Nazionali

La solita Italia incompiuta cede a Marsiglia

Scritto da Rugby.it

Una Francia brutta e nervosa, ma palla sempre in mano, batte l’Italia 34-17

Siamo qui a commentare l’ennesima illusione morta troppo presto intorno al solito terzo quarto di partita nel quale spesso ci accade di veder svanire i sogni di gloria covati fino a quel momento. Perdiamo ancora, per la diciassettesima volta consecutiva, e lo facciamo contro un avversario brutto, pasticcione e nervoso che si aggrappa alle proprie qualità tecnico-fisiche individuali per uscire dal tunnel di negatività che stava attraversando. Una situazione psicologica, quella dei nostri avversari, che ad un certo punto del match sembrava potesse consentirci, appunto, di sperare nell’insperabile, ma che poi si è rivelata un miraggio. Si parte in un Velodrome tutt’altro che gremito (un altro elemento che conferma il non eccelso stato di salute del rugby transalpino) con gli inni suonati dalla banda della Legion Etrangere, di stanza ad Aubagne, poco lontano da qui. E, d’altro canto, proprio lo spirito dei legionari sembrava essere l’unica arma a disposizione dei galletti spennacchiati di baffo Brunel, usciti malconci dalle prime due giornate di questo 6N. Infatti i bleus, per l’occasione in bianco, partono subito con grande aggressività, un’intensità specie nell’1vs1 che sarà una costante di tutto il match, un fattore che non riusciremo quasi mai ad arginare. Al primo vero assalto i legionari marcano immediatamente grazie ad una maul finalizzata da Gabrillagues al 5’ che Machenaud non riesce a convertire (0-5). Alle solite, pronti via e prendiamo subito meta, mi vien da pensare, ma non faccio in tempo a lamentarmi che gli azzurri rispondono a tono: da una touche nei 22 anche noi imbastiamo un bel carrettino che conquista subito un vantaggio e si conclude con M’Bandà che forse schiaccia e forse no. Poco male perché Wayne Barnes opta per la meta di punizione e ci manda in vantaggio al 10’ sul 5-7. I francesi si incazzano come nella famosa canzone di Paolo Conte e ripartono alla baionetta mettendo in ogni impatto una rabbia ed un’intensità che non sappiamo contrastare; in questa fase si distingue uno splendido Camara, veloce, tecnico, potente ed elegante, un’iradiddio che trascina i suoi all’assalto. Ma, nonostante la veemenza dei loro attacchi e la cedevolezza dei nostri placcaggi, quasi sempre arretranti, incredibilmente riusciamo sempre a versare un po’ di polvere in ingranaggi che forse, al di là della potenza con cui si muovono, non sono così rodati da essere letali. Così riusciamo a salvarci e sopravvivere ad almeno 3 situazioni di quelle che di solito ci vedono soccombere. Particolarmente brillante un placcaggio di Minozzi che porta magistralmente in touche un cavallone Grosso il doppio di lui che stava galoppando verso il try, dimostrando come sia vero che non sempre le dimensioni contano. E qui poteva cambiare qualcosa in questa serata marsigliese, perché i francesi si incazzano male, stavolta e sembrano decisamente frustrati dalla constatazione di come gli sforzi prodotti si siano tradotti in 0 punti in situazioni nelle quali sembrava che gli italianizzi fossero spacciati. Per uscire dall’impasse i nostri avversari alla prima occasione che purtroppo gli concediamo scelgono saggiamente di andare per i pali anziché in touche e Machenaud trova il vantaggio 8-7 al 28’. Sul restart uno sciagurato kick fuori misura di Allan, ieri piuttosto frastornato, segna, però, un cambio di prospettiva e rimette i nostri avversari palla in mano a centrocampo con possibilità di attaccare a fondo che arginiamo ancora una volta per miracolo. Insomma, proprio mentre nelle loro teste nascevano dei dubbi, con un fallo ed un restart stupido li abbiamo svegliati. Così ad un minuto dalla fine Seb Negri, che sarà comunque il migliore dei nostri, si fa strappare palla e sul calcio successivo Allan cerca un recupero anziché provare a calciare fuori e subisce la pressione avversaria: tenuto e Machenaud chiude la prima frazione 11-7.
Insomma, loro pasticciano tanto, sembrano a tratti frustrati e frenetici, ma rimane il fatto che il possesso lo hanno sempre e che vincono costantemente ogni impatto; da questa inerzia positiva, però, non riescono a trarre frutti pari agli sforzi profusi e l’impressione è proprio quella che se riuscissimo a tenere un po’ di più l’ovale potremmo riuscire a lavorare sulla loro frustrazione da vittoria obbligata e da occasioni sfumate. Chissà se nel secondo tempo…già, il secondo tempo, quello nel quale, di solito, dopo un po’ ci sciogliamo…
Alla ripartenza loro ci mettono il solito vigore e con una spettacolare controruck ci aprono in due come una mela, per poi buttare nella differenziata una meta praticamente già fatta. Non sono proprio sereni, insomma, se continuano a sprecare occasioni così. Ma i problemi proviamo a risolverglieli noi con un placcaggio alto al 44’ che Machenaud usa per allungare sul 14-7. Poco dopo, in uno dei rari sprazzi di possesso azzurro, risponde Tommy Allan che fa l’unica cosa positiva della sua grigia serata al 49’ centrando i pali nonostante gli sguaiati ululati dell’incivile pubblico marsigliese (14-10): davvero vergognoso un comportamento simile. Anche questo sarebbe un momento per cercare di girare il coltello nella piaga dei dubbi francesi; per farlo, però, servirebbe un oggetto che vediamo troppo di rado, cioè la palla. Così, come spesso accade, l’equilibrio viene rotto da un episodio al 59’: con una serie rapida di passaggi i nostri avversari spediscono la palla sull’out sinistro dove Grosso si invola. Minozzi lo affronta e lo placca portandolo forse fuori, ma Barnes non si fa venire il minimo dubbio e convalida il passaggio dell’ala francese per Bonneval che trotterella in meta spezzando il match (21-10 con la trasformazione). Purtroppo qui la nostra partita, quella vera, quella per il risultato, finisce. Da qui in poi indisciplina (Machenaud al 64’ e al 70’ punisce dalla piazzola: 27-10) e mazzata finale al 72’ con meta del bestione Bastareaud (mai fermato dal primo placcatore in tutto il match) che finalizza un break centrale forse favorito da un velo che Barnes non ritiene di dover controllare probabilmente giudicandolo ininfluente (34-10). Adesso è davvero finita anche se resta lo spazio per due grammi di orgoglio. Al 78’ una meta premia Matteo Minozzi, sinora insieme a Negri il migliore azzurro del torneo: un bel break di Hayward lancia Gori che vede il proprio passaggio smanacciato da un avversario; con splendida reattività il giovane zebrato raccoglie e vola in meta (34-17). Bella anche la tigna con cui gli azzurri chiudono il match negando ai padroni di casa un immeritato punto di bonus riuscendo a resistere anche in 14 dopo il giallo a Bigi per un avanti volontario.
Rimane il rimpianto per una partita nella quale avremmo potuto giocare un ruolo diverso, e forse trovare un risultato diverso, se solo fossimo riusciti, specie nei 40’ a cavallo fra le due frazioni, ad aver un po’ di più quel pallone che i francesi ci strappavano sempre via dopo pochi secondi che ce l’avevamo. Abbiamo fatto 17 punti senza quasi mai avere l’ovale e ne abbiamo presi 34 da una squadra che avrebbe potuto farne molti di più. Alla fine il bilancio rimane magro e la sensazione è quella di un’occasione non riconosciuta e sprecata. Sul piano individuale sono piaciuti soprattutto Negri e Minozzi, davvero due giocatori top. Buone cose ha fatto anche Castello, mentre Parisse è apparso ancora sottotono ed Allan, stavolta, ha decisamente deluso. La mischia è andata a fasi alterne ed ancora una volta il cireneo Lovotti se l’è caricata letteralmente in spalla. Così pure la touche che è stata poco brillante sia per noi che per i nostri avversari. Il reparto arretrato si è visto raramente in azione, come normale che sia in un match con pochissimo possesso. Peccato, poteva essere diverso…

I Tabellini

Marsiglia, Orange Velodrome – venerdì 23 febbraio, ore 21.00
NatWest 6 Nazioni, III giornata
Francia v Italia 34-17 (11-7)
Marcatori: p.t. 5’ m. Gabrillagues (5-0); 11’ meta tecnica Italia (5-7); 28’ c.p. Machenaud (8-7); 38’ c.p. Machenaud (11-7); s.t. 45’ c.p. Machenaud (14-7); 50’ c.p. Allan (14-10); 60’ m. Bonneval tr. Machenaud (21-10); 65’ c.p. Machenaud (24-10); 70’ c.p. Machenaud (27-10); 72’ m. Basteraud tr. Trinh-Duc (34-10); 78’ m. Minozzi tr. Canna
Francia: Bonneval; Fall, Bastareaud, Doumayrou (65’ Fickou), Grosso; Beauxis (71’ Trinh-Duc), Machenaud (71’ Couilloud); Tauleigne, Camara (56’ Gallettier), Lauret; Vahaamahina (65’ Taofifenua), Gabrillagues; Slimani (71’ Gomes), Guirado (cap) (38’-41’ Pellissie) (70’ Pellissie), Poirot (61’ Priso)

all. Brunel
Italia: Minozzi; Benvenuti, Boni (62’ Hayward), Castello, Bellini; Allan (71’ Canna), Violi (48’-79’ Gori); Parisse (cap), Steyn, Negri da Oleggio (71’ Ruzza); Budd (34’ Biagi), Zanni; Ferrari (61’ Pasquali), Ghiraldini (67’ Bigi), Lovotti (56’ Quaglio)

all. O’Shea
arb. Barnes (Inghilterra)
Cartellini: 82’ cartellino giallo per Bigi (Italia)
Calciatori: Machenaud (Francia) 6/7; Allan (Italia) 1/1; Trinh-Duc (Francia) 1/1; Canna (Italia) 1/1
Punti conquistati in classifica: Francia 4, Italia 0

jpr

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