Interrogati in conferenza stampa sulla partecipazione alla prossima Challenge Cup, Massimo Brunello e Roberto Manghi, rispettivamente allenatore del Kawasaki Robot Calvisano e del Valorugby Emilia, hanno dato l’impressione di non sapere nulla della lettera che il board di EPCR (l’ente che gestisce Heineken Cup e Challenge Cup) ha inviato un paio di mesi fa a varie federazioni europee al fine di assegnare gli ultimi due posti per la prossima Challenge Cup, gli unici non destinati ai club professionistici di Premiership, Top14 e Pro14. Il documento in nostro possesso mostra che per la prossima edizione l’EPCR è intenzionata ad assegnare quei due posti non attraverso un torneo di qualificazione (il Continental Shield non esiste più dall’anno scorso) ma tramite una sorta di bando: i club interessati possono presentare richiesta di partecipazione e le proprie referenze economico-societarie-sportive, il board sceglierà le più solide. Il termine per presentare la richiesta è scaduto già una settimana fa, il 27 gennaio; nei prossimi giorni l’EPCR dovrebbe comunicare alle federazioni nazionali la short list di club selezionati, dalla quale entro la fine del mese saranno scelti i nomi dei due club (o selezioni di club, EPCR concedeva questa possibilità) invitati alla prossima Challenge.
Eravamo certi che la lettera EPCR fosse stata spedita anche alla FIR, e da questa inoltrata ai club di Top12 (almeno ai cinque top: Calvisano, Rovigo, Petrarca, Valorugby, Fiamme), ma la risposta di Manghi e Brunello lascia forti dubbi in proposito: i due bravi allenatori sembravano non saperne nulla, anche se non abbiamo potuto indagare oltre.
Le dichiarazioni
Massimo Brunello: “se siamo intenzionati a partecipare alla prossima Challenge Cup? Forse dovreste fare questa domanda al mio direttore sportivo, io non sono la persona più adatta a dare una risposta. Posso dire che per partecipare veramente a una competizione come le coppe europee occorrerebbe una rosa più ampia della nostra, forse anche una struttura del club diversa. Onestamente posso dire che in questo momento la Challenge Cup è una dimensione alla quale non apparteniamo. Si potrebbe pensare a selezioni trasversali tra i club, magari basate su giocatori under 20 che possano così prepararsi anche ai tornei internazionali che affronteranno con la nazionale di categoria”.
Roberto Manghi: “meglio che non lo sappia il mio presidente perché lui vorrebbe subito partecipare a questa specie di bando del quale parlate. Il nostro obiettivo in questo momento è vincere il campionato, il pensiero delle coppe europee verrà semmai dopo. Come ho detto altre volte, però, se si parla di competizioni internazionali e di crescita del rugby italiano il mio primo cruccio è il fatto che in nazionale ci siano troppi giocatori di formazione non italiana; manca lo spazio per far crescere i nostri giovani. Da questo punto di vista Calvisano e Valorugby stanno invece dimostrando di aver capito qual è la strada giusta, perché entrambe puntano molto sui giovani”.
Le ipotesi…
Si potrebbe pensare (ipotesi 1) che l’EPCR abbia in mente per i club italiani un percorso di ammissione differente rispetto a quello riservato alle federazioni tier II (Spagna, Germania, Belgio, Russia…), ma la lettera d’invito a candidarsi affermava esplicitamente che i due posti residui per la Challenge sarebbero stati decisi da quella specie di bando; non ce ne sono altri.
O forse (ipotesi 2) la FIR ha ricevuto la lettera ma non l’ha distribuita ai club perché si è successivamente accordata in altro modo con l’Epcr, magari proponendo di assegnare un posto alla vincitrice del campionato italiano senza necessità di presentare referenze; ma Manghi e Brunello non hanno fatto alcuna menzione in proposito.
O forse (ipotesi 3) l’EPCR ha deciso di non assegnare più alcun posto alle squadre del Top12, così come da sempre non sono assegnati posti in coppa alle squadre dei campionati nazionali di Irlanda, Scozia e Galles; ma sembrerebbe strano che questa decisione sia stata presa proprio dopo la relativamente buona stagione del Calvisano in Challenge Cup.
Sono solo ipotesi, basate su dichiarazioni singole dei due allenatori, non approfondite da ulteriori domande. Ma abbiamo voluto darvene conto. Entro quattro settimane comunque l’European Professional Club Rugby dovrebbe comunicare ufficialmente i nomi delle due semi-pro partecipanti alla prossima Challenge e in quel momento ogni mistero svanirà.