La duplicazione dei pani e dei rugbysti, le prime storiche vittorie olimpiche e un mondiale da giocare in casa… senza stadi. Anche a Ferragosto: The Good & The bad della settimana.
Piano piano, lasciato alle spalle il periodo oval-olimpico, la stagione del 15 anche alle nostre latitudini è ripartita con le prime “amichevoli” (virgolettiamo perché a rugby parliamo di test match e non di incontro amichevole). Però un test deve essere probante per essere tale, non puoi fornire agli studenti di terza media una prova adatta a quelli di prima media… E così andiamo subito al nostro Bad della settimana…
The Bad
Grenoble è scesa allo stadio di Monigo per un – appunto – test match con la Benetton Treviso. Pare che però in contemporanea, la stessa sera, un altro pezzo della squadra era impegnato in un’altra partita. Pare che a Treviso ci siano andati i rincalzi con un po’ di giovanotti del team Espoirs. Beh, felici i francesi che possono schierare due squadre con tanto di sostituti in panchina, in contemporanea: i nostri team già ora sono in emergenza causa infortuni e campagna acquisti non esattamente conclusa.
La paradossale situazione ci ha però ricordato il celebre Maestro Canello, quello che al veglione di Fantozzi barava sull’orario perché aveva il doppio veglione da fare con l’orchestra.
Magari dalla parti di Treviso la cosa si sapeva ed era ben accetta (era comunque la prima uscita stagionale e con una differenza di stato di preparazione importante) però, in questo caso, forse era giusto far sapere la cosa al pubblico e a quello che ha guardato lo streaming.
The Good
La Isole Fiji. Sono state loro a vincere il primo oro olimpico nel seven (tra le donne hanno trionfato le australiane). Citiamo però le Fiji perché la vittoria è stata vissuta nell’arcipelago come una vera festa nazionale, con tanto di caroselli per le strade e gente impazzita di gioia.
Ci piace vedere un popolo che ama così tanto il nostro sport ovale e loro, che sarebbero una Tier 1 rugbystica, cioè “inferiori” a noi come scala globale, hanno vinto dove noi non eravamo neanche lontanamente presenti. Bravi, chapeau.
Tu vo fa o’ Mondiale
Dobbiamo ammetterlo, anche se forse non è molto carino: alla lettura della presentazione della nostra candidatura per il mondiale post-nipponico abbiamo un po’ sorriso. Principalmente per due ragioni: nella lista degli stati indicati per ospitare la manifestazione ci sono impianti vecchi, vecchissimi, al limite per metratura del campo, e fin qui magari potremmo avere compassione dagli alti cravattoni di World Rugby. Però poi abbiamo notato anche la presenza dello stadio Flaminio, impianto che è letteralmente cadente e che, se non ci saranno assegnate le prossime Olimpiadi, dubitiamo fortemente sarà mai rimesso a nuovo, tra vincoli architettonici e soldi che non ci sono.
E poi abbiamo anche letto il nome “Stadio Meazza di Milano”, e abbiamo pensato alla saop dei mesi di ritardo per comunicare la sede della partita Italia-All Blacks e del solito, invero un pochetto risibile, veto posto da un “noto club calcistico” del capoluogo lombardo. Adunque: se non si riesce a fare un singolo test match, immaginatevi la realistica possibilità di fare un mese di partite in dieci stadi sulla Penisola, in contemporanea con il campionato e le coppe europee del divin pallon tondo.
Non era più sensato fare una candidatura comune con la Francia? Magari tenendoci un girone noi con sede romana e un quarto e una semifinale? Ed è cattivello pensare che questa del mondiale tutto casalingo sia forse un po’ un’uscita estemporanea a fini “propagandistici”, viste le prossime elezioni federali?
Tutto lo streaming che vuoi
Settimana scorsa vi parlavamo dell’ottima iniziativa di Treviso di mostrare le sue amichevoli agostane in streaming. La qualità è stata molto buona per quella che tutto sommato è stata una prima volta del nostro rugby. Se non siete riusciti a godervela live qui sotto potete rivedere tutta la partita.
Sperando che la cosa si ripeta, ovviamente, intanto segnatevi il link rugbychannel.it…
Foto copy Stefano Del Frate (https://www.flickr.com/photos/stefanodelfrate/, http://www.stefanodelfrate.com/).
joseph k.