franco. Nella tribuna secondaria compare anche il Barattin Fans Club. Duemilacento o tremilacento spettatori? Non abbiamo compreso bene l’annuncio dell’altoparlante; comunque, un bel pubblico.
L’inizio azzurro è senza paura ed efficace: Franco e Barattin irrompono nell’area dei XXII irlandese conquistando dopo soli due minuti una punizione che Sillari mette a segno.
Le azzurrre giocano bene e dominano i primi minuti. All’8’ Furlan si infila in un breakdown in mezzo al campo, trova un gran canale centrale fendendo la difesa irlandese, scarica su Franco che attira due avversarie e serve Muzzo; l’ala galoppa in meta, vanamente inseguita dall’estremo Delany. Sillari non sbaglia la trasformazione, 10-0!
L’Irlanda si affida più a giocate semi-solitarie ed estemporanee, ma lo fa in modo efficace: al 12’ gran lob all’ala di Fowley e scontro impari al salto tra Constadine e Stefan (che a dir la verità rimane un po’ colpevolmente al suolo in attesa del pallone), l’ala irlandese abbranca il pallone in volo e va in meta con eleganza: 10-5.
Il gap è un po’ bugiardo e le azzurre provvedono subito a conferirgli una dimensione più calzante: al 15’ Bettoni sfonda al centro creando una solida piattaforma per l’apertura sulla destra, Barattin e Madia fanno scivolare con maestria il pallone fino all’ala per Franco che rompe il placcaggio e riesce a planare in meta.
“Franco is litterally everywhere!”, esclama ammirata la commentatrice della tv di stato irlandese; “what a game!”, le fa eco il collega.
Dopo il primo quarto di match le statistiche dicono che l’Italia ha condotto 28 “carries”, contro i 7 dell’Irlanda. Non servono commenti.
Le trifoglie rimangono però incollate nel punteggio con un’altra meta individuale: l’ala Eimear Constadine intercetta un passaggio di Rigoni a Furlan e vola tra i pali senza opposizione. 17-12.
La seconda metà del primo tempo è il periodo più difficile per le azzurre, in concomitanza con la crescita della mischia irlandese che riesce a rubare anche una introduzione azzurra.
Al 30’, dopo un’altra bella presa aerea di Constadine su calcio all’ala, Bettoni incappa in un not-rolling-away e concede una punizione alle verdi, rimanendo a terra dolorante. “Melissa, Melissa”, la incita la tribuna. La tallonatrice si rialza, mentre Fowley non fatica a trasformare in punti la punizione: 17-15.
Le azzurre sono un po’ alle corde e iniziano a concedere falli all’Irlanda, che a forza di fischi e vantaggi arriva in meta con Anna Caplice, potente terza linea: per la prima volta le ospiti sono in vantaggio, 17-22.
E in un quarto d’ora il computo dei carries si è ribaltato: 53 a 56.
Si spera che le azzurre riescano a tenere fino all’intervallo per provare poi a riordinare negli spogliatoi il filo delle idee, ma le ragazze di Di Giandomenico fanno di meglio e al 39’ vanno per la terza volta in meta: Bettoni recupera palla in attacco, Barattin apre attraverso Madia a Stefan che come una Minozzi in rosa scarta verso l’esterno e trova in velocità la strada verso la meta. All’intervallo 22-22!
Il secondo tempo si apre con una nuova gran folata di Stefan, ma l’azione si spegne con un tenuto azzurro in attacco.
Al 51’ capolavoro di Aura Muzzo, che dopo una palla recuperata da Giordano a metà campo riceve palla sulla fascia destra, salta in velocità il primo placcaggio, rompe di potenza il secondo e serve Franco (che come sappiamo è “everywhere”) per la meta. Sillari trasforma da non facile posizione: 29-22.
L’Irlanda cambia l’intera prima linea.
Al 55’ intervento da puro giallo di Griffin su Barattin (presa al collo su giocatrice in corsa) ma Pettingale in modo opinabile concede solo una punizione.
Le azzurre continuano a giocare con mani delicate e sicure, scambiando bene e rapidamente la palla anche in spazi stretti. Ragazze come Muzzo e Madia sono ormai al livello delle grandi trequarti storiche come Furlan, Stefan e Barattin.
Ma l’Irlanda non molla e segna la propria quarta meta, con un altro grande calcio all’ala (uffa) di Fowley, in regime di vantaggio, per la subentrata Sheehan. Niente trasformazione, però, e le azzurre rimangono in vantaggio, 29-27. Manca un quarto d’ora al termine.
Due punti soli di vantaggio. La touche irlandese è un po’ insicura e questo aiuta Barattin e compagne. Di Giandomenico passeggia nervosamente in un angolino solitario dello stadio, là in alto, contando i secondi.
Quattro minuti alla fine, l’Italia conquista palla nella propria area e inizia a risalire il campo con grinta e ordine, riuscendo non solo a far passare due minuti ma anche ad ottenere una punizione indiretta nella metà campo irlandese. Touche, breakdown e di nuovo touche, nonostante la fatica le azzurre gestiscono la situazione con maturità e confidenza fino all’80’. “E’ finita”, fa segno Sillari alle compagne mettendo le braccia a X dopo essersi consultata con il bordo campo. Ma bisogna vincere la mischia per poter chiudere la partita. L’Irlanda avanza in spinta ma l’Italia riesce pur schiacciata a mantenere il controllo dell’ovale per il calcio in touche di Rigoni. Esplode la gioia delle giocatrici e quella tutta interna di coach Di Giandomenico, che scende i gradoni del Lanfranchi verso le sue atlete. L’Italia al femminile batte l’Irlanda (non era mai accaduto), ipotecando per la seconda volta nella storia il podio del Sei Nazioni. Ora Furlan e le altre Azzurre potranno affrontare con cuore relativamente leggero le due superpotenze Inghilterra e Francia.
Italia 29
Irlanda 27
ITALIA: Manuela Furlan (capt.); Aura Muzzo, Michaela Sillari, Beatrice Rigoni, Sofia Stefan; Veronica Madia, Sara Barattin; Gaia Giacomoli (65’ Silvia Turani), Melissa Bettoni, Lucia Gai, Valeria Fedrighi (41’ Valentina Ruzza), Giordana Duca, Ilaria Arrighetti (76’ Lucia Cammarano), Giada Franco, Elisa Giordano. Non entrate: Sara Tounesi, Francesca Sberna, Francesca Sgorbini, Jessica Busato, Camilla Sarasso. Allenatore: A.Di Giandomenico.
IRLANDA: Delany; Considine, Naoupu, Claffey (37’ Sheehan), Miller; Fowley, Dane; Caplice (65’ Boles), Molloy, Griffin (capt); McDermott, Fryday; Feely (52’ Peat), Hooban (52’ Deirbhile Nic a Bhaird), Lyons (52’ Reidy).
Arbitro: Laura Pettingale (Eng). Assistenti: Aurélie Groizeleau (Fra), Beatrice Benvenuti (Ita).
Marcatrici: 3’ cp Sillari, 8’ meta Muzzo tr Sillari, 12’ meta Constadine, 15’ meta Franco tr Sillari, 18’ meta Constadine tr Fowley, 31’ cp Fowley, 35’ meta Caplice tr Fowley, 40’ meta Stefan; 51’ meta Franco tr Sillari, 64’ meta Sheehan.
Classifica (Inghilterra e Galles una partita in meno)