Il ranking femminile (www.world.rugby/rankings/wru) è stato inaugurato nel febbraio 2016, tredici anni dopo quello maschile. Per calcolarlo, World Rugby utilizzò tutti i test match giocati precedentemente, a partire da quello del 1982 tra Olanda e Francia che rappresenta la pietra miliare zero del rugby internazionale femminile. In ta modo World Rugby si ritrovò tra le mani un ranking settimanale dal 1982 al 2016, ricreato a posteriori, e decise di rendere consultabile sul proprio sito tutta la parte dal 2003 in avanti. Questo crea un piccolo dubbio da nerd del rugby: è legittimo prendere in considerazione il ranking anteriore al 2016, cioè relativo ad anni nei quali ancora non esisteva? Noi abbiamo dato risposta positiva, scegliendo di tener conto in questo riassunto di tutti i dati disponibili, cioè appunto a partire dal 2003.
Nel 1982 solo due nazioni facevano parte del ranking (Olanda e Francia), nel 2003 le nazioni incluse erano 21, ora il numero di nazioni nel ranking è salito a 56.
In cima al mondo – La Nuova Zelanda è rimasta in testa al ranking per 890 settimane su 924: in modo consecutivo per più di dieci anni dal 2003 fino al 2014, e poi dal 2015 a oggi tranne una parentesi di due mesi nel 2017. L’Inghilterra ha mantenuto la vetta per le restanti trentaquattro settimane: dall’agosto 2014 fino al febbraio 2015; e dal giugno all’agosto 2017. Attualmente “Black Ferns” e “Red Roses” sono separate da appena 0.23 punti.
Record di punti – La Nuova Zelanda ha registrato il picco massimo lunedì 6 settembre 2010: 97.03 punti. Il giorno prima (si gioca nei weekend ma il ranking viene aggiornato di lunedì) le tutte-nere avevano vinto la finale di Coppa del Mondo proprio contro l’Inghilterra, a Londra! In quella magnifica finale (www.youtube.com/watch?v=djzjuokc_jg) la meta kiwi fu segnata da Carla Hohepa (nella foto sopra, sulla destra) e i punti al piede vennero realizzati da Kelly Brazier e Kathy McLean. Tutte queste tre campionesse giocano ancora in nazionale.
Azzurre – Il percorso dell’Italia nel ranking mondiale è una continua emersione verso l’alto, dal costante 14°/15° posto degli anni intorno al 2005 al quasi incredibile 5° posto attuale.
Il punteggio più basso del ranking azzurro fu registrato nel maggio 2003, dopo le sconfitte agli Europei contro Spagna e Svezia: 15° posto, 65.05 punti.
Il record positivo è invece molto recente: è stato toccato lunedì 3 febbraio 2020, dopo la vittoria in Galles (www.youtube.com/watch?v=PCJMmBn4dVQ) nella prima giornata del Sei Nazioni: 5° posto e 79.25 punti.
In coda al gruppo – Dall’inaugurazione del ranking nel 2016 l’ultima posizione è stata occupata per 183 settimane dalla Rep.Ceca, per 29 settimane dalle Bahamas (le caraibiche sono tuttora ultime) e per 24 settimane dalle Filippine.
Si riparte ? – Se tutto andrà bene il ranking ricomincerà a muoversi a fine ottobre, dopo otto mesi di letargo forzato, con il Sei Nazioni e gli Europei.