Top 12

Calvisano è una fortezza inespugnabile, i gialloneri conquistano lo scudetto Peroni Top12

Scritto da Rugby.it

Finale Peroni Top12

KAWASAKI ROBOT CALVISANO – FEMICZ DELTA ROVIGO 33-10

formaz

Sostituzioni: 41’ Canali per Vian (Rovigo), 51’ Piva e Cadorini per Mantelli e Momberg (Rovigo), 55’ Rossi per Bugnara (Rovigo), 67’ Van Vuren per Cavalieri (Calvisano), 69’ Martani per Zdrilich (Calvisano), 71’ Morelli e Brarda per Fischietti e Manfredi (Calvisano), 74’ Pavesi, Nibert, Angelini e Venco per D’Amico, Halvorsen, Cioffi e Barion (Rovigo), 74’ Balocchi per De Santis (Calvisano), 76’ Vian per Lubian (Calvisano), 76’ Biancotti, Bordoli e Semenzato per Leso, Casilio e Pescetto (Calvisano), 80’ Manfredi per Martani (Calvisano).

Arbitri: M.Mitrea; M.Liperini e S.Bolzonella.

Marcatori: 4’ cp Pescetto (3-0), 8’ cp Mantelli (3-3), 13’ cp Pescetto (6-3), 33’ cp Pescetto (9-3), 38’ cp Pescetto (12-3); 46’ cp Pescetto (15-3), 55’ cp Pescetto (18-3), 65’ meta Manfredi (23-3), 70’ meta Bruno tr Pescetto (30-3), 77’ cp Bordoli (33-3), 82’ meta Canali tr Chillon (33-10).

Note: cartellino giallo al 66’ per stamping a Morelli (Calvisano). Calci piazzati: Pescetto 7/8, Bordoli 1/1; Mantelli 1/3, Chillon 1/1.

Nemmeno dieci depositi di Paperone uno dentro l’altro disporrebbero di una difesa così stagna: nella finale di Top12 Calvisano domina Rovigo non lasciando quasi mai avvicinare alla linea di meta i bersaglieri, grazie a una squadra lucida e a una difesa asfissiante e abrasiva in ogni zona del campo.
Il 33-10 finale (33-3 prima della meta di Canali all’ultima azione) suggella insieme al 41-3 inflitto a Valorugby in semifinale una supremazia che nelle ultime settimane è apparsa via via sempre più eclatante; dopo il Continental Shield la squadra di Brunello si prende anche lo scudetto portando il piccolo paese della campagna bresciana di nuovo in cima all’Italia ovale.
Nel primo tempo la partita è stata equilibrata, anche se la maggior solidità complessiva del Calvisano e le titubanze del Rovigo nelle fasi statiche (soprattutto in touche) lasciavano in qualche modo presagire quel che poi sarebbe accaduto.
In un Pata Stadium esaurito (una tribuna tutta giallonera, una tutta rossoblù) e sotto una pioggia quasi costante, Calvisano ha visto esaltarsi la propria arma migliore: la capacità di lottare sui punti di incontro. Rovigo si è ben presto trovata a malpartito sia sull’impatto delle controruck bresciane, sia a causa delle forti difficoltà in touche (Calvisano aveva messo in totale crisi anche la rimessa laterale Valorugby, nelle due semifinali), sia -in misura minore- durante le mischie. Da questo ancor non evidente ma generale predominio giallonero ha tratto vantaggio Paolo Pescetto (nella foto), che con quattro piazzati a segno su quattro tentativi ha portato i propri compagni all’intervallo in vantaggio 12-3.
Rovigo a dir la verità ha avuto le proprie brave occasioni dalla piazzola, ma dopo aver messo a segno una punizione all’8’ Mantelli ne ha sbagliata una facile al 24’ e una da posizione laterale al 28’, mentre Antl ha mancato un drop (in regime di vantaggio) al 6’. Il 4/4 al piede di Pescetto contro l’1/4 di Rovigo potrebbe da solo giustificare il vantaggio calvisanese di metà partita ma, come detto, la squadra di Brunello è apparsa più solida e sicura quasi in ogni fase del gioco e quel 12-3 racchiudeva maggiori significati della sola miglior precisione sui piazzati.
Nel secondo tempo Calvisano ha allungato con altri due cp di Pescetto (48’ e 55’) e poi ha chiuso la partita al 65’ con una meta di Manfredi, a suggellare una maul che ha travolto i giocatori e le ultime speranze rossoblù.
Nel finale sono arrivate la seconda meta bresciana (segnata “di rapina” ma con bravura da Bruno che ha braccato Barion rubandogli il pallone) e, proprio all’ultima azione, la meta del Rovigo con il giovane Canali.
Festa totale e meritata al triplice fischio del buon Mitrea: da tempo non si vedevano play-off così dominati.

Nella squadra di casa eccezionali Zdrilich e Cavalieri (ultima partita della carriera per Agustin), rocciosi e furiosi nei breakdown; ma è impossibile trovare punti deboli tra i giocatori bresciani, oggi. Una nota di merito anche a Chiesa, molto sicuro là in fondo con la maglia 15. Nel Rovigo bene Halvorsen e Lubian, seppur perdenti alla distanza nello scontro con il reparto avverso, e pure Antl, una specie di regista aggiunto all’interno della trequarti. Odiete e Cioffi di fronte a queste corazzate ci sembrano perdere gran parte della propria brillantezza e anche Mantelli ci pare troppo “leggerino” per emergere in questi scontri di alto livello.
Massimo Brunello, ai microfoni RAI: “siamo cresciuti nel corso del campionato arrivando pian piano a dominare tutti gli avversari. Grazie a tutti: ai giocatori, allo staff, al pubblico…”
Andrea Martani: “eravamo nel nostro stadio, il pubblico ci ha dato quella spinta in più. E’ un risultato che ci voleva, per rimediare alla sconfitta bruciante dell’anno scorso a Padova. Il dominio nel secondo tempo? Forse ci erano rimaste più energie di quante ne avesse ancora in serbo Rovigo”.
Agustin Cavalieri: “sono veramente emozionato, è una cosa unica. Oggi è veramente un sogno, ma devo dire che ogni scudetto è stato bello in egual misura. Un grazie a tutte le squadre che mi hanno accolto qui in Italia, non solo a Calvisano. Ora vedremo cosa fare, ma intanto godiamoci questa festa”.

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