L’Italia si sveglia nel finale e abbellisce il punteggio contro una Scozia sazia
La Scozia di Gregor Townsend segna cinque mete senza brillare e vince per 33 a 22 contro un’Italia che al momento dispone di una cilindrata inferiore e che, se da una parte mostra alcuni segnali di risveglio, dall’altra ricade in lunghi minuti in cui deve subire la legge del più forte.
I primi minuti fanno capire che gli uomini di Crowley questa volta hanno un piano tattico propriamente detto: Padovani e Marin al piede fanno giocare gli azzurri nella metà campo scozzese, la difesa schierata non soffre particolarmente le prime percussioni scozzesi vicine ai raggruppamenti, Fischetti e Lamaro sono ottimi nel breakdown. La Scozia sembra partire piano, ma sa mostrare la sua superiorità nella caccia all’ovale quando l’ovale è dalle parti della loro zona rossa, contestando continuamente il possesso e provocando il fischio dell’arbitro costringendoci a più di qualche tenuto. La differenza tra le due squadre, però, si vede alle prime sbavature, che puntualmente arrivano quando Lamaro è fuori per sangue: Hogg fa ripartire i suoi alla mano e trova il suo tallonatore Turner sull’out di destra. Il numero 2 scozzese rompe tre placcaggi e si ricongiunge al centro. La difesa italiana, al primo vero interrogativo scozzese, rincorre costantemente l’ovale, ma non può nulla su Sam Johnson al largo. Gli azzurri avrebbero subito l’opportunità di rispondere grazie ad un intercetto che ci porta ai 5 metri dalla linea scozzese, ma il passaggio di Braley è troppo largo e trova le mani di Johnson, lanciatosi alla disperata per evitare un allargamento azzurro. Johnson trova scoperta la nostra difesa e serve al largo Kyle Steyn che, braccato poco fuori dai nostri 22, calcia a seguire. Il primo ad arrivare sull’ovale è Harris, che sigla la seconda meta ospite. Due errori, due mete.
L’Italia ha però il merito di rispondere e di cambiare in corsa il piano tattico, cercando di andare a giocare dietro alla prima linea di difesa grazie ai piedi di Padovani e Garbisi, che nel frattempo manda di poco a lato un piazzato. Sugli sviluppi di una di queste azioni Braley incrocia e serve Bruno all’ala. Il genovese corre e a pochi centimetri dalla meta serve il mediano di Treviso che schiaccia, con Garbisi che centra la difficile trasformazione. Basta poco però alla Scozia per rendersi di nuovo pericolosa: Price sfugge alle guardie e porta i suoi nei nostri cinque metri, Brex viene accompagnato fuori per il protocollo concussion a seguito di un durissimo contatto con un avanti scozzese (rientrerà ad inizio ripresa), gli avanti del Cardo ci mettono in difficoltà in mischia. La meta di Harris da prima fase è la fotografia perfetta di una Nazionale partita forte e arrivata a fine primo tempo col fiato corto.
La ripresa, se possibile, inizia con una Scozia ancora più convinta ed abrasiva, con Stuart Hogg più attivo e voglioso di mettersi in mostra anche dai suoi 22. L’Italia va ben presto in affanno e al nono minuto arriva la meta del bonus con Graham, bravo ad inserirsi all’interno e a sfuggire al neoentrato Capuozzo. L’Italia accusa il colpo, e l’immediata meta di Hogg ne è l’emblema, da questo punto di vista: Price ha tutto il tempo di guardarsi attorno prima di depositare il pallone in mano all’estremo, senza che nessuna maglia bianca provi quantomeno a dargli fastidio. La quinta meta scozzese ha quantomeno il potere di risvegliare gli azzurri, bravi dopo un paio di giri di orologio ad operare la loro prima fiammata della ripresa: Halafihi rompe due placcaggi e ci mette in avanzamento, costringendo gli scozzesi al fuorigioco. Sugli sviluppi sventagliamo l’ovale e andiamo al largo, dove Capuozzo è bravo ad inserirsi e a segnare la seconda meta azzurra. Andiamo vicini anche alla terza meta, ma Marin viene portato fuori a 5 metri dalla linea. Gli ultimi minuti vedono la Scozia e l’Italia scambiarsi ripetutamente il possesso, con gli azzurri bravi quantomeno a non considerare quest’ultimo scampolo di partita una sorta di garbage time: bella azione corale fuori dai 22 e bell’avanzamento di Ruzza, Fusco allarga e serve Capuozzo, che suggella il suo debutto con una doppietta.
Onestamente è difficile commentare e giudicare una partita del genere: ingiudicabile la Scozia, che ha funzionato ad intermittenza ma che quando ci ha colpito è sempre andata a segno. E difficilmente giudicabile è l’Italia, che per l’ennesima volta dà prova di essere competitiva se e solo se l’avversario ha meno motivazioni. Non è questione di singoli, perché più di qualcuno tra i nostri ha dato prova di tenere il livello internazionale (su tutti Ioane, a seguire Brex, Fischetti, Lamaro e Capuozzo), è questione di dire sinceramente che a questo livello ci vogliono almeno una trentina di giocatori di questo livello.
Al momento disponiamo di una trentina di giocatori. Punto. E rimaniamo in costante attesa di ragazzi che sappiano farci dimenticare certi pomeriggi in cui gli azzurri soffrono pesantemente anche contro squadre che hanno capito che contro di noi bastano due o tre (cinque, in questo caso) colpi ben assestati.
Ad maiora.
loverthetop_86
IL TABELLINO:
Roma – Stadio Olimpico
Sabato 12 marzo 2022
Guinness Six Nations – Quarta Giornata
Italia v Scozia 22-33 (10-19)
Marcatori: PT 3’ cp Garbisi (3-0); 18’ m. Johnson, nt (3-5); 22’ m. Harris, t. Russell (3-12); 29’ m. Braley, t. Garbisi (10-12); 36’ m. Harris, t. Russell (10-19).
ST 48’ m. Graham, t. Russell (10-26); 60’ m. Hogg, t. Russell (10-33); 64’ m. Capuozzo, t. Garbisi (17-33); 80’ m. Capuozzo, nt (22-33)
Italia: Padovani (67’ Zanon); Bruno (45’ Capuozzo), Brex (34’ – 41’ Zanon HIA) , Marin, Ioane; Garbisi, Braley (51’ Fusco); Halafihi, Lamaro (C) (15’ – 22’ Steyn), Pettinelli (71’ Steyn); Ruzza, Cannone (54’ Sisi); Ceccarelli (51’ Pasquali), Nicotera (51’ Bigi), Fischetti (51’ Nemer)
A disposizione: Bigi, Nemer, Pasquali, Sisi, Steyn, Fusco, Zanon, Capuozzo
Head Coach: Kieran Crowley
Scozia: Hogg (C); Graham, Harris, Johnson (75’ Tuipolotu), Steyn; Russell (75’ Hastings), Price (75’ Vellacott); M. Fagerson, Watson, Darge; Gilchrist, Skinner (75’ Hodgson); Z. Fagerson (59’ Nel), Turner (59’ McInally), Schoeman (59’ Dell).
A disposizione: McInally, Dell, Nel, Hodgson, Bradbury, Vellacott, Hastings, Tuipolotu
Head Coach: Greg Townsend
Arbitro: Luke Pearce (RFU)
Assistenti: Andrew Brace (IRFU), Craig Evans (WRU)
TMO: Stuart Terheege (RFU)
Cartellini: nessuno
Calciatori: Garbisi (ITA) 3/6; Russell 4/5
Note: Giornata fresca ma soleggiata, terreno di gioco in perfette condizioni, spettatori 41214. Consegnati i caps celebrativi per i Centurioni Azzurri Lo Cicero, Zanni, Bergamasco, Barattin, Castrogiovanni, Troncon e Parisse (assente per impegni col Club). Presente in tribuna il veneziano Marco Zennaro, ex giocatore ed allenatore del settore giovanile del Venezia Rugby detenuto illegittimamente in Sudan da un anno e rientrato in Italia con un volo nella tarda mattinata. A fine gara consegnata alla Scozia la Cuttitta Cup nella prima edizione del trofeo tra le due federazioni.
Player of the Match: Ali Price (SCO)