(da “Il Resto del Carlino” di Reggio Emilia)
Davide Farolini è il miglior marcatore del Top12: con 111 punti precede il parigino Guillomot dei Lyons e l’argentino Ormson, del Mogliano. I calci piazzati di “Dado” sono stati determinanti per il Valorugby in diversi finali di partita e sabato arriva un altro match da combattere punto a punto: allo stadio Battaglini di Rovigo, contro la prima in classifica.
Una partita fondamentale?
“E’ una partita importante ma la stagione è ancora troppo lunga per iniziare già a parlare di sfide decisive. Certo, è un incontro dal valore particolare perché al termine della stagione regolare potrebbe rivelarsi determinante per il primo posto e anche perché è l’ultima giornata di andata”.
Lei è il miglior marcatore del campionato, in questa stagione è già stato determinante più di una volta per il risultato finale. Qual è il segreto di un bravo piazzatore? Quante ore di allenamento specifico?
“Nella preparazione non sono mai stato maniacale; continuo ad allenarmi sui piazzati un paio di volte alla settimana, non di più. Al di là dell’aspetto tecnico, sicuramente importante, credo che l’efficacia nei calci sia principalmente una questione mentale. A volte un piazzato conta poco per il risultato, altre volte sai che è determinante: occorre cercare di affrontare questi ultimi come se fossero i primi, fare cioè finta che non sia un momento decisivo”.
I fischi o i buu del pubblico mentre si sta per calciare infastidiscono? Era parso che perfino il d.s del Petrarca e telecronista della nazionale, Vittorio Munari, avesse cercato di disturbarla durante Reggio-Petrarca.
“E’ successo anche a Roma in occasione dell’ultimo calcio piazzato, quello decisivo per il pareggio: tutta la tribuna ha iniziato a fischiare. Devi cercare di estraniarti. Io riesco a tenerne poco conto. Mi concentro sulla palla e sui pali, non penso ad altro”.
Spesso il Valorugby la porta a esempio del tipo di giocatore che la società desidera, capace di impegnarsi in campo quanto negli studi o nel lavoro: da quando è arrivato a Reggio lei ha raggiunto la laurea triennale e quella magistrale. Pensa che questo sia il modello giusto per un club solido?
“Sicuramente, concordo del tutto con questa visione. Per come è strutturato il campionato italiano, cioè in modo non professionistico, è importante per un rugbista avere un piano B, chiamiamolo così. Può essere lo studio, il lavoro, ma anche una passione al di fuori del lavoro; è importante conciliare questi due mondi, quello sportivo e quello esterno. Sono due dimensioni che si sostengono a vicenda: il rugby mi ha aiutato tanto, da un punto di vista formativo, e credo che l’ambiente sportivo sia una fonte di crescita personale per chiunque”.
Rovigo, Reggio, Fiamme Oro, Calvisano e Petrarca: avete ancora tutti le stesse chance di conquistare lo scudetto?
“Secondo me sì. Il campionato è lungo e sappiamo bene che possono intervenire variabili indesiderate, come qualche infortunio; tutto può ancora accadere, il titolo si deciderà in maggio. Vedo forse leggermente favorite Rovigo e Calvisano, ma solo perché sono abituate a giocare finali scudetto e per questo hanno nel DNA qualcosina in più. Noi stiamo disputando un bel campionato, siamo a un passo dal Rovigo e pronti a lottare per il titolo”.
Top12, classifica generale marcatori: Farolini (Valorugby) 111 punti, Guillomot (Lyons) 103, Ormson (Mogliano) 89, Menniti Ippolito (Rovigo) 88, Azzolini (Fiamme Oro) 81, Ceballos (Viadana) 80, Newton (Firenze) 78, Pescetto (Calvisano) 76, Garbisi (Petrarca) 70, Mantelli (Colorno) 66.
Metamen: Vunisa (Calvisano) 8 mete; Luus (Valorugby) e Vaeno (Valorugby) 6 mete; Capone (Lyons), D’Onofrio (Fiamme Oro) e Guarducci (Mogliano) 5 mete; Ceballos (Viadana), De Gaspari (Lazio), Fadalti (Petrarca), Guardiano, Malo e Marinaro (Fiamme Oro), Mori (Calvisano), Petrozzi (San Donà), Rodwell e Tuculet (Firenze) 4 mete.
Piazzatori: Mantelli (Colorno) 90.3%, Farolini (Valorugby) 89.3%, Ormson (Mogliano) 89.2%, Katz (San Donà) 88.2%, Menniti Ippolito (Rovigo) 82.9%, Pescetto (Calvisano) 82.3%, Azzolini (Fiamme Oro) 80.5%, Newton (Firenze) 76.9%, Gullomot (Lyons) 73.4%, Lyle (San Donà) 72.7%.