I campioni del mondo battono un indomito Galles 39-21
Una bellissima partita, quasi da superrugby, un Galles coraggioso, combattivo e generoso; dall’altra parte i campioni del mondo Allblacks, rinnovati nei nomi, sempre uguali nella tremenda efficacia e nella capacità di “mantenere le distanze” dal resto dell’umanità anche quando sono in rodaggio e riassestamento. Ci hanno provato i Dragoni di Warren Gatland, almeno fino a quando la fatica di un’intera stagione si è presentata per riscuotere il suo tributo, utilizzando i tuttineri come una sorta di spietata Equitalia. Che fosse partita vera lo si era capito sin da subito, quando al 2’ Aaron Cruden, pur gravato di una maglia pesantissima, sceglie i pali da posizione non facile: è solo palo, ma si capisce che per i neozelandesi è una partita da vincere e basta. Infatti, poco dopo, un altro fallo di un Galles assai aggressivo nei bdowns viene punito dalla barbuta apertura con il piazzato del 3-0. Ma il Galles se la gioca, mettendo in luce uno strepitoso Liam Williams, che sarà l’assoluto dominatore della prima parte del match: il biondo estremo opera uno sbrego profondo (non sarà l’unico) nella linea nera bevendosi Savea come una gazosa e da il via ad una serie di fasi efficaci sino all’apertura decisiva di Biggar, in seguito alla quale Faletau vola in meta all’8’; Biggar fallisce dall’angolo ed è 3-5. Il match non si ferma mai, un po’ come quegli incontri di pugilato in cui i contendenti si piazzano in mezzo al ring scambiandosi colpi senza sosta: al 14’ Naolo piazza un’accelerazione non terrestre sull’out destro ed arriva nei 22, dove una serie di pick&go crea per Cruden lo spazio di un bel kick-pass misurato per le braccia di Julian Savea, e, senza trasformazione, il punteggio è 8-5. I dragoni si riportano avanti e provano a mangiare terreno con grande fatica finchè Biggar prova con un calcio a lanciare i suoi; in realtà ad essere lanciato è Ben Smith che si esibisce in una strepitosa raccolta e ribalta il campo per poi lanciare la freccia Naolo in meta. La trasformazione di Cruden al 17’ scava il gap fino al 15-5, ma questo Galles, che Gatland voleva sfrontato e “risky”, non si lascia smontare e si riporta sotto sul 15-11 con due piazzati di Biggar, il secondo dei quali, al 24’, consegue ad un offside nero originato da un’altra strepitosa iniziativa di Liam Williams. Ma l’estremo rosso non si accontenta e al 30’ buca ancora la linea nera, scaricando sull’accorrente Webb che vola in meta: un’azione strepitosa, completata dalla trasformazione che sigla il 15-18 e chiude la prima frazione.
Il vostro scrivano (che non nasconde il suo sconfinato amore per i rossi Dragoni) è orgoglioso mentre si beve un cicchetto nell’intervallo. Ma nessun cicchetto può oscurare la consapevolezza di quanto tempo ci sia ancora da giocare e di quanto quel tempo si dilaterà quando le fatiche di un’intera stagione si combineranno con l’imperterrita potenza di una squadra come quella che i gallesi si trovano di fronte
Nei primi 10’ del secondo tempo un calcio per parte lascia la situazione immutata, ma il calcio di Biggar che al 51’ sigla il 18-21 sarà l’ultimo squillo di una squadra che comincia, pur a malincuore, a lasciare il campo. Da qui in poi sono solo Allblacks, anche perché i migliori Dragoni, in primis Liam Williams, cominciano ad accusare la fatica e lasciano il campo. Ma mentre i cambi gallesi abbassano il livello dei qualità e aggressività, quelli neri, se possibile, lo alzano: chi entra nei tuttineri ha una voglia rabbiosa di dimostrare di valere uno dei primi 15 numeri. Così arrivano le mete di Naolo al 62’, ben lanciato da Cruden, di Kieran Read al 67’, dopo una serie di percussioni contro una difesa ormai privatissima e arriviamo al 32-21. Il Galles, in realtà, ci prova, ma la stanchezza obnubila mani e menti, rendendo le fasi statiche inefficaci e privando i rossi del possesso. Così, dopo una meta annullata per parte (dubbia quella negata a TJ Perenara, più evidente quella non data a Faletau) si arriva al tempo rosso che, però, gioca a favore dei neri: un ‘azione con passaggi alla mano fra prime linee schierate all’ala porta Nathan Harris a segnare in bandiera e il crudele Cruden fissa la sentenza sul 39-21 finale. IL Galles che ha giocato un match strepitoso per un’ora paga gli ultimi 20’, quelli che quasi sempre fanno la differenza fra squadre di diverso rango. Perché il rango di questi AB’s, rinnovati, ringiovaniti, cambiatissimi non cambia per niente: loro sono là davanti, vediamo chi prova ad acchiapparli.
I Tabellini:
Nuova Zelanda: 15 Ben Smith, 14 Waisake Naholo, 13 Malakai Fekitoa, 12 Ryan Crotty, 11 Julian Savea, 10 Aaron Cruden, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Jerome Kaino, 5 Brodie Retallick, 4 Luke Romano, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Joe Moody
Riserve: 16 Nathan Harris, 17 Wyatt Crockett, 18 Charlie Faumuina, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Ardie Savea, 21 TJ Perenara, 22 Beauden Barrett, 23 Seta Tamanivalu
Mete: Julian Savea(14), Waisake Naholo(17), Waisake Naholo(61), Kieran Read(67), Nathan Harris (80)
Conversioni: Aaron Cruden(18), Aaron Cruden(62), Aaron Cruden(68)
Punizioni: Aaron Cruden(4), Aaron Cruden(47)
Galles: 15 Liam Williams, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Jamie Roberts, 11 Hallam Amos, 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb, 8 Taulupe Faletau, 7 Sam Warburton (c), 6 Ross Moriarty, 5 Alun Wyn Jones, 4 Bradley Davies, 3 Samson Lee, 2 Ken Owens, 1 Gethin Jenkins
Riserve: 16 Scott Baldwin, 17 Rob Evans, 18 Tomas Francis, 19 Jake Ball, 20 Ellis Jenkins, 21 Gareth Davies, 22 Gareth Anscombe, 23 Scott Williams
Mete: Taulupe Faletau(8), Rhys Webb(30)
Conversioni: Dan Biggar(31)
Punizioni: Dan Biggar(20), Dan Biggar(25), Dan Biggar(52)
jpr