Chi merita un premio e chi va dietro la lavagna questa settimana in TOP12
Nella giornata del fatidico settimo sigillo la rivoluzione dei valori nel nostro amato domestic fa sentire forte il suo vento innovatore. Mentre le vecchie gerarchie calvino-rovigote si attardano e deludono emergono nuove splendide protagoniste che delineano rapporti di forza mutati rispetto al recente passato. Bisognerebbe premiarle tutte le settimane Mogliano e Reggio, due splendide ed inattese realtà che stanno scrivendo capitoli esaltanti e sorprendenti del nostro racconto. Mentre le vecchie protagoniste rosicano indietro: per quanti anni abbiamo raccontato di un campionato che viveva sulla diarchia fra Calvisano e Rovigo? Adesso sembra che sia tutto finito; adesso. Vedremo se in futuro sarà ancora così. Una punizione, però, paradossalmente dovrei darla all’unica squadra che sta aggiungendo monotonia ad un panorama così variegato! Il Petrarca è una macchina monotona e perfetta, una squadra che vince sempre di poco col minimo sforzo: mi aspetterei come cosa naturale che le vincesse tutte di un punto con giocatori che escono dal campo con la maglietta pulita! Insomma, la squadra da battere, ammesso che qualcuno abbia la minima idea di come soltanto provarci. Ma, comunque, un premio ed una punizione dobbiamo distribuirle e questa settimana ho deciso di cambiare il premiato, mentre il punito, beh, quello proprio mi tocca.
La carezza della settimana va a: Rugby Viadana, ed il suo leader dimenticato
Il buon Viadana è una squadra di cui non parla nessuno, né in positivo, né in negativo. Non interessa a nessuno che non sia viadanese. Ad inizio stagione nessuno lo citava né fra le pretendenti ai playoff, né fra le periclitanti sull’orlo della serie A. Insomma, una squadra anonima, senza infamia e senza lodi, che non ha fatto parlare di sé nemmeno in campagna acquisti e che non ha fatto proclami, né fatto lanciare allarmi. E questa sorta di aurea mediocritas sembrava destinata ad una conferma dopo i primi zoppicanti turni pure quelli senza infamia e senza lode. Insomma, potevamo tranquillamente continuare ad ignorarli gli anonimi mantovani. Poi qualcosa è cambiato e ci ha fatto ricordare che l’allenatore, Pippo Frati, è uno di quelli che “ha studiato”, che la rosa è buona e che anche se nessuno ne aveva parlato, in realtà un grande acquisto c’era stato in estate. Solo che era un acquisto per modo di dire. Insomma, tutti avevamo sottovalutato il valore che poteva avere per i mantovani il recupero di Brian Ormson, grande direttore d’orchestra e piede di una precisione letale. Così i polesani di Lombardia hanno cominciato a macinare gioco e punti ed appeso in bacheca scalpi importanti come quelli della rivelazione Valorugby e, ieri, quello delle lanciatissime Fiamme Oro, anche se quello del buon Gianluca Guidi dubito fosse un gran scalpo, almeno a quanto sostiene il suo disimpegnatissimo parrucchiere. Adesso Viadana è lì in rampa di lancio con davanti un calendario che sembra costruito apposta per dimostrare, da qui a fine girone di andata, se sarà una pretendente ai posti che contano o no. Ma una cosa l’abbiamo capita: non ci dimenticheremo più di Viadana e nemmeno del suo capitano!
Lo scappellotto della settimana va a: Massimo Brunello e quelle errate percezioni
Mi tocca, mi tocca da vicino e mi pesa dare questo scappellotto. Siete solo in due a leggermi e, dai, lo sapete tutti e due che tifo Calvisano… Ecco, da tifoso calvino ringrazio il fatto di avere superato, ahimè due volte, gli”anta” per essere smemorato e non ricordare un Calvisano in una situazione peggiore di questa. La squadra che in estate si era rafforzata più di tutte sta lì con un piede dentro ed uno fuori dalla zona playoff, ed ha accumulato ben 3 sconfitte in 7 partite, cosa resa ancora più grave dalla relativa facilità del calendario sin qui percorso. Che farà il Calvisano da qui a fine girone considerando che avrà solo partite molto difficili? La preoccupazione è tanta e a dirla tutta le ragioni di ottimismo in questo momento sono legate solo alla speranza di svegliarsi da un brutto sogno. Ecco, un risveglio è quello che serve, ma non un risveglio dolce, di quelli che poi spegni la sveglia, ti giri dall’altra parte e riprendi a dormire. Qua ci vuole un bello scappellotto di quelli un po’ maneschi. Scappellotto che non posso che assestare a Massimo Brunello, tecnico da me stimato oltremodo: proprio per la stima che ho per lui mi hanno molto stupito le sue dichiarazioni del post -partita alla Guizza: in sostanza il coach era soddisfatto della prestazione e si rammaricava solo che la partita fosse iniziata sotto di 17 punti. Non mi risulta che il regolamento preveda da qualche parte qualcosa di simile: a me sembra che la partita sia iniziata 0-0 e che una squadra pessimamente organizzata e capace di scelte suicide si sia beccata una gragnuola di punti in pochissimi minuti quasi senza alcuna capacità di reagire. Poi la reazione c’è stata, favorita anche dalla “modalità-gestione” dei mostruosi avversari, ma mai per un solo istante si è avuto l’impressione che le sorti del match potessero cambiare. Caro Massimo, se vogliamo invertire una rotta che ci porterebbe sugli scogli dobbiamo iniziare eliminando le false percezioni. Come quella che sia stata una buona partita; e se non ce ne rendiamo conto …gli scogli ci aspettano. Voglio sperare che le tue dichiarazioni servissero solo a non demoralizzare squadra ed ambiente. Se è così, va bene, ma da adesso bisogna sostituire la realtà alle percezioni, che quelle di punti non ne portano.