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Gli AB’s scendono sulla terra, ma vincono anche qui

Scritto da Rugby.it

Basta una prestazione “terrestre” agli AB’s per battere i Wallabies 37-10

Umani, decisamente umani gli AB’s di Auckland che, nonostante vari errori ed una partita intelligente ed aggressiva degli australiani mettono pur sempre quasi 30 punti fra sé ed il resto del pianeta. Si giocava all’Eden Park la partita che, teoricamente, doveva valere per l’annuale assegnazione della Bledisloe Cup: in realtà i mostruosi alieni di Steve Hansen se l’erano già tenuta anche per quest’anno e, così, hanno deciso di travestirsi da terrestri per ribadire che su qualunque pianeta il rugby è cosa loro. Con la vittoria di oggi, in ogni caso, questa squadra di imbattibili stabilisce l’ennesimo all-time record: 18 vittorie consecutive in TM ufficiali non le aveva incolonnate mai nessuno; e la striscia corre il rischio di estendersi all’infinito…
Al fischio iniziale di Nigel Owens gli uomini di Michael Cheika ci provano anche a giocare aggressivi ed intraprendenti; potrebbero anche portarsi in vantaggio con Foley che, però, dalla piazzola non è preciso. Così sono i tuttineri ad iniziare le danze al 5’quando un’azione continua alla mano trova in Ben Smith il rompi-equilibri: buco prodotto e palla scaricata al largo per l’accorrente Israel Dagg che va fino in fondo. La meta vale il 5-0 perché da qui inizia la pessima giornata della stella oggi opaca di Beauden Barrett. Passano solo altri 5’ ed una mischia nei 22 gold viene vinta dai neri che con un passamano rapido invitano gli avversari ad abbandonare la linea in cerca di intercetto: Speight abbocca e Anton Lienert-Brown si infila lesto nella voragine. Nonostante la posizione favorevole Barrett fallisce ancora e il tabellone dice 10-0. I Wallabies ci provano in vari modi e sono soprattutto Folau e Foley ad ispirare manovre elusive sulle quali la difesa nera sembra sempre in affanno, salvo poi recuperare la palla prima che le cose diventino troppo serie. In questa fase comincia a mettersi in luce Matt Todd: una vita a rincorrere Richie McCaw per poi vedersi sopravanzare da Cane e A. Savea; oggi, però, è la sua gran giornata ed il suo lavoro di fetcher è di altissimo livello. Comunque la tigna dei Wallabies vene premiata al 28’ quando Rory Arnold si allunga per coronare una bella serie di percussioni e Foley converte per il 10-7. Poi, però, iniziano i 3 minuti terribili del centro wallaby Hodge che prima fallisce il possibile pari dalla lunga distanza e poi, cercando di liberare i propri 22, si prende un’enormità di tempo per calciare facendosi stoppare dal furetto TJ Perenara (in campo al posto di un Aaron Smith dimenticato dentro la toilette…) che a seguire schiaccia in meta. Incredibilmente Barrett sbaglia ancora ed il primo tempo finisce 15-7 con 6 punti lasciati al vento dal talentuoso 10 oggi assai opaco.
La sensazione nell’intervallo è che gli Allblacks non abbiano ancora cominciato a giocare e che solo la loro ignavia, insieme al piede stortissimo di Barrett, stia tenendo in vita una partita dall’esito scontato.
In realtà i Wallabies si impegnano alla morte per cercare di rendere la vita difficile agli intoccabili e partono bene anche nella seconda frazione con Sekope Kepu che con un bel break di forza costringe i neri al fallo e consegna a Foley la palla del 15-10. Hansen capisce che le cose potrebbero mettersi male e comincia a correre ai ripari spedendo in panchina il pessimo Barrett di giornata (la partita storta con sostituzione punitiva è uno degli immancabili pilastri nella costruzione dei fenomeni) e sostituendolo con l’ordinato Cruden. E’ il momento in cui la partita finisce ed inizia la solita mezzoretta di esecuzione Allblacks. Tutto gira intorno ad un paio di episodi che saranno decisi dal TMO; prima viene annullata ai Wallabies la meta del possibile pareggio: Foley ubriaca la difesa e lancia Speight in meta, ma Petty impedisce irregolarmente a Julian Savea di tentare il placcaggio. Poi poco dopo anche Coles, forse placcato senza palla da Foley in area di meta, non si vede premiare dalle immagini televisive. E’ il 50’ e c’è ancora il tempo per vedere un piazzato facile fallito da Foley per poi vedere la solita mattanza Allblacks. Al 53’ Ben Smith parte dai 22 in contropiede e lancia meta-machine Savea sull’out: l’11 sgroppa per tutto il campo rompendo due placcaggi e andiamo sul 22-10. Poi il preciso piede di Cruden allunga a 25, prima che Ben Smith decida di lanciare di nuovo il solito Savea in meta: 32-10. Infine al 72’, al termine di un’azione interminabile è di nuovo Savea a scrambleggiare in mezzo al campo per poi involarsi sulla sua fascia preferita, irridere la difesa e consegnare a Dane Coles la palla a 1 mt dalla meta. 37-10, 6 mete a 1 e ci sarebbe tempo anche per la settima di Israel Dagg che il TMO però annulla.
Anche in una giornata non brillantissima, con la stella Barrett abulica, gli Allblacks di Steve Hansen si dimostrano irraggiungibili. E’ soprattutto Matt Todd a giocare un grande match in fase di breakdown, mentre, in assenza di ispirazioni in mezzo al campo, l’illuminazione del gioco arriva principalmente da un ispirato Ben Smith. Fra i Wallabies si è notata una buona attitudine all’elusione dei frontali ed alla ricerca di buone linee di corsa, specie nel reparto arretrato con ottime prove di Folau, Petty e Foley. Ma quegli altri, anche quando si vestono da umani, restano su un altro livello. La striscia vincente sembra destinata ad allungarsi all’infinito: chissà se il pavido Eddie Jones troverà il coraggio di provare a sfidare questa macchina apparentemente inarrestabile. Ad oggi, in effetti, i bianchi sembrano gli unici in grado almeno di pensarci. Poi riuscirci è un’altra cosa…

I Tabellini:

Auckland – Eden Park – 22/10/2016
Bledisloe Cup match – New Zealand-Australia 37-10

All Blacks: 15 Ben Smith, 14 Israel Dagg, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Ryan Crotty, 11 Julian Savea, 10 Beauden Barrett, 9 TJ Perenara, 8 Kieran Read (c), 7 Matt Todd, 6 Jerome Kaino, 5 Samuel Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Codie Taylor, 17 Wyatt Crockett, 18 Charlie Faumuina, 19 Liam Squire, 20 Ardie Savea, 21 Tawera Kerr-Barlow, 22 Aaron Cruden, 23 Malakai Fekitoa
Marcatori All Blacks
Mete: Dagg (6), Lienert-Brown (10), TJ Perenara (34), Savea (54, 69), Coles (72)
Conversioni: Cruden (54, 69)
Punizioni: Cruden (65)

Australia: 15 Israel Folau, 14 Dane Haylett-Petty, 13 Samu Kerevi, 12 Reece Hodge, 11 Henry Speight, 10 Bernard Foley, 9 Nick Phipps, 8 Lopeti Timani, 7 Michael Hooper, 6 Dean Mumm, 5 Adam Coleman, 4 Rory Arnold, 3 Sekope Kepu, 2 Stephen Moore (c), 1 Scott Sio
A disposizione: 16 James Hanson, 17 Tom Robertson, 18 Allan Ala’alatoa, 19 Rob Simmons, 20 David Pocock, 21 Nick Frisby, 22 Quade Cooper, 23 Sefa Naivalu
Marcatori Australia
Mete: Arnold (28),
Conversioni: Foley (28)
Punizioni: Foley (43)

jpr

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