In Sardegna i francesi vincono 18-13. Pessima la touche azzurra, decisivo un giallo a Rizzi
Sei Nazioni U20, quarta giornata
Italia 13
Francia 18
ITALIA U20: Cioffi; Bronzini, Vaccari (65’ Dal Zilio), Zanon, D’Onorfio; Rizzi (75’ Biondelli), Trussardi (70’ Panunzi); Licata, Casolari, Bianchi (22’ Lamaro); Venditti, Masselli (68’ Cannone); Zilocchi (55’ Riccioni), Ceciliani (61’ Rollero), Rimpelli (65’ Fischetti). All.: Troncon e Orlandi.
FRANCIA U20 : Buros – Fartass, Millet, Arrate, Iraguha – Ntamack, Couilloud – Roumat, Crétin, Geraci – Capelli, Verhaeghe – Laclayat, Dufour, Boniface. Remplaçants: Aouf, Fourcade, Colombe, Requet, Woki, Valençot, Barassi, Cros. All.: T.Lievremont.
MARCATORI: 3’ cp Cioffi, 28’ meta Dufour tr Ntamack, 33’ meta Boniface; 48’ meta Rizzi tr Cioffi, 59’ cp Ntamack, 71’ cp Ntamack, 74′ cp Cioffi.
Partita bruttina bruttina a Capoterra, nella seconda avventura di sempre del Sei Nazioni U20 in terra sarda. Appare improbabile che questo pomeriggio i cagliaritani si siano innamorati del rugby, un po’ perché di spettatori allo stadio Santa Rosa ce n’erano pochetti (perché giocare di venerdì pomeriggio?) e soprattutto perché Italia e Francia U20 hanno dato vita a una contesa tutto sommato mediocre, con pochi lampi e tanti errori. L’Italia ha iniziato ottimamente con una difesa a tempo e aggressiva che ha spesso costretto i petit blues a indietreggiare palla in mano, ma colpita a freddo da una meta in contropiede e dal contemporaneo giallo a Rizzi la nazionale di Troncon si è come disciolta nella seconda parte della prima frazione subendo un decisivo parziale di 0-12. A inizio ripresa gli azzurrini hanno trovato la meta con Rizzi ma non sono poi riusciti ad avvicinarsi a quella seconda meta che avrebbe significato il sorpasso. La touche è stata il grande tallone d’Achille della nostra nazionale.
L’incontro
Pre-partita con danze e cori tradizionali al Santa Rosa di Capoterra; c’è tempo per consultare Wikipedia e scoprire che in sardo la palla si chiama “sa boccia”, la mischia “u accocciu” e il drop “u calciu de rimbarzu”…
L’avvio, come detto, è inaspettatamente favorevole agli azzurri: la difesa azzurra sale a tempo, compatta e con efficacia, i francesi sono spesso costretti a indietreggiare e non di rado finiscono per perdere palla. Dopo 2’ un placcaggio da impresa di demolizioni del flanker aretino Bianchi crea la base per un calcio di punizione da buona posizione che Cioffi mette a segno, 3-0 azzurri.
I francesi provano ad arpeggiare con i trequarti ma la difesa avanzante azzurra non dà loro spazio e in un paio di occasioni l’ultimo passaggio transalpino finisce direttamente in touche per mancanza di tempo per pensare; gli errori non mancano però neppure nella squadra azzurra cosicché il leggero predominio italiano dei primi venticinque minuti non produce altri punti, complici anche un ambizioso drop malamente sparacchiato da Rizzi al 15’ e un calcio piazzato da quaranta metri fallito di poco da Cioffi due minuti più tardi. Al 20’ Rizzi spizzica un ottimo grubber centrale per Bronzini, che però tentenna troppo in attesa del rimbalzo più comodo e si fa scippare il pallone dall’estremo Buros proprio sotto ai pali.
Al 26’ lo spartiacque dell’incontro: Venditti opera una brillante incursione centrale ma sul placcaggio perde palla in avanti, i francesi aprono sulla fascia sinistra con l’Italia presa colpevolmente alla sprovvista e trovano libero libero sulla fascia la veloce ala Fartass che si fa ottanta metri di campo con una corsa leggera e viene placcato solo in vista della meta da Rizzi; lo stesso mediano azzurro entra irregolarmente (almeno secondo l’arbitro) nel successivo breakdown e si prende un giallo. I blues vanno in touche, fanno partire la maul e penetrano in meta alla loro prima occasione: 3-7.
L’Italia sembra afflosciarsi di colpo e pochi minuti più tardi concede la seconda meta, ancora sotto la pressione degli avanti ospiti. Il vento della partita, metaforicamente, ha mutato direzione: i fischi arbitrali che all’inizio punivano soprattutto i francesi iniziano a piovere sugli italiani.
Il momento peggiore per gli azzurri termina in realtà con il rientro in campo di Rizzi e con l’intervallo. La ripresa sembra sorridere alla nostra nazionale, che già sul calcio d’avvio trova un calcio di punizione da buona posizione: forse beffato dal forte vento, Cioffi spara però goffamente a cinque metri dal palo destro. Al 48’ Rizzi, l’azzurro dalle mani migliori, trova la meta al termine della seconda multifase consecutiva nell’area francese, ricevendo palla da Trussardi e riuscendo a svicolare dal placcaggio quel tanto che basta per allungarsi in tuffo oltre la linea dei pali. Cioffi trasforma, 10-12.
Il sorpasso appare lì, a un soffio, ma nell’ultima mezz’ora gli azzurrini non riescono più ad avvicinarsi alla meta, causa anche una pessima resa della touche. I transalpini continuano però a non impressionare e il punteggio rimane chiuso. Al 59’ l’apertura Ntamack, forse il migliore in campo, allunga con una punizione fischiata per placcaggio alto di Venditti e al 70’ lo stesso Ntamack porta i suoi oltre break con un cp per una entrata non dal gate in controruck da parte di un seconda linea azzurro. Cioffi ricompatta il punteggio (13-18) al 74’ con un piazzato da trenta metri, ma negli ultimissimi minuti il difficile tentativo azzurro di riproporsi in avanti si spegne nell’ennesima touche a favore persa. Finisce 13-18; negli spogliatoi di Capoterra rientrano due squadre forse parimenti deluse.
In classifica l’Italia sale a quota due punti ma rimane ultima, i francesi lotteranno venerdì prossimo per il terzo posto.
(l’immagine è tratta dalla pagina facebook del Capoterra Rugby)