Inizia sabato il quinto Championship
Ci siamo, sabato, nell’ultimo weekend dominato dall’edizione olimpica di Rio in cui ha debuttato il 7s, riparte la grande stagione del rugby internazionale con la quinta edizione del Rugby Championship, l’annuale sfida fra le grandi dell’emisfero sud. Un torneo tradizionalmente caratterizzato da livelli di spettacolarità e qualità tecnica probabilmente senza pari. Si torna, quest’anno, al tradizionale format che prevede 6 turni, dopo che nella passata edizione i turni erano stati dimezzati a causa dell’imminenza della RWC inglese. La grande novità di quest’anno è la presenza dei Pumas argentini in qualità non più di “ospiti”, bensì di membri a tutti gli effetti della SANZAAR (non più SANZAR), dopo la prima partecipazione dei Jaguares al Super Rugby. Altra novità assoluta, sempre riguardante la squadra albiceleste, sarà la disputa per la prima volta di un match del torneo, quello dell’8 ottobre fra Pumas e Wallabies, nell’emisfero nord e, più precisamente, a Twickenham. Anche dal punto di vista regolamentare va segnalata l’importante modifica al sistema di punteggio che prevederà l’assegnazione del punto di bonus offensivo non più alla segnatura di 4 mete: sarà necesario averne segnate 3 più di quelle degli avversari.
Il Rugby Championship nacque nel 1996 come Tri-Nations, per poi allargarsi all’Argentina ed assumere l’attuale denominazione nel 2012, e voleva essere la risposta delle potenze rugbystiche dell’emisfero sud alla secolare tradizione dell’allora V Nations (oggi 6) dell’emisfero nord. Similmente a quanto accade in Europa, oltre al titolo assegnato dal Championship vi sono anche altri trofei “minori” che definiscono la particolare rivalità fra alcune delle partecipanti. Infatti fra Australia e Nuova Zelanda è in palio la Bledisloe Cup, fra Australia e Sudafrica la Mandela Challenge Plate, mentre fra neozelandesi e sudafricani ci si disputa la Freedom Cup. L’albo d’oro del Tri-Nations è largamente dominato dagli Allblacks, che hanno vinto ben 10 edizioni delle 16 disputate dal 1996 al 2011, lasciandone 3 ciascuno agli Springboks e ai Wallabies, che hanno conquistato l’ultima edizione del 2011. Come detto dal 2012 il Tri Nations è diventato The Rugby Championship con l’ingresso dei Pumas; da allora si sono disputate quattro edizioni con tre vittorie nei primi tre anni dei tuttineri, mentre nel 2015 a prevalere è stata l’Australia. L’edizione passata ha visto anche la prima storica vittoria dei Pumas argentini nella competizione, conquistata a Durban contro gli Springboks per 37-25. Per l’occasione, davvero speciale, gli argentini si erano presentati in campo esibendo una bellissima maglia commemorativa a ricordo della loro prima storica tourneè in Sudafrica risalente al 1965.
Dunque si parte sabato con Australia-Nuova Zelanda all’ANZ Stadium di Sydney (diretta su Sky Sport 2 alle 12.05) e Sudafrica-Argentina al Mbombela Stadium di Nelspruit (diretta su Sky Sport 2 alle 17.05) e si andrà avanti con due partite ogni sabato fino all’8 ottobre, osservando due turni di riposo il 3 ed il 24 settembre. La Bledisloe Cup vedrà, poi, un extra appuntamento previsto a torneo concluso, il 22 ottobre, ad Auckland, dove Nigel Owens dirigerà la sentita sfida fra Allblacks e Wallabies. L’intero torneo sarà visibile in diretta ed in HD su Sky Sport che, da anni, trasmette la spettacolare competizione con ottimi riscontri di audience.
Gli arbitri designati saranno i sudafricani Jaco Peyper e Craig Joubert, il neozelandese Glen Jackson, i francesi Romain Poite e Jerome Garces, il gallese Nigel Owens, l’inglese Wayne Barnes e l’australiano Angus Gardner. Con la funzione di assistente sarà presente anche il nostro Marius Mitrea, che ricoprirà il ruolo nel match fra Allblacks e Springboks del 17 settembre a Christchurch.
Le quattro squadre arrivano al torneo con condizioni ed ambizioni diverse. Per gli Allblacks di Steve Hansen, bi-campioni del mondo, l’obiettivo è, ovviamente, quello di riaffermare la propria assoluta primazia, riprendendosi il torneo lasciato l’anno scorso ai Wallabies. I tuttineri arrivano da un confortante 3-0 conquistato contro i Dragoni gallesi nei TM di giugno e sono, come sempre, i favoriti. Situazione opposta per i Wallabies detentori del titolo, che hanno visto le loro certezze (nate dall’ottima impressione destata alla RWC dello scorso anno) letteralmente asfaltate dall’Inghilterra con un umiliante 3-0 a giugno. Michael Cheika, per l’occasione, ha sorpreso molti richiamando il discusso Quade Cooper e vedremo come starà la squadra Wallaby, che, ad oggi, rappresenta un’assoluta incognita. Gli Springboks arrivano al torneo nel mezzo della loro transizione generazionale con tutte le incertezze e le promesse del caso. Coach Allister Coetzee dovrà dimostrare se saranno le prime o le seconde (mostrate entrambe nella serie contro gli irlandesi a giugno) a prevalere; i giocatori ci sono, la squadra, vedremo. Senza particolari pressioni, ma con l’ambizione di stabilizzare la propria competitività e puntare a raddoppiare la vittoria dello scorso anno arrivano i Pumas di Daniel Hourcade; anche loro stanno cambiando il loro modo di giocare, dando maggiori responsabilità e maggiori qualità al gioco dei ¾. Senza dubbio molti giocatori saranno in grado di mettere a frutto l’esperienza maturata con la partecipazione ad un campionato di elevato standing qualitativo come il Super Rugby.
Pronti via, tanto bel rugby e tanto divertimento e, come diceva qualcuno, comunque vada sarà un successo!
jpr