Rugby World Cup 2019

Il Galles vince la partita più bella: Wallabies battuti dai Dragoni 25-29

Scritto da jpr

Grandi impatti sul match dalla panchina per Patchell e Toomua e alla fine la spunta il Galles

La più bella partita vista finora in questa RWC nipponica è andata in scena allo stadio di Tokyo dove due squadre meravigliose, l’Australia di Michael Cheika ed il Galles di Warren Gatland, hanno dato vita ad uno spettacolo di altissimo livello, pieno di lotta, di pathos, di tecnica, di uomini, di tutto. Sotto la direzione di un inappuntabile Romain Poite Wallabies e Dragoni hanno dato fondo a tutto ciò che avevano regalando al mondo una fantastica partita di rugby come non capitava di vederne da un pezzo. Ha vinto all’ultimo sprint la sapienza tattica difensiva straordinariamente assemblata da Shaun Edwards per i Dragoni, capace di imbrigliare un’avversaria probabilmente più ricca di talenti e fornita di backups, specie in prima linea, decisamente superiori. Le panchine, infatti, hanno avuto un ruolo fondamentale nell’indirizzare il match, specie grazie all’impatto di due subentranti. Ma andiamo con ordine.

La partenza è subito a tutta con i rossi che passano immediatamente grazie ad un drop di Dan Biggar dopo nemmeno un minuto (0-3). I Wallabies subiscono il colpo e soprattutto la continuità del gioco offensivo dei ragazzi di Gatland che attaccano senza posa e conquistano un vantaggio piazzabile; Biggar decide di giocarselo e con un cross-kick perfetto serve Hadleigh Parkes che accorre sull’out destro e al 12’ porta il punteggio sullo 0-10. Ma mentre la partita sembra saldamente in mano ai rossi è l’Australia a svegliarsi facendo leva su un fondamentale di gioco tradizionalmente non suo, vale a dire la chiusa che conquista una penaltouche al 20’. Sugli sviluppi Foley imita il Biggar di qualche minuto prima e giocando un vantaggio serve un cross-kick per l’eterno Adam Ashley-Cooper che sulla destra riceve, si libera di un avversario e plana in meta; la conversione non ha successo e si va sul 5-10. Con la mischia a favore ed una touche salda gli aussies prendono quindi in mano il momentum e si avvicinano ulteriormente  sull’8-10 con un piazzato di Foley al 28’. Ma pochi minuti dopo la partita conosce un altro rovesciamento: mentre su un’azione di gioco rotto Samu Kerevi sta volando in meta arriva un placcaggio decisivo di Dan Biggar ad evitarla. Il placcaggio però costa alla coraggiosa apertura gallese uno stop per concussion ed al suo posto entra dalla panchina Rhys Patchell: non uscirà più ed avrà un impatto decisivo sul match. Il talentuoso mediano di Llanelli, infatti, appena entrato punisce un eccesso di aggressività di Hooper in un breakdown spedendo fra i pali al 32’ la palla che riallunga sull’8-13. Si ripete, poi, con l’aiuto del palo interno al 36’ a punire un foul play di Koroibete da lui stesso subito (8-16). Sul restart arriva la meta spaccapartita del folletto Gareth Davies che al 38’ intercetta da par suo e vola in meta dai propri 22, con Patchell ancora a segno per l’8-23 che chiude la prima frazione.

In un tempo si è vista tanta roba quanta se ne vede in poche partite intere, con almeno tre matches giocati in una sola frazione. La mazzata finale del Galles sembrerebbe chiudere ogni discorso, ma non sarà così, nonostante anche l’avvio della seconda frazione scavi ancora di più il gap perché l’implacabile Patchell premia l’azione d’attacco incisiva dei suoi in avvio grazie ad un perfetto drop che al 43’ muove il tabellone sull’8-26. A questo punto, quando quasi tutto sembra deciso Michael Cheika dalla panchina determina un’altra inversione a U mettendo dentro Matt Toomua al posto di uno spento e confusionario Bernard Foley. E Toomua lo ripaga immediatamente dando vita ad un attacco sequenziale impostato sulle abilità dei tanti ball-carrier a sua disposizione. Il Galles prova a resistere, ma un offload perfetto di Pocock serve a Dane Haylett-Petty la palla da schiacciare per il 15-26 al 45’. La partita ora è una battaglia senza requie con i gold che si insediano nei 22 gallesi e caricano a testa bassa; i Dragoni resistono come possono dando fondo al loro bagaglio di indisciplinata esperienza (diciamo così), ma nulla possono contro la carica decisiva di Michael Hooper che giocando il terzo vantaggio consecutivo porta i suoi sul 22-26. Matt Toomua, poi, issa i Wallabies quasi alla parità punendo la fallosa mischia rossa, indebolita da cambi non all’altezza dei titolari e al 67’ il vantaggio è di un solo punto sul 25-26. Ma mentre sembra che ormai la partita sia destinata a cadere in mani australi, l’esperienza e la resilienza dei ragazzi del Pendragon viene fuori. Al 70’ una touche ben giocata nei 22 aussie genera un fallo che Rhys Patchell punisce mettendo il suo sigillo sul 25-29 che sarà il risultato finale. Da lì è lotta pura e bellissima per pochi minuti che durano un soffio per Cheika e un’eternità per i Dragoni che si conquistano sul campo il diritto di gioire al gong finale.

Come detto in avvio è stata una partita stupenda sia sul piano tecnico che su quello del combattimento, uno spettacolo come raramente se ne vedono. Non si può dire che il Galles abbia meritato più dell’Australia, ma, per essere banali, la legge del rugby prevede che il pareggio sia un risultato raro. Evitando di citare i protagonisti massimi Patchell e Toomua, sono da evidenziare le ottime prove di Parkes, Tipuric e Navidi fra i rossi, mentre fra i gold si distinguono Kerevi, Koroibete, il solito inesauribile Hooper e Latu. Ma che bellezza ragazzi! Che privilegio aver visto questa partita!

 

I TABELLINI:

29/09/2019 – Tokyo Stadium

RWC 2019, Pool D: AUSTRALIA-GALLES 25-29

Marcatori: 1′ drop Biggar (3-0), 12′ meta Parkes tr. Biggar (10-0), 20′ meta Ashley-Cooper (10-5), 29′ cp. Foley (10-8), 32′ cp. Patchell (13-8), 37′ cp. Patchell (16-8), 38′ meta G.Davies tr. Patchell (23-8), 44′ drop Patchell (26-8), 47′ meta Haylett-Petty tr. Toomua (26-15), 62′ meta Hooper tr. Toomua (26-22), 68′ cp. Toomua (26-25), 72′ cp Patchell (29-25)
Calciatori: 2/3 Dan Biggar (Galles), 5/5 Rhys Patchell (Galles), 1/2 Bernard Foley (Australia), 3/3 Matt Toomua (Australia)

Man of the match: Gareth Davies (Galles)

Galles: 15 Liam Williams, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Hadleigh Parkes, 11 Josh Adams, 10 Dan Biggar, 9 Gareth Davies, 8 Josh Navidi, 7 Justin Tipuric, 6 Aaron Wainwright, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Jake Ball, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Wyn Jones
A disposizione: 16 Elliot Dee, 17 Nicky Smith, 18 Dillon Lewis, 19 Aaron Shingler, 20 Ross Moriarty, 21 Tomos Williams, 22 Rhys Patchell, 23 Owen Watkin

Australia: 15 Dane Haylett-Petty, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 James O’Connor, 12 Samu Kerevi, 11 Marika Koroibete, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 Isi Naisarani, 7 Michael Hooper (c), 6 David Pocock, 5 Rory Arnold, 4 Izack Rodda, 3 Allan Alaalatoa, 2 Tolu Latu, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Jordan Uelese, 17 James Slipper, 18 Sekope Kepu, 19 Adam Coleman, 20 Lukhan Salakaia-Loto, 21 Nic White, 22 Matt Toomua, 23 Kurtley Beale

Arbitro: Romain Poite (France)
Assistenti: Luke Pearce (England), Karl Dickson (England)
TMO: Ben Skeen (New Zealand)

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jpr