Nazionali

Italia, missione compiuta, Lelos battuti

Scritto da jpr

L’Italia batte la Georgia 28-17 e ribadisce le gerarchie (almeno per il momento)

Vittoria doveva essere e vittoria è stata per gli azzurri di Conchuir O’Sé contro una squadra, quella georgiana, che da tempo reclamava a gran voce il nostro “posto” nell’elite del rugby mondiale. I Lelos, scesi a Firenze con gran sostegno dei loro appassionatissimi supporters, però, escono dal campo perdenti, ma non sconfitti: per loro una di quelle “onorevoli sconfitte” che tante volte noi stessi abbiamo conseguito contro squadre più blasonate. In ogni caso questa partita, che aveva assunto, specie dopo le pessime prove dell’ultimo anno, un significato ben oltre quello che normalmente avrebbe dovuto avere è stata vinta in maniera pulita e convinta e, almeno per oggi, possiamo ritenerci soddisfatti, dopo molto tempo, di poter commentare positivamente una prova degli azzurri. E al momento tanto basta; in futuro si vedrà.
Si parte in una Firenze primaverile (dannato riscaldamento globale!) con un bel colpo d’occhio: tanta gente e tanti georgiani. L’inno degli ospiti è sentito e trascinante, cantato a gran voce dal pubblico, ma anche i nostri si fanno sentire rispondendo a tono. Al fischio d’inizio del neozelandese Glen Jackson la partenza è quella che ci si poteva aspettare con loro a caricare fisicamente a testa bassa: i nostri, però tengono botta e gli impatti sono di livello sin da subito. Al 10’ è Tommaso Allan ad inaugurare il tabellino dalla piazzola capitalizzando un fallo in ruck degli ospiti su azione nascente da una touche rubata dai nostri (3-0). Ma se pensavamo di fare una passeggiata i nostri avversari ci fanno subito capire che non è aria e al 16’ ci sorpassano con una meta davvero molto bella che nasce da un’azione manovrata e che il centro Michelidze finalizza assaltando di forza la nostra difesa e battendo nell’ordine Campagnaro (molto deficitario il suo placcaggio), Tebaldi e Allan (3-7). L’Italia ha il grandissimo merito di non spaventarsi e di reagire immediatamente con Michele Campagnaro che al 21’ si fa perdonare e, al termine di una lunga azione degli azzurri sempre veloci in avanzamento, viene servito da Allan e si libera di 3 avversari andando a marcare pesante (10-7). E’ proprio partita vera, ma i georgiani decidono di complicarsela al 29’ con un fallo idiotissimo di Tsutskiridze che placca platealmente in volo Sperandio e si becca un inevitabile giallo. In inferiorità numerica la partita si sbilancia in maniera impressionante e l’Italia ha il merito di riuscire a capitalizzare nonostante qualche errore di troppo. Già al 30’ ci sarebbe una meta di forza sotto i pali, che però viene vanificata da un tallonaggio manuale di Ghiraldini in ruck. Ma al 37’, quando si cominciava a temere di non riuscire a sfruttare nemmeno un po’ la superiorità, imbastiamo un’azione interminabile nei loro 22. Prima Castello, liberissimo al largo, cerca sciaguratamente il placcaggio avversario anziché la bandiera, poi arriva un loro fallo che saggiamente decidiamo di piazzare con Allan (13-7). Mentre i georgiani pensano di essere riusciti a cavarsela tutto sommato con poco, però, Tebaldi fa la cosa migliore della sua discreta partita inventandosi uno splendido buco in mezzo al campo e calciando a seguire; i georgiani recuperano, ma commettono fallo e sulla successiva touche organizziamo una maul da cui esce una palla che Mattia Bellini schiaccia nell’ultimo millimetro di try-zone al 39’, proprio un momento prima che finisca la superiorità numerica. Così il primo tempo si chiude sul 18-7 e si può tornare negli spogliatoi pensando che il diavolo, in fondo, non era poi così spaventoso. Fondamentali gli 8 punti marcati durante il giallo per indirizzare nel modo più gestibile il prosieguo del match.
Infatti, sull’abbrivio, il secondo tempo lo iniziamo davvero benissimo con Dean Budd che conclude ottimamente una serie di ottimi avanzamenti al 43’ (23-7). Allargato lo spread (almeno qui a nostro vantaggio…) la partita va sui nostri binari e dopo un piazzato di Matiashvili al 53’ che capitalizza la superiorità della loro mischia chiusa (23-10) arriva la meta più bella della nostra partita, anche se favorita da una circostanza fortuita. E’ bravo Polledri a rubare palla agli ospiti e il turnover lancia un velocissimo Tommaso Allan che sfrutta un buco determinato dal momentaneo infortunio di un avversario per involarsi verso la meta e allungare sul 28-10 al 57’ e chiudere virtualmente la contesa. A questo punto c’è spazio solo per rifinire il punteggio ed i nostri avversari sono comunque bravi a provarci con un’azione davvero bella e fatta di offloads che si concluderebbe in meta se non fosse per un placcaggio anticipato di Benvenuti che, con il suo fallo, impedisce una meta certa. Da regolamento Glen Jackson decreta la meta di punizione (28-17 al 63’) e mostra il giallo a Benvenuti. La marcatura e la superiorità spingono i georgiani a provarci con veemenza e qui gli azzurri fanno probabilmente la cosa migliore della loro partita, difendendo in maniera davvero ordinata e disciplinata. La bontà della nostra organizzazione difensiva mette crudelmente a nudo tutti i limiti tecnici e tattici dei nostri avversari che mostrano, al dunque, la distanza che tuttora c’è fra il nostro rugby ed il loro. Il climax della nostra ottima prova difensiva è opera di Braam Steyn che con una superba cacciata a terra al 68’ vanifica l’assalto più concreto e anche grazie a questo si guadagna il premio di Mom.
In definitiva una buona prova, una vittoria indiscutibile ed autorevole che chiarisce, almeno per il momento, che i georgiani devono ancora lavorare parecchio per potersi misurare con le avversarie con cui di solito noi prendiamo scoppoloni: se loro le prendono da noi, chissà come si troverebbero contro le nostre abituali avversarie del 6N! Però la distanza non è tale da permetterci di dormire sugli allori: se dovessimo “fermarci” probabilmente loro fra non molto ci raggiungerebbero. Quindi lavoro, lavoro e ancora lavoro! Godiamoci la vittoria, le buone prove di Steyn, Allan, Polledri e Negri (questi ultimi ormai delle vere certezze) e guardiamo avanti.
Dal sito FIR le dichiarazioni di capitan Ghiraldini e di coach O’Sé:
Dice Conchuir O’Sé: “Contento per 50 minuti poi sono subentrate alcune difficoltà nell’ultima mezz’ora. Eravamo consci che se la nostra disciplina fosse stata giusta, avremmo avuto tanto possesso e tante opportunità. Sul 28-7 ho pensato ad un finale di gara diverso dove poter giocare con più libertà e segnare ancora. La gara ha avuto un finale diverso grazie alla meta tecnica che ha dato tanta energia alla Georgia cambiando l’inerzia della sfida. Sono contento per tutti i ragazzi; oggi sotto una pressione diversa, abbiamo vinto una gara importante per il nostro progetto di sviluppo. Vogliamo essere una squadra di altissimo livello; negli ultimi 12 mesi abbiamo vinto solo contro Fiji e Giappone. Oggi contro la Georgia -vicina a noi nel ranking- è stata una vittoria fondamentale per questo gruppo. Non vinceremo sempre ma vogliamo essere sempre più competitivi, con una profondità diversa rispetto al passato. Sappiamo che dobbiamo migliorare ancora tanti aspetti nel futuro per essere ad altissimo livello. Dopo oggi confido che il futuro sia visto per noi con più fiducia dato che nell’ultimo anno si è parlato solo della gara di oggi. Dopo questa vittoria, con meno pressione, siamo convinti che possiamo solo migliorare. Sono contento che i ragazzi possano vivere una bella serata a Firenze: da domani penseremo alla sfida all’Australia di sabato prossimo.”
Aggiunge capitan Leo Ghiraldini: “Per noi la vittoria era molto importante contro una squadra molto vicina a noi nella classifica mondiale come per il Giappone nell’ultima tournée estiva. C’era pressione, normale per una gara del genere: abbiamo risposto bene in campo! Nel primo tempo potevamo gestire meglio due opportunità nei 22, c’era tanta voglia di segnare e ci siamo andati vicini con la meta di Steyn non accordata. Nonostante questo, abbiamo ripreso subito con piglio andando poi in meta con Bellini prima dell’intervallo. Nella ripresa c’è stata troppa indisciplina, ma abbiamo guadagnato il possesso più volte nei nostri 22 e anche dopo le loro rimesse: ci sono anche tanti aspetti positivi della ripresa da tenere. Credo che in generale la reazione in campo e lo spirito sia stato sempre ottimo. Dobbiamo sicuramente limare alcuni dettagli per segnare di più, perché ne abbiamo le qualità

I Tabellini:

Firenze – Stadio Artemio Franchi – 10/11/2018
Cattolica Test Match: Italia-Georgia 28-17
Marcatori: 10’ cp Allan (3-0); 16’ m Mchedlidze tr Matiashvili (3-7); 21’ m Campagnaro tr Allan (10-7); 37‘ cp Allan (13-7); 39’ m Bellini (18-7); s.t. 3’ m Budd (23-7); 13’ cp Matiashvili (23-10); 17’ m Allan (28-10); 23‘ m tecnica (28-17);
Italia: Sperandio, Benvenuti, Campagnaro, Castello (18’ s.t. Morisi), Bellini, Allan (36’ s.t. Canna), Tebaldi (32’ s.t. Palazzani); Steyn, Polledri, Negri (23’ s.t. Meyer), Budd, Zanni (22’ s.t. Fuser), Ferrari (16‘ s.t. Pasquali), Ghiraldini (cap) (32‘ s.t. Bigi), Lovotti (32‘ s.t. Traoré) All. O’Shea
Georgia: Matiashvili (36’ s.t. Malaguradze), Koshadze (1’ s.t. Kveseladze), Sharikadze (cap), Mchedlidze, Dzeneladze, Khmaladze, Lobzhanidze (18’ s.t. Aprasidze); Gorgadze, Tsutskiridze, Giorgadze (16’ s.t. Bitsadze); Lomidze, Cheishvili (26’ s.t. Sutiashvili); Kubriashvili (8’ s.t. Chilachava), Bregvadze (18’ s.t. Mamukashvili), Nariashvili (18’ s.t. Zhvania ) All. Haig
Arbitro: Glen Jackson (New Zealand Rugby Union)
Assistenti: Frank Murphy (Irish Rugby Football Union) e Shuhei Kubo (Japan Rugby Football Union)
Calciatori: Allan (Italia) 3/6, Matiashvili (Georgia) 2/3
Cartellini: al 29° giallo a Tsutskiridze (Georgia), al 23’ s.t. giallo a Benvenuti (Italia)
Man of the match: Steyn (Italia)
Note: Cielo sereno. Temperatura 20°. Terreno in buone condizioni. 18424 spettatori.

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jpr