Chi merita un premio e chi va dietro la lavagna questa settimana in eccellenza
E’ finita la regular season, e con essa finisce anche questa indegna rubrichina che ci ha accompagnato dal tepore di settembre a quello di aprile. Abbiamo attraversato gli umidori dell’autunno, i rigori dell’inverno e gli odori della primavera e siamo giunti al termine del viaggio. La carezza e lo scappellotto vanno in vacanza perché non si sentono portate per i playoff, ma, vi aspetteremo qua su queste colonne alla ripresa della nuova stagione. E adesso andiamo a distribuire gli ultimi premi e le ultime punizioni in questa giornata in cui esplode la forza del Petrarca, ma protagoniste sono anche le Fiamme Oro formica che chiudono la stagione con un crescendo rossiniano che le porta dalla penombra alla luce ai danni di un San Donà (anzi, San Dona’ con l’accento da quel che ho di recente imparato) cicala che ha sprecato un cospicuo capitale di vantaggio. E quanto a scialo che dire, allora, di un Calvisano cui anche dopo una settimana non si può perdonare di aver buttato al vento un primato che sembrava certo?
La carezza della settimana va a: Andrea Marcato, the absolute beginner
Aveva cominciato, per la verità, fra non pochi dubbi e scetticismo: fino all’ultimo sembrava che alla guida dei neri dovesse arrivare la vecchia conoscenza Zane Ansell, che tanto bene aveva (ed ha) fatto a San Dona’. Invece alla fine ti arriva questo comunicato della società che dice che a guidare la squadra sarebbe stato Andrea Marcato assistito da Augusto Allori. Ma come, si costruisce una squadra potenzialmente da primato, con un organico di prim’ordine e la si dà in mano ad uno che non ha mai avuto la responsabilità di head-coach? Le primissime uscite non sono proprio incoraggianti: la squadra vince, ma gioca sparagnino, fa meno di quanto ci si aspetterebbe. Però qualcosa si vede da subito: Andrea Marcato sarà un principiante, un absolute beginner, ma è tutto meno che scemo e sa di rugby. Sa, ad esempio, che la solidità di una squadra deve partire da un ancoraggio forte in difesa ed il suo programma è quello all’inizio di lavorare su questo concetto di solidità. Un mio caro amico, dopo le prime partite dei suoi neri ebbe a definire quella di Marcato la “difesa zero cazzate” a significare un’attenzione maniacale, persino eccessiva, alla fase difensiva, un’attenzione che non contempla distrazioni di sorta. La squadra vinceva, subiva niente, ma non trascinava, non finiva di piacere, soprattutto non faceva quasi mai il bonus, quella chimera che serve a vincere le stagioni. Ma davanti all’impazienza degli impazienti l’Andrea tirava dritto, e lo faceva tranquillo perché lui, in testa, oltre a tanti capelli aveva un preciso piano strategico. E infatti, nella seconda parte di stagione, qualcosa è cominciato a cambiare: senza perdere un grammo della plumbea solidità difensiva, che rendeva noiosi gli attacchi avversari, il Petrarca ha cominciato a colorare i propri attacchi rendendoli sempre meno plumbei. Sono arrivate, vittorie e punti, tanti punti, sino alla rottura del tabù-Calvisano ed alla vittoria nettissima di oggi nel DERBY, che consegna ai playoff la favoritissima per il titolo: il Petrarca dell’absolute beginner, la squadra che è più cresciuta dall’inizio del torneo alla sua conclusione.
Lo scappellotto della settimana va a: ancora Calvisano, l’unica che lo merita
Diciamo la verità, oggi scrivere questa rubrica mi ha portato via più tempo del solito: ne ho perso un sacco a chiedermi a chi dovevo dare l’ultimo scappellotto, perché, in effetti, oggi nessuno aveva particolarmente demeritato. Non volevo darlo a San Dona’, anche se, come detto in premessa, ha sprecato una grande occasione. Ma, insomma, nel caso dei veneziani più che loro demerito vi è stato merito degli avversari diretti. Altri da scappellottare non ce n’erano e allora ho deciso per uno scappellotto “stagionale” più che di giornata. Ed allora non posso che dire che la squadra che più deve rammaricarsi per la propria stagione finora è proprio quella dei campioni in carica. Un’annata così così, assolutamente imparagonabile con quella scintillante dello scorso anno, ma che, ciononostante, poteva concludersi comunque al primo posto, con tutti i vantaggi che questo comporta. Oggi Calvisano ne ha fatti 50 (a zero…) all’ultima in classifica. La scorsa settimana solo 24 (a 36!!!) contro la penultima; una penultima che oggi è stata letteralmente tritata dalla quarta. Insomma, la proprietà transitiva non esiste, ma questi pochi numeri sono un sufficiente indizio dell’entità dello scialo dei gialloneri. Che ora hanno un solo modo per farsi perdonare: vincere lo scudetto.
jpr