Rugby World Cup 2019

Le qualità a tutto tondo di Minozzi

Scritto da Rugby.it

Il piccolo estremo azzurro dimostra sia in attacco sia in difesa che la fede di O’Shea in lui è molto ben riposta

(articolo tratto da World Rugby) – Matteo Minozzi ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore potente a dispetto un’altezza non vertiginosa, durante la confortevole vittoria dell’Italia 48-7 contro il Canada, allo stadio Hakatanomori di Fukuoka.

L’estremo italiano, alto 175 centimetri, aveva suscitato già prima della partita paragoni con l’estremo sudafricano Cheslin Kolbe o l’ex ala gallese Shane Williams, un paio di giocatori che con i loro 170 cm fanno apparire Matteo quasi statuario.

Certamente lui è emerso imponente contro il Canada, una squadra che ha messo a prova le sue capacità per gli interi ottanta minuti. Minozzi ha mostrato bella velocità e capacità di sostegno al largo, contribuendo nel finale ad arrotondare il punteggio azzurro con una meta, ma sono state soprattutto le sue qualità difensive da estremo a impressionare di più.

Due volte ha negato la meta alle ali canadesi quando queste sentivano già quasi il profumo dell’erba dell’area di meta italiana. Nel primo tempo ha atterrato DTH Van Der Merwe con un placcaggio tratto direttamente dal manuale degli allenatori, nel secondo tempo ha fatto lo stesso con Jeff Hassler. Perfino un giocatore possente come il capitano dei canucks Tyler Ardron non ha saputo sfuggire alle sue chele, come mostrato dalla foto sopra.

Matteo ha mostrato anche di non avere problemi nel gioco al piede, in particolare con una poderosa pedata di sinistro che ha liberato il campo azzurro atterrando in touche ben addentro al terreno canadese.

The Minoz aveva dovuto saltare l’ultimo Sei Nazioni a causa di un brutto infortunio al ginocchio ed è stato lontano dai campi quasi per un anno. “E’ stato un infortunio molto serio, ha dovuto sottoporsi a un’operazione chirurgica; il suo ritorno in campo è una grande cosa, per lui, per il rugby e per tutti noi -ha detto Conor O’Shea- La sua preparazione è stata diversa da quella degli altri, ma lui stesso è un giocatore diverso dal comune”.

L’Italia ora se la vedrà con il Sud Africa nella terza partita della RWC, venerdì 4 ottobre (ore 11.45, diretta Rai Due), sapendo che una vittoria significherebbe qualificazione ai quarti di finale per la prima volta nella storia azzurra. In caso di sconfitta i ragazzi di O’Shea sarebbero invece costretti a battere la mai sconfitta prima Nuova Zelanda, regina mondiale in carica.

“Vedremo come andranno i prossimi match –ha detto O’Shea- Ci siamo già qualificati per la prossima Coppa del Mondo, era uno dei nostri obiettivi. Disputare due partite in quattro giorni è duro sia fisicamente sia mentalmente, sono felice di come abbiamo giocato; ho dato a tutti una serata di piena libertà perché così si faceva ai vecchi tempi e io sono della vecchia scuola”.

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