Passivo pesante per l’Italia nella strana partita di Dublino: così l’hanno vista due che ne capiscono
Questa volta i lettori del nostro blog sono davvero fortunati (risultato degli azzurri a parte): a causa della concomitanza con il TOP10 il vostro solito e incompetente cronista non ha potuto vedere il match degli azzurri ed ha fatto ricorso a due amici del nostro forum che sono bravi, competenti e…assai diversi per stile e visione, ma entrambi godibilissimi a differenza del sottoscritto. Quindi godetevi in sequenza le versioni di @loverthetop_86 e @Forrest Gump.
Inizia pure tu lover…
Poteva andare peggio, poteva piovere. L’Italia di Kieran Crowley subisce 9 mete, un cartellino rosso che vale doppio e soccombe in quel di Dublino davanti ad una Nazionale Irlandese solida, cinica e che – non lo scopriamo certo oggi – qualitativamente non siede allo stesso tavolo degli azzurri.
I primi minuti di gioco vedono un’Italia che cerca di difendere bene, ma che paga cara la prima sbavatura: Doris avanza vanificando un placcaggio basso azzurro, palla a Sheehan che allarga il buco e risolve il 2 contro 1 venutosi a creare servendo Carbery, che deve solo correre oltre la linea di meta. La superiorità irlandese è lampante soprattutto quando ad attaccare sono gli azzurri: Varney è costantemente nel mirino delle guardie verdi, il sostegno latita e perdiamo metri quando dovremo guadagnarne. Le difficoltà aumentano quando Lucchesi deve uscire per un infortunio (sospetta lussazione del gomito, Sei Nazioni in forte dubbio), lasciando il posto ad Hame Faiva. Lamaro e compagni però non demordono e aumentano la pressione grazie a bei placcaggi di Halafihi, Brex e Lamaro e a una bella lotta nei breakdown. Al primo pasticcio irlandese (Hansen parte davanti al calciatore) accorciamo le distanze: Padovani chiede i pali da metà campo e li centra con una pedata potente e precisa. Al 19’ però la partita cambia del tutto: Faiva placca alto e senza braccia Sheehan, l’arbitro opta (correttamente) per il rosso e ci costringe a giocare senza tallonatori e in 14. Anzi no, in 13: la mancanza a referto di altri tallonatori costringe gli azzurri a optare per le mischie no contest. Che, secondo le nuove regole, in caso di ingresso in campo di una prima linea, prevedono l’esclusione di un ulteriore giocatore. Escono Bruno e Halafihi, entra Nemer. Da questo momento in poi la partita per gli irlandesi diventa una discesa larga e comoda: Lowe sfugge ad un placcaggio molle di Padovani, Gibson-Park deve solo correre dritto. Per gli azzurri il Mortirolo non finisce mai: Garbisi viene toccato duro e per lunghi minuti zoppica dolorosamente, ma rimane in campo. L’Irlanda non decelera e alla mezz’ora Lowry deborda Brex e segna la terza meta. Gli azzurri lottano, provano quantomeno a contenere l’impeto dei padroni di casa, non sono pochi i placcaggi e i sacrifici degni di nota. Ma se già la differenza di cilindrata era evidente in parità numerica, in condizioni di doppia inferiorità numerica le cose si complicano terribilmente: O’Mahony suggella una bella sventagliata dei trequarti a due minuti dal riposo e regala ai suoi il bonus offensivo. Prima della fine del primo tempo c’è spazio per un piazzato di Garbisi, e allora si va al riposo sul 24 a 6 per i padroni di casa.
Durante l’intervallo Crowley decide di sostituire Varney (in costante balìa della difesa verde) e Ceccarelli con Fusco e Pasquali, quest’ultimo più abile in campo aperto del pilone di stanza a Brive. La ripresa inizia con l’Italia che guadagna subito un piazzato, ma un provato Garbisi manda l’ovale a lato. Gli irlandesi sembrano meno feroci rispetto ai primi quaranta minuti, ma alla prima entrata nei 22 azzurri andiamo in difficoltà: difendiamo bene quando veniamo esplorati dalle mini unit sulla linea di meta, ma quando Gibson-Park allarga a tutto braccio Lowe è da solo nella prateria. Di lì a quattro minuti arriva anche la sesta segnatura dei padroni di casa ad opera di Lowry, bravo a sfruttare una bella trasmissione del neoentrato Jonny Sexton.
La partita vive una fase di stallo: gli irlandesi non hanno più la fame dei primi minuti, gli azzurri cercano di battersi e di costruire qualcosa ma rimangono preda dei soliti limiti. Alla mezz’ora arriva la settima meta irlandese, con Beirne bravo a stoppare un calcio dalla base di Fusco e ad involarsi oltre la linea. Al 75’ Steyn smanaccia un pallone pericoloso nei nostri 22, l’arbitro se ne avvede ed estrae un inevitabile cartellino giallo. Con gli azzurri ridotti in 12 l’Irlanda ha gioco facile nel segnare altre due mete negli ultimi giri di orologio: la prima con Lowe a coronare l’ennesima sventagliata dei trequarti, l’ultima con Treadwell a suggellare una bella azione corale nei nostri 22.
Finisce 57 a 6, risultato pesante sia nel tabellino che per quel che riguarda i suoi strascichi in termini di future scelte tecniche: ad oggi siamo senza le prime due scelte a tallonatore, con Nicotera e Bigi primi nomi “caldi” in vista delle partite contro Scozia e Galles. Garbisi (per lui anche un protocollo concussion a pochi minuti dal termine) e Fischetti sono usciti acciaccati, Lamaro ha a sua volta superato un protocollo ma è apparso parecchio provato nel finale. Risultato che paradossalmente non aiuta a capire dove si è sbagliato di più, perché una doppia inferiorità numerica renderebbe inutilizzabili prestazioni e statistiche anche alla squadra più attrezzata del pianeta. Risultato che, al netto di tutte le eventuali attenuanti possibili, certifica ancora una volta lo stato attuale della Nazionale Azzurra: si batte, lotta, è encomiabile per impegno profuso, ma fa i conti con la solita coperta corta, sia in termini di qualità, sia in termini prettamente numerici.
Poteva andare peggio, poteva piovere. A naso Igor a Dublino c’è passato poche volte.
E adesso linea al buon Forrest
Che fatica commentare una partita così…
Entriamo in campo contro una squadra che ha sconfitto gli All Black, quelli veri, non il Pet, eppure l’inizio non è “irlandese”.
Si, segnano già al 5o minuto, e in attacco sono splendidi, con tutti quei sostegni che noi manco sappiamo se è legale fare, ma fanno anche loro le loro stupidaggini.
Non dico le touche storte, quelle al limite sono sviste dell’arbitro, ma la scelta italiana, quella di non entrare nelle ruck, permette una buona densità sullla linea ed anche una copertura decente della profondità…e cappero, l’Irlanda sembra spuntata. Manca sempre il classico soldo a fare la lira, perchè costruiscono molto ma segnano poco. Una meta in 19 minuti, per un’Irlanda che gioca contro l’Italia a questo ritmo, è poco.
Poi, sia chiaro, l’Italia è solo difesa, e anche affannata, perchè quando saliamo sembriamo una manciata di biglie, più che una linea.
In attacco poi, portiamo pazienza, anche perchè : Varney in giornata buia, per non dire proprio nera
Però Cannone placca, Padovani gioca bene al piede e nelle contese aeree, i famosi “passi avanti” si vedono.
Padovani poi mette un piazzato dalla galassia accanto, fino al…come chiamarlo? Fattaccio? Sfiga? Ingenuità? Fatto sta che Faiva, che ha sostituito il povero Lucchesi al 10o, va al placcaggio alla isolana. Alto? Abbastanza. Chiuso? Ehm…
Però l’irlandese si abbassa, ho visto altri arbitri non dare nemmeno il giallo in queste circostanze. Con questo non voglio dire che Faiva sia innocente, però il rosso è eccessivo, e di fatto rovina la partita, perchè, com’è come non è, si fa entrare Nemer per Bruno, ma si va a giocare la no contest (Perchè? Nemer non può giocare tallonatore? Il regolamento parla di prime linee, non distingue piloni e tallonatori) per “colpa nostra” e quindi altro uomo in meno. Speriamo che una cosa simile succeda presto all’Inghilterra, così una regola francamente assurda verrà cambiata in un paio di giorni al massimo. Almeno, in passato è successo così…
Si va all’intervallo con l’Irlanda che, pur in doppia superiorità, arriva appena appena al bonus.
Nel secondo tempo, cosa raccontiamo? Che l’Italia rientra in campo per gettare il cuore oltre l’ostacolo, per opporre una resistenza…commovente. Eroica no: gli eroi, purtroppo per loro, stanno qualche migliaio di chilometri più ad Est.
L’inizio del secondo tempo, comunque, vede l’Irlanda titubare, perchè pensano di aver strada libera quando qualcuno pensa proprio il contrario.
I verdi sembrano disorientati, ma solo per qualche minuto, perchè poi le mete ricominciano ad arrivare. Si badi bene, le mete, non certo il gioco, perchè ad essere sinceri l’Irlanda in doppia superiorità numerica è una delusione enorme per la pochezza sia delle idee che dei risultati.
In tutto il secondo tempo, infatti, l’Irlanda metterà a segno solo 5 mete, pur giocando con quel “professionismo” fatto di schifezzine varie che loro sanno fare e noi no. A riprova di ciò, l’arbitro, che beve tutte le loro ostruzioni ma da il giallo a Steyn alla prima occasione.
Conclusione, del tutto personale: Irlanda davvero deludente, in una condizione simile dovevano farne almeno 80, ma non ci sono riusciti perchè ce ne hanno messo tanto del loro. Italia non giudicabile sul piano tecnico tattico, perchè giudicare una squadra che gioca in 13 per un tempo e mezzo, finendo addirittura in 12, è come discutere su come ha suonato l’orchestra del Titanic.
Il TABELLINO
Dublino – Aviva Stadium
Domenica 27 febbraio 2022
Guinness Six Nations – Terza Giornata
Irlanda v Italia 57-6 (24-6)
Marcatori: PT 4’ m. Carbery, t. Carbery (7-0); 14’ cp Padovani (7-3); 21’ m. Gibson-Park, t. Carbery (14-3); 30’ m. Lowry, nt (19-3); 38’ m. O’Mahoney, nt (24-3); 40’ cp Garbisi (24-6). ST 52’ m. Lowe, nt (29-6); 57’ m. Lowry, t. Sexton (36-6); 70’ m. Baird, t. Sexton (43-6); 75’ m. Lowe, t. Sexton (50-6); 80’ m. Treadwell, t. Sexton (57-6)
Irlanda: 15 Lowry; 14 Hansen, 13 Ringrose (3’ – 9’ Hume; 54’ Hume), 12 Henshaw (68’ Ringrose HIA), 11 Lowe; 10 Carbery, 9 Gibson-Park (61’ Casey); 8 Doris (54’ Conan), 7 Van der Flier, 6 O’Mahony (c); 5 Baird, 4 Beirne (61’ Treadwell); 3 Furlong (61’ Bealham), 2 Sheehan (69’ Herring), 1 Porter (44’ Kilicoyne)
A disposizione: 16 Herring, 17 Kilcoyne, 18 Bealham, 19 Treadwell, 20 Conan, 21 Casey, 22 Sexton, 23 Hume
Head Coach: Farrell
Italia: 15 Padovani; 14 Bruno (20’ Nemer), 13 Brex, 12 Marin (66’ Zanon), 11 Ioane; 10 Garbisi, 9 Varney (41’ Fusco); 8 Halafihi, 7 Lamaro (c), 6 Pettinelli (54’ Steyn; 62’ Pettinelli HIA); 5 Ruzza (68′ Sisi), 4 Cannone (49’ Zuliani); 3 Ceccarelli (41’ Pasquali), 2 Lucchesi (9’ Faiva), 1 Fischetti
A disposizione: 16 Faiva, 17 Nemer, 18 Pasquali 19 Sisi, 20 Zuliani, 21 Steyn, 22 Fusco, 23 Zanon
Head Coach: Crowley
Arbitro: Nika Amashukeli (Georgia)
Assistenti: Matthew Carley (Eng), Christophe Ridley (Eng)
TMO: Eric Gauzins (France)
Cartellini: 18’ rosso a Faiva (ITA); 75’ giallo a Steyn (ITA)
Calciatori: Carbery 2/5; Padovani 1/1; Garbisi 1/1; Sexton 4/4
Note: Terreno di gioco in perfette condizioni, stadio completamente esaurito, temperatura 9°. Azzurri in campo con segno nero di lutto sulle maglie per la scomparsa di Franco Ascantini. Al polso della squadra nastro azzurro e giallo per solidarietà con il popolo ucraino.
Player of the Match: Van der Flier (IRL)