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Etzebeth guida i Bokke e le frecce nere all’inseguimento

Scritto da jpr

Monumentale Etzebeth al rientro dopo dieci mesi e i Bokke domano i Pumas: 34-21

Il rugby è lo sport più collettivo di tutti e questa è quasi una verità di fede, ma ci sono momenti, partite, in cui non si può non celebrare un singolo. E’ questo il turno di Eben Etzebeth, montagna chilometrica di muscoli, grinta, anzi cattiveria, carisma e voglia che oggi ha impresso un marchio indelebile sul match. Il mostruoso 4 dei Bokke tornava in campo oggi dopo 10 mesi di stop per un infortunio e si è fatto 80’ a tutta guidando i compagni con cariche spaventose che hanno sostenuto i padroni di casa nelle non poche fasi complicate di questo match. Ma la vittoria dei Bokke non ha solo la sua faccia, ma anche quelle del motore bianco della squadra, vale a dire gli inarrestabili Malcolm Marx e Warren Whiteley e delle imprendibili frecce nere, Dyantyi e Mapimpi, nonché dell’elegante skipper della corazzata verde, il magistrale Willie LeRoux che, seduto a poppa, ha trovato la rotta. Tutte queste individualità hanno funzionato a dovere in una partita che, in certi momenti, poteva anche prendere un verso sbagliato per i ragazzi di Rassie Erasmus contro i Pumas di Marione Ledesma. Va però rilevata un’incongruenza: storicamente la forza dei Pumas è custodita all’interno della mischia chiusa e c’era da aspettarsi che agli ordini di un genio di questo fondamentale come Ledesma quello rimanesse un punto fermo. Invece la mischia albiceleste è stata oggi costantemente in sofferenza, brutta sofferenza ed è un aspetto su cui il neotecnico dovrà sicuramente applicarsi se non vorrà replicare il miserrimo risultato (0 punti!) ottenuto da Hourcade lo scorso anno.
La partita si è giocata su un ritmo pazzesco, impresso soprattutto da un Faf De Klerk che sembrava morso dalla tarantola: i Pumas per un po’ hanno retto, tenuti a galla anche dagli errori gestuali dei loro avversari (errori che giocando a 1000 all’ora ci stanno) e dal piede in pessima forma di Handrè Pollard, capace di buttare via ben 11 punti dalla piazzola fra trasformazioni sbagliate e punizioni mal calciate.
Partono a bomba i Bokke e vanno subito avanti con Am, ma poi una splendida azione Pumas con 3 decoy runner che aprono la strada per Nicholas Sanchez ribaltano il punteggio (5-7). I Bokke continuano ad andare a 1000, ma una palla persa lancia Pablo Matera in meta per il 5-14 che potrebbe aprire crepe nella convinzione dei padroni di casa. Ma qui si alza Etzebeth che, coadiuvato da Marx (fenomenale anche nei b’downs) e da Whiteley comincia a fare a cornate con l’intera squadra avversaria mettendo su fasi e metri su fasi e metri. L’opera di demolizione abbisogna, però, del tocco di genio di Willie Le Roux il cui piede goniometrico disegna traiettorie perfette che lanciano al largo l’imprendibile Dyantyi, per il quale il paragone col grande Habana comincia ad essere naturale. Il velocissimo 11 Bokke dopo aver marcato su assist di Le Roux si ripete poco dopo, all’inizio della ripresa lanciato da De Klerk e ribalta nuovamente il punteggio 17-14. L’Argentina va in bambola, tradita anche dalle fasi statiche che non funzionano per niente ed arriva così anche l’uno-due dell’altra freccia nera Mapimpi. L’Argentina, praticamente, è ancora in partita solo grazie agli errori dalla piazzola di Pollard che sbaglia tutto lo sbagliabile: siamo 5 mete a due, ma è solo 27-14! Così basta un errore del neo entrato Willemse all’apertura, intercettato dal furetto Matias Moroni, per rimettere in discussione il match sul 27-21 al 66’. Ma è solo un attimo perché i Pumas in realtà non c’erano più da un po’ ed è De Klerk a segnare la classica meta del 9, infilandosi nel buco fra la guardia ed il palo al termine di una lunga serie di assalti e chiudere la faccenda con la meta conclusiva del 34-21.
Vittoria netta oltre quanto dica il punteggio e 5 punti che lanciano i Bokke all’inseguimento degli AB’s. Per i Pumas 7 giorni di cattivi pensieri in attesa del ritorno: ci vorrà un altro atteggiamento e, soprattutto, un’altra mischia chiusa.

I Tabellini:

The Rugby Championship – Prima giornata
Durban – Kings Park Stadium – Sudafrica-Argentina 34-21

Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Makazole Mapimpi, 13 Lukhanyo Am, 12 André Esterhuizen, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Warren Whiteley, 7 Siya Kolisi (c), 6 Francois Louw, 5 Pieter-Steph du Toit, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Steven Kitshoff, 18 Thomas du Toit, 19 Marvin Orie, 20 Marco van Staden, 21 Embrose Papier, 22 Lionel Mapoe, 23 Damian Willemse
Marcatori Sudafrica
Mete: Am (8), Dyantyi (32, 42), Mapimpi (49, 53), de Klerk (70)
Conversioni: Pollard (43, 70)
Punizioni:
Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Moroni, 12 Bautista Ezcurra, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Javier Ortega Desio, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Matias Alemanno, 4 Guido Petti, 3 Juan Figallo, 2 Agustin Creevy (c), 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Diego Fortuny, 17 Santiago Garcia Botta, 18 Santiago Medrano, 19 Tomas Lavanini, 20 Tomas Lezana, 21 Martin Landajo, 22 Santiago Gonzalez Iglesias, 23 Juan Cruz Mallia
Marcatori Argentina
Mete: Sanchez (15), Matera (27), Moroni (67)
Conversioni: Sanchez (15, 27, 67)
Punizioni:
Arbitro: Ben O’Keeffe (NZL)
Punti in classifica: Sudafrica 5, Argentina 0
Al termine della prima giornata la classifica recita: Allblacks, Springboks 5, Wallabies, Pumas 0

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jpr