Italia sconfitta a Twickenham da un’Inghilterra fisicamente soverchiante, ma alla lunga gli azzurri se la sono giocata
Ve le ricordate le “sconfitte di Twickenham” vero? Quelle solite fatte di tranvate ed eroica, ma impari resistenza. In passato, salvo alcune luminose eccezioni (come quella volta della fox…) è sempre stato così. Ecco, stavolta è stata tutta un’altra storia, almeno nel giudizio complessivo del match. Match che è stato sostanzialmente vinto da un’Inghilterra arrivata all’appuntamento in ambasce e sommersa di critiche nel primo tempo, un primo tempo fatto soprattutto di aggressione fisica e soverchiante superiorità dei primi 8 uomini bianchi sui nostri. Nostri il cui merito è stato quello di rientrare in campo dagli spogliatoi con la capacità di lasciarsi alle spalle la onestamente brutta sensazione di essere stati presi a legnate da uomini grossi. E infatti la ripresa è stata tutta un’altra storia, giocata sostanzialmente ad armi pari e con la possibilità, ad un certo punto, di aprire anche prospettive diverse. Ma è andata come, onestamente, era giusto andasse perché le partite si valutano nel complesso ed il primo tempo inglese è stato di una superiorità assoluta, purtroppo.
Il primo tempo è una lunga sofferenza, innanzitutto fisica, per gli azzurri che vengono aggrediti dal pack inglese sin dalla prima azione con breakdown furibondi e controruck devastanti. I nostri subiscono e passano i primi minuti sotto una pressione terribile che sfocia nella prima marcatura al 13’: dopo aver conquistato un calcio piazzabile i bianchi vanno in touche ed impostano una maul da cui si stacca Jack Willis che sfonda la linea e marca il 7-0. Gli azzurri provano a reagire e nonostante una netta inferiorità in mischia chiusa riescono a guadagnare terreno ed avrebbero la possibilità di accorciare dalla piazzola, ma decidono per la touche che non dà gli sperati frutti. Così riprende il martellamento dei padroni di casa, un martellamento innanzitutto atletico di cui fa le spese capitan Lamaro costretto a lasciare il terreno per Zuliani. Al 28’ dopo una lunga serie di falli figli della sofferenza atletica arriva il giallo per Lorenzo Cannone alla seconda entrata laterale consecutiva sulla maul bianca e in 14 subiamo subito la meta dopo una giocata veloce che vede Ollie Chessum sfondare per il 14-0. In inferiorità i nostri subiscono e difendono, ma poi una grande giocata di Malins libera Van Poortvliet per la meta, ma l’arbitro vede una precedente ostruzione e con la collaborazione del TMO annulla. L’appuntamento, però, è solo rimandato perché si stava giocando un vantaggio e gli inglesi lo usano per andare ancora in touche, impostare una maul e concluderla con Jamie George che al 37’ fa 19-0 (Farrell non trasforma) e con questo risultato si va al riposo.
Nella ripresa gli azzurri rientrano in campo trasformati e infatti questo secondo tempo sarà molto diverso dal massacro fisico del primo. Il piglio dei nostri lo si vede subito alla prima azione d’attacco quando il francese azzurro Capuozzo con un blitz assassino mette in croce la retroguardia inglese e mette Varney in grado di comandare un multifase a pochi metri dalla linea fatale che Marco Riccioni conclude con un affondo festeggiando la ritrovata maglia azzurra e siglando il 19-7. La ritrovata vena dei nostri preoccupa il pozzetto inglese che comanda di riprendere le operazioni lasciate a fine primo tempo sulla linea dell’aggressione fisica portata soprattutto dai primi 8. Così al 49’ siamo di nuovo in sofferenza e tentiamo di arginare fallosamente una loro maul inesorabilmente diretta verso la meta: il crollo poco prima della meta è evidente e la conseguenza è quella più ovvia: meta di punizione e giallo per il reprobo Simone Ferrari con punteggio che va sul 26-7 e consegna il bonus ai padroni di casa. Il massimo risultato raggiunto porta i nostri avversari ad allentare un pochino la presa da boa constrictor che dall’inizio avevano steso attorno ai colli dei nostri che infatti ora hanno più spazio ed agio per giocare, specie con alcune belle volate di Capuozzo e Menoncello ed alcune sfuriate di Zuliani, davvero ottimo sostituto di capitan Lamaro. Al 62’ Menoncello è fantastico e taglia in diagonale la difesa bianca venendo fermato a pochissimo dal try, ma Alessandro Fusco, da poco subentrato a 9, è lesto nel raccogliere e marcare la classica meta del mediano di mischia che vale il 26-14. Incredibilmente dopo tanta sofferenza la partita è ancora “vera” e gli inglesi non sono poi così tranquilli, così al 70’ la chiudono con un’azione onestamente molto bella di Mitchell che con una corsa in diagonale si tira dietro la nostra linea fino ad aprire uno spiraglio per il guizzo di Harry Arundell che la mette vicino alla bandierina di sinistra e col 31-14 la questione “chi vince” è virtualmente chiusa. Non è però finita la partita perché negli ultimi 10’ i nostri giocano a viso aperto ed escono dal campo con la consapevolezza che no, non è stata la solita sconfitta a Twickenham.
In conclusione forse quello di oggi è stato un po’ un passo indietro rispetto alla sicuramente più brillante prestazione del primo turno, ma ci ha permesso di scoprire i nostri limiti, soprattutto quelli fisici, e ci ha fatto vedere che possiamo lavorare per superarli come siamo riusciti a fare nella ripresa. Ci ha fatto ritrovare due uomini importanti come Marco Riccioni e Jake Polledri e scoprire un Manuel Zuliani che è stato all’altezza del non facile compito di sostituire il capitano Lamaro, bruciatosi nel brutale scontro fisico del primo tempo. Insomma di cose su cui riflettere questa partita ce ne lascia molte e sarà proficuo approfondirle nella pausa che ci porterà sul campo probabilmente più difficile di questo 6N, cioè il Lansdowne Road di Dublino. Bisognerà ricordare l’aggressione fisica subita nel primo tempo ed essere coscienti che non ci aspetterà assolutamente una squadra più morbida di quella vista oggi. Sarà importante riuscire a recuperare i nostri acciaccati, in primis Lamaro e Garbisi ed andare a giocare con la consapevolezza di quel che siamo riusciti a fare oggi. Passando ai giudizi sui reparti oggi deficitaria la mischia chiusa e generalmente messi sotto fisicamente gli uomini del pack. Nel reparto arretrato sono arrivati pochi palloni e ciononostante Capuozzo e Menoncello sono stati abili nello sfruttarli; per il resto grande impegno difensivo. Sul piano dei singoli va elogiata innanzitutto la prestazione di Seb Negri, unico dei nostri in grado di fare a sportellate con gli inglesi, ma anche l’attenzione difensiva di Edo Padovani (autore di due salvataggi provvidenziali) e la consistenza di Manuel Zuliani. Qualche bella iniziativa di Capuozzo e Menoncello che però sono stati poco assistiti da una mediana a sprazzi, con un Allan grigio ed un Varney partito in modo disastroso e ripresosi un pochino alla distanza, ma sempre molto insoddisfacente. Si è perso, lo si sapeva. Ma si è perso giocando e questo conta.
IL TABELLINO:
Londra, Twickenham Stadium
GUINNESS SIX NATIONS
Domenica 12 febbraio 2023 | kick-off ore 16:00
INGHILTERRA v ITALIA 31-14 (p.t. 19-0)
Marcatori: PT 13’ m. Willis, t. Farrell (7-0); 28’ m. Chessum, t. Farrell (14-0); 37’ m. George, n.t. (19-0). ST 43’ m. Riccioni, t. Allan (19-7); 49’ m. tecn. Inghilterra (26-7); 62’ m. Fusco, t. Allan (26-14); 70’ m. Arundell, n.t. (31-14)
INGHILTERRA: 15. Steward, 14. Malins, 13. Slade (70’ Smith), 12. Lawrence, 11. Hassell-Collins (55’ Arundell); 10. Owen Farrell (c), 9. van Poortvliet (59’ Mitchell); 8. Dombrandt (65’ Isiekwe), 7. Willis (52’ Earl), 6. Ludlam; 5. Chessum, 4. Itoje; 3. Sinckler (49’ Cole), 2. George (73’ Walker), 1. Genge (54’ Vunipola)
A disposizione: 16. Walker, 17. Vunipola, 18. Cole, 19. Isiekwe, 20. Earl, 21. Mitchell, 22. Smith, 23. Arundell
Head Coach: Steve Bortwick
ITALIA: 15 Capuozzo; 14 Padovani, 13 Brex, 12 Morisi (46’ Bruno), 11 Menoncello; 10 Allan, 9 Varney (62’ Fusco); 8 L. Cannone (56’ Polledri – 80’ N. Cannone), 7 Lamaro (c) (23’ Zuliani – 79’ L. Cannone)), 6 Negri (55’ – 60’ Riccioni), 5. Ruzza; 4 N. Cannone (73’ Iachizzi); 3 Riccioni (48’ Ferrari), 2 Nicotera (60’ Bigi), 1 Fischetti (55’ Zani)
A disposizione: 16 Bigi, 17 Zani, 18 Ferrari, 19 Iachizzi, 20 Polledri, 21 Zuliani, 22 Fusco, 23 Bruno
Head Coach: Kieran Crowley
Arbitro: James Doleman (NZR)
Assistenti: Mathieu Raynal (FFR) e Tual Trainini (FFR)
TMO: Eric Gauzins (FFR)
Cartellini: 28’ giallo a L. Cannone (ITA); 49’ Ferrari (ITA)
Calciatori: Farrell (ENG) 2/3; Allan (ITA) 2/2;
Player of the Match: Lawrence (ENG)
Note: Spettatori 81.609, debutto al Sei Nazioni per Arundell