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Rinunce e ritardi: le tribolazioni economiche del rugby europeo di terza fascia

Scritto da Rugby.it

Sei forfait in otto test match nella terza categoria del Campionato Europeo, una spia preoccupante. “Anche il rugby tedesco è in crisi e la stessa Rugby Europe patisce le conseguenze di queste difficoltà”. Dal Kosovo una scintilla in controtendenza

Il Lussemburgo non andrà a Praga per giocare la partita valida per l’Europeo di terza categoria. “Budget limitato, ci hanno scritto di non avere abbastanza soldi per la trasferta”, spiegano delusi gli organizzatori cechi. E’ il sesto match cancellato degli otto finora in programma nella Conference 1 Nord: gli altri withdraw, tutti puniti con una sconfitta 0-28, sono arrivati dalla Moldavia, due volte dall’Ungheria, una volta dalla Lettonia e una già in precedenza dal Lussemburgo.
La nazionale del granducato mitteleuropeo ha concluso la propria stagione senza mai vedere il campo: due vittorie a tavolino, due sconfitte a tavolino.
Scrive la federazione ceca, l’unica ad aver sempre schierato la propria squadra in questo girone: “è un altro duro colpo non solo per noi ma anche per la confederazione europea. Il torneo continentale, così sfregiato, perde credibilità agli occhi del pubblico e degli stessi giocatori”.
Una simile epidemia di rinuncite non era mai stata registrata nel rugby del nostro continente, economicamente più solido rispetto a quelli asiatico e africano che a simili difficoltà sono invece meno disabituati.
Prosegue l’anonimo redattore ceco: “i problemi finanziari del rugby, che è sport molto oneroso -fino a trenta persone viaggiano per una partita e a causa della pandemia e della guerra i prezzi di una trasferta sono decollati verso le stelle-, persistono. Anche al di fuori del nostro girone ci sono tribolazioni: il rugby tedesco, per esempio, sta attraversando una difficile crisi che ha draconianamente ridotto i fondi a disposizione delle selezioni nazionali. La stessa Rugby Europe si trova dinnanzi a una penuria di offerte per ospitare tornei 7s o giovanili, giudicati costosi”.
In somma, anche il rugby soffre gli sbalzi dell’economia generale e i primi a patirne le conseguenze sono i livelli più bassi, sia in ambito di club sia in ambito di nazionali. Ai tempi di Marco Polo gli abitanti del Catai avevano inventato un sistema per percepire subito i terremoti: piccole lucertole di ceramica con in bocca una pallina, alla minima scossa le lucertoline iniziavano a vibrare producendo un tintinnio. Forse il girone Conference 1 Nord è una specie di lucertolina. Va precisato che negli altri gironi dell’Europeo non ci sono state finora rinunce, ma qua e là nei vari continenti si scorgono altre spie rosse: la sparizione dal calendario asiatico del primo torneo dell’anno, cioè il barrage tra India, Kazakhstan e Qatar; l’assenza di notizie sul campionato nordamericano maschile XV, che dopo tre anni di assenza avrebbe dovuto riapparire tra aprile e giugno; la raccolta fondi lanciata dalla federazione finlandese per affrontare la trasferta ad Andorra nella quarta categoria europea; lo svanire nel calendario 2023 della Coppa d’Africa, forse perché al torneo potrebbe esser stata data una più sostenibile cadenza biennale; o il protrarsi del ritardo nell’annuncio delle sedi delle due tappe degli Europei 7s, in calendario tra giugno e luglio.

In coda a tante considerazioni grigie si affaccia una piccola notizia in controtendenza: questo sabato, nella quinta e ima categoria dell’Europeo, farà il debutto assoluto la nazionale XV del Kosovo, impegnata in casa, a Pristina, contro l’Austria. Tra tre settimane il ritorno a Vienna.

La classifica della Conference I Nord di Rugby Europe
1 Rep.Ceca 15 punti (1 vittoria a tavolino, 2 vittorie sul campo)
2 Moldavia 10 (2 vittorie e 1 scontitta a tavolino, 1 sconfitta sul campo)
3 Lussemburgo 10 (2 vittorie a tavolino, 2 sconfitte a tavolino)
4 Lettonia 5 (1 vittoria e 1 sconfitta a tavolino)
5 Ungheria 0 (1 sconfitta sul campo, 2 sconfitte a tavolino)

Da giocare: 29 aprile Lettonia-Rep.Ceca, 6 maggio Ungheria-Lettonia

Nella foto: l’entusiasmo dei 1400 spettatori dello stadio di Zlìn (estremo est della Rep.Ceca) dopo la vittoria della nazionale ceca sull’Ungheria, in novembre

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