Un’Italia brillante asfalta al Plebiscito (finalmente pieno!) Samoa e si proietta sul prossimo match-verità
Photo by: Stefano Delfrate
Un punteggio così largo l’Italia, nei test-match, di solito è abituata a subirlo e perciò fa allo stesso tempo specie e piacere annotare questo roboante 49-17 conseguito contro un’avversaria che ci precedeva nel ranking mondiale e che alcuni temevano assai prima del match. Invece Samoa ha rispettato in pieno il clichè tipico delle squadre isolane al loro primo match nella finestra novembrina: disorganizzazione, giocatori che si vedevano probabilmente in campo per la prima volta e che a discapito delle innegabili qualità individuali sia tecniche che fisiche non possono rappresentare una minaccia per una squadra che sia tale. Merito dell’Italia (e non è poco) aver saputo approfittare dei limiti evidentissimi dell’avversario di giornata anziché adagiarsi e adeguarsi al bassissimo livello altrui con una prestazione attenta, a tratti brillante e permettendosi anche giocate (visto ad un certo punto l’argentino Nemer andar via in slalom fra i centri samoani…) che normalmente si concludono in figuracce ed oggi, invece, si sono trasformate in spettacolo. Spettacolo sicuramente gradito da un Plebiscito finalmente pieno, ancorchè funestato da uno speaker che ha accompagnato l’intero match con urla da ubriachezza molesta. Insomma, meglio di così questo novembre non poteva iniziare e di questo vanno ringraziati gli azzurri (e magari anche i samoani…)
In realtà all’inizio Samoa ci mette paura e ci chiude nei nostri 22 per 10’, farebbe anche una meta, ma il sig. Ridley con il conforto del TMO vede un tocco in avanti che vanifica l’azione. La partita di Samoa finisce praticamente lì e l’Italia può venire fuori. Alla prima palla giocata in attacco Samoa si fa trovare con una retroguardia del tutto fuori posizione e sul primo calcio arriva il fallo a terra che consente a Tommaso Allan di mettere dentro il 3-0 al 10’. Samoa non reagisce, abbozza attacchi in cui si vede tutta la disorganizzazione di una squadra palesemente non abituata a giocare insieme: passaggi sparacchiati indietro, giocatori che si scontrano in campo e perdono la palla. L’Italia quasi non crede ai propri occhi e giustamente ne approfitta. Così al 22’ è bravo Garbisi a combinare con Inacio Brex e nel vuoto della seconda linea di difesa che non c’è il centro argentino vola facilmente sotto i pali per il 10-0. Neanche il tempo di ripartire e gli azzurri recuperano palla e si producono in un coast-to coast dai propri 22 senza che gli avversari, tutti mal posizionati, riescano nemmeno ad abbozzare un placcaggio: con le sue gambe ultraveloci al 24’ Pierre Bruno vola in meta e la dedica allo scomparso Alfredo Gavazzi siglando il 17-0. Samoa non sa attaccare, non sa difendere, ma è bravissima a fare falli: in questa fase del match ne accatasta generosamente; Allan dalla piazzola punisce al 28’ portando l’Italia sul 20-0, ma al 36’Nigel Ah Wong “punisce” lui con un placcaggio alto. Il giro vizioso di punizioni, però, lo conclude l’arbitro sanzionando l’ala samoana con un giallo severo, ma corretto. Toccato duro l’estremo azzurro deve uscire e viene sostituito dall’omonimo Menoncello, quindi dalla piazzola tocca a Paolo Garbisi allungare sul 23-0. In superiorità numerica gli azzurri vanno poi subito in meta con il samoano Montanna Ioane che riceve palla al largo, assorbe un placcaggio non correttissimo e schiaccia l’ovale per il fantascientifico 28-0 che manda le squadre negli spogliatoi.
Al ritorno in campo ancora in inferiorità numerica i samoani decidono di complicarsi la vita da soli: Iona in mezzo all’area dei 22, solo soletto, si produce in un grottesco in avanti su un inoffensivo calcio azzurro; la successiva mischia manda in meta da prima fase il samoano che gioca per noi, Montanna Ioane, che battezza per la seconda volta la bandierina dei connazionali e al 43’ ci troviamo su un 35-0 che neanche nei sogni più proibiti avremmo potuto aspettarci. La partita “vera”, se mai c’è stata, finisce praticamente qui e quel che segue ha un po’ il sapore del tentativo di salvare la faccia degli isolani e della voglia di provare cose un po’ fuori dall’ordinario da parte dei nostri: in questa fase vediamo, come accennato in apertura, un pilone fare lo slalomista ed un terza centro, l’isolano-azzurro Halafihi, imitarlo. Per parte loro i samoani provano a giocare e trovano la prima marcatura al 51’ quando Ulupano Seuteni trova una breccia dopo una maul abortita e andiamo sul 35-7. La risposta azzurra non si fa attendere e al 54’ una bella azione in linea trova coronamento nel bellissimo passaggio frustato del gallese Varney (giustamente premiato al termine come Mom) che trova un liberissimo Lorenzo Cannone che trotterella indisturbato a marcare il 42-7. Forse invidioso del compagno pochi minuti dopo anche Garbisi si esibisce in una giocata sontuosa con un cross-kick millimetrico raccolto da Pierre Bruno che sorridente e in souplesse ci porta sul 49-7 al 60’. In una partita che non ha più da tempo nulla da dire arrivano le mete a babbo morto dei samoani (quelle che di solito facciamo noi in partite simili a questa e in cui vestiamo i panni degli avversari odierni) che con due azioni piuttosto episodiche, confuse e individuali, in tono con tutta la loro prestazione, abbelliscono un po’ il punteggio al 71’ con Duncan Paia’aua e al 79’ con Theo Mc Farland che chiude la giornata sul 49-17.
Come si valuta una partita così? Difficile dirlo. Certo la soddisfazione di vedere finalmente un’Italia stradominante in tutto e per tutto, in ogni fase, dall’1vs1, al punto d’incontro, dalla mischia chiusa alla touche, con una difesa sempre aggressiva e un attacco brillante, è tanta. Ma è giusto anche domandarsi che tipo di opposizione abbiano trovato oggi gli azzurri in campo. Quesiti che probabilmente si risolveranno la prossima settimana quando ci troveremo di fronte probabilmente un avversario molto diverso da quello svagato, disorganizzato e a tratti persino disarmante di oggi. Le prestazioni degli azzurri sono tutte eccellenti, nessuna esclusa, quindi è difficile fare graduatorie. Sicuramente si è messo molto in mostra il gallese Stephen Varney, con alcune giocate brillantissime soprattutto al piede, frutto sia della sua buona vena che della possibilità, preziosa per qualsiasi numero 9, di giocare senza quasi mai aver visto le facce dei flanker avversari e di un pack samoano sempre indietreggiante e mai in grado di mettere la minima pressione sulle giocate. Oggi è stata festa, quasi festival, sabato prossimo speriamo di avere delle conferme.
IL TABELLINO:
Padova, Stadio “Plebiscito”
Sabato 5 novembre, ore 14.00
Autumn Nations Series | test-match – diretta TV8 e Sky Sport Arena
Italia v Samoa 49-17 (p.t. 28-0)
Marcatori: PT 10’ cp Allan (3-0); 22’ m. Brex, t. Allan (10-0); 24’ m. Bruno, t. Allan (17-0); 28’ cp Allan (20-0); 37’ cp Garbisi (23-0); 40’ m. Ioane, nt. (28-0). ST 43’ m. Ioane, t. Allan (35-0); 51’ m. Seuteni, t. Leuila (35-7); 54’ m. Cannone L., t. Garbisi (42-7); 60’ m. Bruno, t. Garbisi (49-7); 71’ m. Paia’aua, nt (49-12); 79’ m. McFarland, nt (49-17)
Italia: Allan (36’ – 41’ Menoncello; 50’ Menoncello); Bruno, Brex, Morisi (50’ Lucchin), Ioane; Garbisi P., Varney (64’ Albanese); Cannone L., Lamaro (cap), Zuliani (41’ Halafihi); Ruzza, Sisi (50’ Cannone N.); Ferrari (64’ Ceccarelli), Nicotera (50’ Lucchesi), Fischetti (55’ Nemer)
All. Crowley
Samoa: Toala; Leiua (61’ Alosio), Seuteni, Leuila, Wong; Iona (46’ Paia’aua), Enari (52’ Taumateine); Lee, Taufua (57’ Gray), McFarland; Vui, Alainuuese (46’ Seu); Alaalatoa (cap – Toomaga-Allen), Lam (55’ Leiataua), Lay (55’ Leatigaga)
All. Mapusua
Arbitro: Ridley (Inghilterra)
Calciatori: Allan (ITA) 5/5; Iona (SAM) 0/1; Garbisi (ITA) 3/4; Leuila (SAM) 0/2
Cartellini: 36’ Wong (SAM)
Note. PT 28-0. Giornata calda, terreno di gioco in ottime condizioni, spettatori 8457. Prima degli Inni nazionali osservato un minuto di silenzio in memoria del past-President della FIR Alfredo Gavazzi. Player Of The Match: Varney (Ita)