Calvisano travolge il Petrarca 33-7 e centra la terza finale consecutiva
Come tutti pensavano sin dall’inizio della stagione, come, in fondo, tutti sapevano anche alla vigilia di playoff ritenuti assai incerti; in fondo che la finale sarebbe stata ancora fra quelle due non rappresenta una sorpresa per nessuno. Quello che sorprende, forse, alla luce di quella communis opinio circa l’equilibrio di questi playoff è la sicurezza, la nettezza del modo in cui le solite due ci sono arrivate. Se sabato era stata Rovigo a spazzare via Mogliano in un quarto d’ora, domenica a Calvisano è servito molto meno per mettere immediatamente in chiaro che spazi per particolari fantasie non ce ne sarebbero stati.
Le uniche sorprese di giornata, infatti, si hanno al momento dell’ingresso in campo, con formazioni un po’ diverse da quelle annunciate alla vigilia (stupido il vostro scrivano che si prende la briga di scriverne!). Nel Petrarca c’è soprattutto la sorpresa del recupero del 9 neozelandese Su’a, ma anche la terza linea composta da Michieletto-Conforti-Zago, con l’inserimento di Tveraga in seconda linea. Fra i gialloneri, invece, è Alessio Zdrilich a prendere il posto di Belardo nella posizione di flanker cieco.
Pronti via e dopo un minuto si potrebbe già cominciare a stappare la birra per il terzo tempo: Calvisano è subito propositiva in attacco e solida in ruck ed il Petrarca è costretto al primo fallo dopo 30’’! Alla piazzola si presenta Florin Vlaicu, giocatore che per mesi è stato una sorta di oggetto misterioso nonostante il curriculum che lo accompagnava, e dà il via alla sua giornata 100%: perfezione assoluta al piede ed efficacia totale nel gioco. Così, dopo neanche un minuto è 3-0 e Calvisano sta già incrementando il vantaggio accumulato all’andata che gli ospiti dovevano cercare di aggredire e il vostro scrivano, qualche minuto dopo, già si appunta che Calvisano sarà finalista e che probabilmente la partita di oggi sarà una passeggiata. Non ci vuole molto a capirlo, anche perché, puntuale come l’Agenzia delle Entrate quando deve riscuotere, all’appuntamento coi playoff si presenta, anzi si ripresenta lei, la vecchia arma fine-di-mondo della compagine giallonera: la mischia ordinata. Il micidiale ordigno messo a punto da Beppe Mor (tecnico della mischia calvina la cui bravura è inversamente proporzionale alla notorietà) mette sotto terribile pressione il pack ospite e, dopo aver conquistato terreno a suon di ruzzate, manda l’apertura romena ancora in piazzola in mezzo ai pali e al 9’ siamo 6-0. Visto un calcio sbagliato di Fadalti, che rimarrà l’unica occasione petrarchina fino praticamente alla fine del match, Calvisano riprende a premere e, stavolta, dopo l’esibizione delle percussioni, tocca agli archi cominciare a suonare una musica che profuma di finale. Chiesa, Raffaele e Vlaicu combinano benissimo in mezzo al campo con passaggi veloci e precisi che scavano sempre quel metro di vantaggio in cui si infila la freccia Di Giulio. Un paio di volate della futura ala delle Zebre seminano il panico nella retroguardia nera, che riesce solo a fatica a salvarsi in touche. Ma la touche è uno dei pezzi preferiti del reparto-percussioni che, al 18’, con una maul ricostruita due volte, manda la grancassa Jimmy Tuivaiti (fin lì infermabile) a sgusciare in un varco e atterrare oltre la linea; da posizione non facile il preciso Vlaicu sigla il 13-0 e, adesso, anche il resto dello stadio, come il vostro scrivano capisce che la finale è decisa. In ogni caso in campo c’è solo Calvisano: il Petrarca, praticamente, non ha possesso, viene schiantato in tutte le fasi statiche (touche incluse dove l’intelligence comandata da Cuca Cavalieri sporca ogni lancio e ruba) e subisce le percussioni degli avanti e le volate dei ¾. Al 22’ è Raffaele, autore di un ottimo match, sempre velocissimo nei punti d’incontro, a fintare il passaggio e bucare profondo nei 22, per poi scaricare sull’accorrente Castello che arriva quasi fino in fondo. Per il TMO Carlo Damasco è solo mischia ai 5 mt, ma tutti sono convinti che sarà meta. Invece il bravo Raffaele introduce storto facendosi pizzicare da Blessano e scatenando l’ira di Gabriele Morelli che, come i suoi colleghi di reparto, già pregustava la segnatura: sarà un caso, ma, da quel momento in poi, il giovane mediano calvino sarà impeccabile in ogni introduzione. Del resto quale mediano di mischia sano di mente vorrebbe discutere con Morelli dopo avergli tolto un hamburger fumante dal piatto? Nel frattempo il metaman di giornata Tuivaiti è uscito, più che altro per motivi precauzionali, dopo una botta ed al suo posto è entrato il giovane Giammarioli, che giocherà un’eccellente mtach, sempre propositivo, veloce e potente, capace di fare strada contro ogni placcaggio e, addirittura, di volare all’ala come se fosse un ¾. Proprio una sua bellissima volata sull’out sinistro non arriva in fondo per pochissimo e, causa una palla persa in avanti, si gioca una mischia con introduzione nera ai 5 mt., che, però, il pack calvino stravince costringendo gli ospiti ad indietreggiare, fare fallo e rischiare una tecnica. La mischia giallonera sente il profumo del sangue e insiste ad allargare la ferita degli avversari: arrivano altri due falli consecutivi e Blessano, che già aveva avvertito capitan Conforti, non può che sventolare il giallo a Milani al 28’. Sulla successiva mischia, incredibilmente, l’esperto Costanzo si fa beccare a spingere storto e vanifica il lavoro fatto sin lì. Il pericolo scampato rivitalizza il Petrarca che passerà bene i 10’ di inferiorità senza subire punti. Ma allo scadere, tornati in parità numerica, la mischia giallonera si toglie la soddisfazione di un’altra arata di campo e consente a Vlaicu di migliorare ulteriormente la sua percentuale.
Il primo tempo si chiude sul 16-0 che, sommato agli 8 punti dell’andata, fa 24 da recuperare: nessuno pensa più a questa partita; tutti stanno già mentalmente giocando la prossima.
Infatti il secondo tempo sarà caratterizzato da un’intensità inferiore e, soprattutto verso la fine, da errori e deconcentrazione perfettamente comprensibili. Dopo qualche minuto giochicchiato la solita mischia fa fare altri 3 punti a Vlaicu che, al 13’, marca il 19-0. Poi, per la gioia degli occhi di coloro che amano la bellezza di questo gioco, entra in campo il recuperato Matteo Minozzi che, nonostante la partita virtualmente finita, trova comunque il modo di mettersi in mostra con una giocata a dir poco sbalorditiva. Al 17’ prende palla nelle retrovie e parte come uno shuttle, si beve un paio di avversari e, arrivato ai 22, finta di accentrarsi e, mentre finta, calcia a mezza altezza, continua a correre con due petrarchini davanti per poi lanciarsi in tuffo e schiacciare: peccato che la schiacciata in volo avvenga quel mezzo metro prima della linea, altrimenti, probabilmente, la gente sarebbe ancora adesso al Peroni stadium ad applaudire un ragazzo che è una delle promesse più scintillanti del nostro sport. Al 18’ il nervosismo e la frustrazione degli ospiti sfociano in una serie di strattoni & cartoni in cui si mette in mostra Ferraro che si prende un giallo per aver colpito Zdrilich; Gigi, un ex ancora amatissimo a Calvisano, si accomoda sul sin bin accompagnato dall’applauso e dall’incoraggiamento di tutto uno stadio che, non avendo dimenticato, considera il numero 2 del Petrarca ancora come “uno dei propri”: davvero molto bello vedere come nel rugby l’aspetto umano prevalga sempre su ogni altro. Il Petrarca, di nuovo in inferiorità, deve adesso difendersi e cerca di farlo come può contro un Calvisano che si insedia nei 22 e cerca la marcatura pesante. Così, dopo due falli, è il neo entrato Targa a commettere addirittura un fallo professionale contro la maul avanzante a un paio di metri dal try e andare a fare compagnia a Ferraro sul sin bin. In doppia inferiorità ogni argine nero cede: va in meta Giovanchelli a seguito di una maul al 23’ e Vlaicu, da posizione molto difficile, è infallibile e fa 26-0. Passano pochi minuti e al 28’ un delizioso calcetto di Buscema lancia Vlaicu, passato primo centro, dritto in meta; il romeno, poi, trasforma e Calvisano va addirittura 33-0. Negli ultimi minuti, con Calvisano già sotto la doccia, il Petrarca ha un moto d’orgoglio e cerca di rendere meno umiliante il punteggio; ci riesce con Gower che al 36’ arriva in meta al largo, complice una difesa in ferie dei padroni di casa, ma la cosa veramente notevole è la susseguente trasformazione da posizione impossibile del sempre bellissimo piede di Andrea Marcato, che scrive la parola fine su questa semi e la conclude sul 33-7
Calvisano va in finale: l’aspettano, sabato prossimo alle 19.00, una squadra fortissima ed uno stadio ribollente. Come l’anno scorso.
I Tabellini:
Calvisano (Brescia), “Peroni Stadium” – domenica 22 maggio 2016
Eccellenza, Semifinale ritorno
Rugby Calvisano v Petrarca Padova 33-7 (16-0)
Marcatori: p.t. 2′ c.p. Vlaicu (3-0); 9′ c.p. Vlaicu (6-0); 19′ m. Tuivaiti tr. Vlaicu (13-0); 41′ Vlaicu (16-0); s.t. 54′ c.p. Vlaicu(19-0); 64′ m. Giovanchelli tr. Vlaicu (26-0); 68′ m. Vlaicu tr. Vlaicu (33-0): 78′ m. Gower tr. Marcato (33-7)
Rugby Calvisano: Chiesa; Canavosio (72′ Raffaele), Bergamo (53′ Minozzi), Castello (cap) (60′ Buscema), Di Giulio; Vlaicu, Raffaele (57′ Surugiu); Tuivaiti (22′ Giammarioli), Mbandà (67′ Andreotti), Zdrilich; Beccaris, Cavalieri; Costanzo (36′ Riccioni), Morelli (55′ Giovanchelli), Panico (60′ Violi).
Petrarca Padova: Menniti-Ippolito; Fadalti (30′ Iacob) (51′ Rossetto), Favaro, Bettin (67′ Belluco), Rossi; Nikora (67′ Marcato), Su’A (67′ Francescato); Zago (27′ Nostran), Conforti (cap), Michieletto (48′ Trotta); Gower, Tveraga (45′ Targa); Rossetto (39′ Fadalti) (60′ Zago) (66′ Michieletto) (72′ Fadalti), Ferraro, Acosta (22′ Milani)
arbitro: Blessano
Cartellini: 29′ cartellino giallo a Milani (Petrarca Padova); 58′ cartellino giallo a Ferraro; 63′ cartellino giallo a Targa
Calciatori: Vlaicu (Rugby Calvisano) 7/7; Fadalti (Petrarca Padova) 0/1; Marcato (Petrarca Padova) 1/1
Man of the match: Maxime Mbandà (Rugby Calvisano)
jpr