Nel giorno del cambio federale un’Italia da piangere, mentre per il Galles ci sono i soliti five easy points: 7-48!
Come messaggio di benvenuto al nuovo presidente federale, eletto in mattinata, Marzio Innocenti non si poteva pensare davvero a niente di peggio: un’Italia a dir poco impotente, messa sotto da ogni punto di vista da un Galles che era venuto a Roma con le idee chiare: fare i soliti five easy points che l’Italia concede a tutti, ma con il minor sforzo possibile. Il messaggio per i nuovi vertici federali non poteva essere più chiaro: negli ultimi 10 anni si è sbagliato tutto, il movimento sta morendo alla base e l’alto livello non è mai stato così basso. Urge cambiare direzione. Se c’è un merito da attribuire alla mestissima prestazione odierna degli azzurri è proprio la chiarezza del messaggio che è di stampo “bartaliano”: è tutto sbagliato, è tutto da rifare. Auguri ad Innocenti e ad i suoi perché ne avranno tanto, ma tanto bisogno.
Della partita è persino difficile parlare perché più che una partita è stata prima una corsa dei gallesi a chiudere la faccenda in quattro e quattr’otto (gli ci è voluto meno di mezzora) e poi una defatigante attesa del fischio finale da parte dei nostri avversari con l’obiettivo di fare poca fatica e non farsi male. In tutto questo il ruolo dell’Italia è stato quello del colore di sfondo. Ho visto tutte le partite giocate dall’Italia nel 6 Nazioni e faccio davvero molta fatica a ricordare qualcosa di peggio di quel che ho avuto la ventura di vedere oggi.
Già l’inizio è tutto un programma con Garbisi che sbaglia addirittura il kick-off e fa iniziare la partita con una mischia a centrocampo per i Dragoni. E dopo pochi secondi c’è già il primo fallo dell’indisciplinato capitano di una squadra indisicplinatissima. Dan Biggar così mette i primi tre punti già al 2’, ma ne passano solo altri 4’ quando ancora Luca Bigi interviene prima dei 10 mt su Gareth Davies che sta giocando veloce un precedente penalty: Wayne Barnes non può che mostrargli il giallo e l’iniziale piega cattiva diventa una china ripidissima. Infatti i gallesi ci mettono un attimo a chiedere mischia, ripartire dalla base e andare in meta in prima fase al largo con Josh Adams: sembra men vs. boys, tutto troppo facile e 0-10 al 7’. L’Italia già difende da paura in 15, figuriamoci in 14 e così Rees-Zammit prova ad andare in meta al piede da solo; Garbisi ci mette una pezza, ma sulla successiva touche arriva un’altra soft-try per i gallesi che esplorano tutto il campo nella sua larghezza trovando il pertugio per Toby Faletau al largo e al 13’ è già 0-15. Gli azzurri tornano in 15, ma la musica non cambia: il Galles si appoggia alla nostra indisciplina, viene in touche e con un carrettino facile facile Ken Owens la deposita sulla riga e Biggar allunga a 0-22 al 21’. C’è tempo per uno dei soliti multifase azzurri in cui teniamo palla per una vita, facendo una fatica immane fino a che non la perdiamo e siamo subito nei nostri 22: altra touche, altra maul, fallo azzurro, ancora maul e ancora Ken Owens fa 0-27. Ma soprattutto, udite udite, non siamo neanche alla mezzora, è il 29’, e il Galles ha già fatto il bonus! Una cosa semplicemente impensabile in un torneo di questo livello. Il Galles, più o meno, la chiude qui e da adesso in poi gioca a lasciarci fare del male da soli e contrattaccare in scioltezza: la loro testa è già a sabato prossimo, a Parigi e all’appuntamento con la storia. Il gioco infatti si fa confuso e rotto, loro vanno in meta con una bella azione sulla direttrice North-Rees-Zammit, ma Barnes richiamato dal TMO annulla per un minimale forward pass e la prima frazione si chiude qui.
Nell’intervallo non ho neanche il coraggio di arrabbiarmi: sento un amico al telefono (ancora più sconsolato di me, povero brò), vado a controllare la temperatura della cotta di birra messa oggi nel fermentatore, cose così, sperando che il secondo tempo venga rinviato per un improvviso tornado.
Invece il secondo tempo c’è, ma anche il tornado che si chiama George North che viene lanciato nel vuoto difensivo azzurro da Jonathan Davies dopo un paio di minuti e i punti sul groppone diventano 34, sempre contro 0. Loro giochicchiano per far girare il cronometro in modo innocuo e noi invece facciamo la solita metuzza senza significato agonistico. Anzi, per la verità non la facciamo noi come squadra, perché se la fa da solo l’australiano Ioane controllato in maniera piuttosto lasca al largo e al 51’ finalmente lo 0 diventa 7-34. Però abbiamo fatto, o meglio ha fatto l’australiano, la solita bellissima meta in cui qualcuno trova consolazione. La partita potrebbe finire qui, ma ci pensa purtroppo Marco Riccioni a ridare voglia ai gallesi con un fallo francamente stupido: una gomitata al collo di Halaholo che voleva essere un frontino e invece è un giallo. Di nuovo in superiorità numerica i gallesi si risvegliano dal torpore, metti mai che qualche altro punto facile possa venire utile per la classifica finale. Josh Navidi, semplicemente monumentale oggi, libera con un tocco di classe vera Callum Sheedy che penetra e trotterella a depositare l’ovale per poi trasformare al 60’ il 7-41. I gallesi ne hanno abbastanza si direbbe, ci lasciano palla e campo e si rimettono ad aspettare che finisca quando al 63’ un passaggio sciaguratissimo di Canna mette i retrorazzi a quello splendido atleta che è Louis Rees-Zammit che si fa un magnifico coast-to-coast fin sotto i pali: 7-48. C’è tempo per un po’ di inutili fasi nostre coi gallesi stufi che pasticcicchiano e finalmente Barnes fischia la fine e decreta che lo strazio è concluso.
Dire che non c’è niente da salvare sarebbe superfluo; non riesco neanche a dire “speriamo nella prossima” perché dubito che la Scozia possa essere messa in difficoltà dalla pochezza che abbiamo mostrato tanto coi francesi che con gli irlandesi che oggi. Con una pessima Inghilterra abbiamo portato via un “onorevole quarantello” ed è stato il top di questa nostra ennesima catastrofale partecipazione. A proposito, è la trentunesima (TRENTUNESIMA!) sconfitta consecutiva nel 6 Nazioni e fra una settimana saranno 32. Chissà se qualche statistico riesce a trovare una serie peggiore di questa. I Dragoni vanno via con i detti 5 punti facili ed un sogno guadagnato oggi col minimo sforzo di una prestazione buona per 30’ seguiti da 50’ di riposo allenato. Che dire: auguri Marzio Innocenti. E auguri a tutti noi.
I TABELLINI:
Roma – Stadio Olimpico – IV giornata 6 Nazioni 2021-03-13
ITALIA-GALLES: 7-48
Marcatori: p.t. 3′ c.p. Biggar (0-3); 8′ m. Adams tr. Biggar
(0-10); 13′ m. Faletau (0-15); 21′ m. Owens tr. Biggar (0-22); 30′
m. Owens (0-27); s.t. m. North tr. Biggar (0-34); 10′ m. Ioane tr.
Garbisi (7-34); 19′ m. Sheedy tr. Sheedy (7-41); 25′ m.
Rees-Zammit tr. Sheedy (7-48).
Italia: Trulla (3′ s.t. Padovani); Bellini, Brex, Canna, Ioane
(7′-17′ p.t. Fabiani; 26′-28′ s.t. Zilocchi); Garbisi (14′ s.t.
Mori), Varney (22′ s.t. Violi); Lamaro, Meyer (25′-35′ p.t.
Mbanda’), Negri; Sisi, Cannone (11′ s.t. Lazzaroni: 22′ s.t.
Mbanda’); Zilocchi (33′ p.t. Riccioni), Bigi (cap), Fischetti (25′
s.t. Lovotti).
All. Smith.
Galles: Li. Williams; Rees-Zammit, North (5′ s.t. Halaholo), J.
Davies (12′ s.t. Lo. Williams), Adams; Biggar (12′ s.t. Sheedy),
G.Davies; Faletau (12′ s.t. Wainwright), Tipuric, Navidi; Alun Wyn
Jones (cap) (17′ s.t. Carre), Hill; Francis (4′ s.t. Brown), Owens
(12′ s.t. Dee), A. Jones (13′ s.t. Ball).
All. Pivac.
Arbitro: Barnes (RFU).
Cartellini gialli: 7′ p.t. Bigi, 27′ s.t. Riccioni.
Calciatori: Garbisi (Italia) 1/1, Biggar (Galles) 4/6, Sheedy
(Galles) 2/2.
Player of the match: Josh Navidi (Galles).