Nazionali

Sono ancora aridi i prati del Sei Nazioni per l’Italia

Scritto da Rugby.it

Italia v Scozia 0-17

ITALIA: Hayward; Bellini, Morisi (70’ Bisegni), Canna, Minozzi (80’ Allan); Allan (74’ Bigi), Braley (59’ Palazzani); Steyn, Negri (44’ Licata), Polledri; Cannone (68’ Lazzaroni), Zanni (44’ Budd); Zilocchi (30’ Riccioni, 54’ Zilocchi), Bigi (60’ Zani), Lovotti (59’ Fischetti). All.: F.Smith.

SCOZIA: Hogg (cap); Maitland, Harris, Johnson, Kinghorn; Hastings, Price; Bradbury, Watson, Ritchie J.; Cummings, Toolis; Fagerson, McInally, Sutherland. Bench: Brown, Dell, Nel, Gilchrist, Fagerson, Horne, Hutchinson, McGuigan. All.: Townsend.

Marcatori: 22’ meta Hogg, 47’ meta Harris, 79’ meta Hastings tr Hastings

Arbitro: O’Keefee (Nze)
Cartellini: Zani (Italia) al 70’ per speartakle.
Calci piazzati: Allan 0/1, Hastings 1/4
Player of the match: H.Watson (Sco)

L’Italia esce di nuovo dal campo senza punti dopo una partita scapigliata e caotica, costellata da tanti errori equamente distribuiti tra le due parti e resa appena appena godibile dal metro arbitrale del fischietto neozelandese, disposto a lasciar correre tante piccole infrazioni; forse per indole personale, o forse per non trasformare la partita dell’Olimpico in un concerto di fischi sincopati.
Troppo fragile nei raggruppamenti l’Italia, con un numero esorbitante di turnover concessi; troppo imprecisa la Scozia, soprattutto sui calci in touche ma spesso anche nelle scelte di gioco.
Ne è uscita una partita mediocre, nella quale gli azzurri sono riusciti a entrare in zona pericolosa solo due volte e solo su contropiede, mentre gli scozzesi si trovano mal distribuiti poiché colti impreparati da un proprio errore in attacco.
Davanti ai 50.000 circa dell’Olimpico (buona affluenza, alla vigilia si temeva un mezzo flop) gli azzurri hanno sofferto fin da subito anche in mischia, nel settore di Zilocchi: già al 30’ Smith è stato costretto a sostituire il pilone delle Zebre con Riccioni, ma meno di mezz’ora più tardi Zilocchi è dovuto rientrare in campo per far fronte all’infortunio (al collo?) del proprio sostituto.
La Scozia è parsa forse ancor più pasticciona dell’Italia, ma ha più frecce nella propria faretra e nonostante gli errori ha dato l’impressione di poter avvicinarsi alla meta ogni volta che desiderava accelerare.
Dopo un facile calcio piazzato sbagliato da Hastings al 9’ (crollo di Zilocchi in mischia), sono stati gli azzurri ad avvicinarsi alla meta con una profonda incursione di Bellini, sostenuto da Hayward, in una situazione di gioco rotto.
Al 22’ la prima meta scozzese: Canna recupera un pallone in difesa e prova a liberare in touche ma non trova il fallo laterale, Hogg riceve palla a metà campo e fa tutto da solo, si lascia alle spalle con una finta Negri e Morisi e va a segnare all’angolino destro circumnavigando Hayward: 0-5.
Al 30’ forse l’unica vera azione bella e completa della partita, condotta da Watson e finalizzata da Harris, sembra portare alla seconda meta scozzese, ma dopo una prima convalida arbitro e TMO annullano per passaggio in avanti.
Dopo l’ingresso di Riccioni l’Italia ha l’occasione di un calcio piazzato da posizione non facile al 38’, ma il pallone di Allan colpisce il palo ed esce.
A inizio ripresa entrano Budd e Licata (per Zanni e Negri), si riveleranno entrambi positivi ma proprio pochi minuti dopo il loro ingresso arriva la seconda meta scozzese: palla persa difensivamente da Canna in raggruppamento, lunga pressione sotto meta degli avanti scozzesi, apertura sulla destra e meta di Harris nella zona difesa da Minozzi. Hastings colpisce il palo nel tentativo di trasformazione, 0-10
Al 53’ altra bella azione in contropiede dell’Italia, originata da un offload sbagliato di Hastings e condotta da Hayward, Minozzi e Bellini, ma dopo una serie di brillanti scambi gli azzurri come al solito finiscono per farsi rubare palla nel raggruppamento che si forma sotto i pali.
Nell’ultima mezz’ora rimangono da registrare l’uscita di Riccioni in barella, forse per problemi al collo (54′); il giallo a Zani per una pulizia con sollevamento e ribaltamento dell’avversario (70′); e la terza meta scozzese, segnata al penultimo minuto da Hastings in una prateria lasciata sgombra sulla sinistra dagli azzurri.

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