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La carezza e lo scappellotto dell’Eccellenza

Scritto da Rugby.it

Chi merita un premio e chi va dietro la lavagna questa settimana in Eccellenza

Saluta la compagnia il campionato e lascia il posto agli impegni di coppa (Continental Shield per Calvisano, Rovigo, Petrarca e Viadana, Trofeo Eccellenza per le altre); tornerà sabato 28 ottobre e fino ad allora non ci saranno altre carezze ad altri scappellotti. Oggi non è stato facile scegliere a chi dare lo scappellotto, per difficoltà nel trovare qualcuno da punire, mentre è stato ancor più difficile decidere chi premiare per abbondanza di candidati. Si poteva premiare Calvisano, che stravince un difficile match pur con una formazione complicata da assemblare, ma anche San Donà che con cuore e cervello ha messo sotto i vicecampioni d’Italia rovigoti. E poi un Viadana che continua a fare punti pesanti pur in assenza del suo gioiellino Brian Ormson, un Petrarca che finalmente fa quel che ci si aspetta da lui. E che dire della prima vittoria dei Medicei del mio capo Sioux preferito? Insomma i candidati erano tanti, ed allora, per non far torto a nessuno, ne ho voluto premiare uno che, credo, metterà d’accordo tutti.

La carezza della settimana va a: Simone Favaro, o il ritorno di Robocop

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L’attesa era di tutti noi che volevamo rivedere in campo uno dei nostri eroi, l’intimidatore che placca pesante schizzando come un razzo fuori dalla linea (che se lo sa il missilista pacioccone coreano crepa d’invidia), colui che, arruolandosi in Polizia, rende merito al proprio nickname di Robocop. Era tanto che lo aspettavamo e finalmente sabato si è materializzato alle 15.00 sul campo di Ponte Galeria con quella maglia cremisi che slarga un po’ e lo fa sembrare ancor più minaccioso. Primi minuti in cui riprendere confidenza e poi via che si placca e si sportella come ai bei tempi. La condizione non è (non può essere) ancora al massimo, ma quella arriverà col tempo e col minutaggio. Una prestazione sufficiente, di quelle che non ti fanno stropicciare gli occhi, ma ti fanno, però, capire che i lunghi giorni passati lontano dall’agonismo non hanno incrinato la scorzona di uno dei nostri preferiti. Dai Simo, che lo sappiamo bene tutti: questa è una tappa, il traguardo lo immaginiamo. E tu lo immagini meglio di tutti noi.

Lo scappellotto della settimana va a: Conad Reggio

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Lo premetto subito: quello rifilato ai Diavoli reggiani è uno scappelloto un po’ ingeneroso. Insomma, è vero che stanno a zero punti, ma il calendario gli ha riservato un avvio di quelli che stroncherebbero un mulo…di titanio. Prima in casa contro Rovigo, che è sempre Rovigo, poi trasferta contro l’asfaltatrice di Massimo Brunello e sabato trasferta alla Guizza contro una squadra che avendo già preso due sberle dal sottoscritto mica voleva fare il famoso “non c’è due senza tre”. Insomma, i ragazzi del tetragono Roberto Manghi le attenuanti ce le hanno eccome. Si, però…
Si, però lo stesso Manghi aveva alimentato in prestagione le attese per una squadra pronta a battersi per obiettivi ambiziosi e se ti vuoi battere per quegli obiettivi non devi poi tirar fuori la scusa che tu sei piccolo e fragile e quegli altri sono grossi e cattivi. Lasciamo perdere la prima partita in cui, tutto sommato, non s’è combinato nulla, ma, almeno, non s’è fatte figure barbine. Ma poi beccare 112 punti in due partite (segnandone solo 26, peraltro) è una di quelle cose che fanno storcere il naso anche a chi sia privo dell’olfatto. E poi, guardando dentro le tre sconfitte, un particolare salta all’occhio: tre primi tempi in cui i rossoneri sono rimasti in partita, seguiti da secondi in cui prestazioni e punteggi sono stati desolanti. E allora, forse, lo scappellotto può servire: ok, il ciclo di fuoco è finito, ed è andata come è andata; adesso ci sono due settimane da usare bene per fare buone cose nel Trofeo Eccellenza e ripresentarsi alla ripresa del campionato avendo studiato ed essendo pronti a rispondere alle domande del prof. Guidi, delle sue Fiamme Oro e dell’accarezzato di cui sopra. Anche loro non stanno messi come volevano e, quindi, l’interrogazione sarà tosta. Sotto con gli allenamenti, allora, chè l’unico modo per non meritarsi punizioni è quello. La condizione tecnica e fisica deve salire in modo da poter giocare finalmente 80’ tutti sullo stesso livello. Altrimenti…cara grazia che quest’anno non ci sono le retrocessioni!
jpr

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