ITALIA 38
SCOZIA 0
ITALIA: Furlan (cap.); Muzzo, Sillari (72’ Sarasso), Busato (70’ M.Cavina), Stefan; Madia (55’ Mancini), Barattin; Giordano, Franco (70’ Sberna), Arrighetti; Duca (63’ Tounesi), Ruzza (48’ Fedrighi); Gai, Bettoni, (72’ Merlo), Giacomoli (46’ Turani). All.: A.Di Giandomenico.
SCOZIA: Rollie; Harris, Thomson (cap.), Nelson H., Evans; Martin, Grieve (52’ Maxwell); Bonar, McMillan L., Cattigan; Howat (68’ Winter), Wassell; Kennedy (79’ Dougan), Skeldon (65’ Rettie), Cockburn (65’ McMillan). A disp.: McLachlan, Nelson B., Sergeant. All.: S.Munro.
Marcatrici: 4’ meta Sillari, 8’ meta Duca tr Sillari, 17’ meta Ruzza tr Sillari, 33’ meta Arrighetti tr Sillari, 54’ meta Sillari, 72’ meta Sillari tr Sillari.
Arbitro: Tempest (Eng). Assistenti: Munarini, Trentin (Ita).
Note: debutto nella nazionale a XV per Mancini, Sberna e Sarasso. Giallo a Maxwell (Scozia) per in-avanti volontario al 78’.
Grazie alla nazionale femminile il weekend del rugby azzurro ritrova equilibrio, con una vittoria sulla Scozia che bilancia anche nell’entità del gap la cruda sconfitta degli azzurri di O’Shea a Chicago. Al Pata Stadium di Calvisano le azzurre dominano con inaspettata facilità la Scozia, una nazionale che nelle ultime stagione era apparsa in crescita e che in terra bresciana ha invece mostrato tanti errori e rari momenti di buon gioco.
L’Italia sfiora la meta già al 4’ con Bettoni, la tallonatrice sfonda il placcaggio e va oltre i pali ma senza riuscire a schiacciare. Si riparte con una mischia ai -5, Barattin apre sulla sinistra a Madia che salta con il passaggio Busato e lancia vicino alla bandierina la semi-libera Sillari per la meta del 5-0.
Si gioca solo nella metà campo scozzese; all’ 8’ Furlan buca la linea difensiva e arriva fino a quindici metri dai pali, Barattin apre prima sull’ala a Muzzo, poi ad Arrighetti e quindi in terza fase a Duca che trova il varco e va in meta. Sillari trasforma, 12-0
La Scozia è in chiara difficoltà, sia forse per limiti propri sia sicuramente per la difesa decisa e puntuale delle azzurre, che tolgono ossigeno alla mente delle “fior-di-cardo” e precisione alle loro mani.
E’ un’Italia spettacolare: Barattin ha una chiara visione di gioco, Sillari è brillante anche in difesa, Furlan si vede poco ma ogni volta che riceve palla guadagna campo, le terze linee sono padrone dei breakdown, Franco protegge la palla come come mamma orsa la sua piccola, la prima linea vince le mischie.
Nell’area scozzese le azzurre continuano a tambureggiare: al 17’ Barattin apre una prima volta, si riporta sul punto d’incontro, finta una seconda apertura al largo ma lancia all’interno Ruzza che in tuffo segna tra i pali, 19-0.
Allo scoccare della terza meta però le azzurre si accomodano un poco, la difesa diventa impercettibilmente meno arrembante e questo basta a dare più spazio di manovra alle scozzesi; al 24’ Thomson lancia Harris verso la meta e solo un placcaggio all’ultimo metro di Sillari salva le azzurre.
Pasticcia parecchio Aura Muzzo, brava nei placcaggi ma in giornata no con la palla in mano; è giovane e molto in gamba, avrà tante occasioni per rifarsi.
Al 33’ altra splendida meta dell’Italia: touche vinta da Giordano, palla da Barattin a Madia che serve Busato, tocco veloce all’interno e gran corsa in mezzo ai pali di Arrighetti (che a Rennes gioca sia terza linea sia trequarti centro e che è popolarissima tra le compagne bretoni anche perché nei primi tempi andava in giro con il suo amico bidet in segno di nostalgia per l’Italia).
All’intervallo 26-0. Commenta l’ex azzurra Este: “avete visto chi porta l’acqua? Beatrice Rigoni, in questo momento ferma per infortunio. E’ una cosa importante, è il segno che non ci sono solo 15 ragazze in campo ma che c’è un movimento dietro di loro. Ed è un movimento giovane e in crescita”.
Si riparte, la Franco placca tutto ma le scozzesi sembrano aver lasciato negli spogliatoi parte dei tanti knock-on del primo tempo e per quattro minuti mettono alle corde le azzurre. Al 42’ Thomson sembra lanciata in meta e ancora una volta è l’impagabile Sillari a salvare all’ultimo.
L’Italia pian piano riprende il comando del pallone e al 54’ segna la meta più bella del match con una lunga e complessa azione originata da una ripartenza di Furlan, sviluppatasi sulla sinistra con una percussione di Gai e poi spostatasi di nuovo sulla destra dove Turani apre per Franco che protegge e serve Busato, palla a Furlan che apre per Muzzo, tocco all’interno per Sillari che brucia la mediana di mischia e vola in meta. Pata Stadium in piedi ad applaudire.
Arrivano gli attesi cambi: al 55’ debutto assoluto nella nazionale a XV per Benedetta Mancini e al 70’ anche per la bresciana Sberna. Passano solo pochi secondi dall’ingresso dell’eroina di casa e le azzurre trovano la sesta meta, ancora con Sillari.
Di Giandomenico lancia in campo Camilla Sarasso per il terzo debutto azzurro di giornata, ma pur con tanti nuovi innesti e con le veterane accomodatesi in panchina le azzurre tengono bene anche negli ultimi minuti e addirittura sfiorano la settima meta con Tounesi. Tempest, arbitro inglese dal cognome shakespeareano, fischia la fine; la partita termina 38-0 ed è festa per le azzurre. Sei mete, nessun punto concesso, bel gioco e tre nuovi debutti. Meglio di così non poteva andare.
(nella foto in alto, pubblicata dalla FIR, Ilaria Arrighetti è festeggiata da Furlan, Duca e Franco)