Stavolta l’Italia gioca ed è una sconfitta, non una punizione: 35-22 per la Francia
Diciamo la verità: fare meglio del catastrofale esordio con il Galles non era difficilissimo, ma questa prestazione degli azzurri è andata anche oltre le speranze che, francamente, alla vigilia erano molto più pessimistiche, vista anche la splendida prestazione che i francesi avevano mostrato contro i favoritissimi inglesi. Si parte già con una sorpresa negativa, ovvero il forfait di Zanni in seconda linea che viene sostituito dal neozelandese Budd.
L’avvio è da incubo e sembra voler inverare le peggiori aspettative: i franzosi partono come delle littorine alimentate a plutonio e ci mettono in croce immediatamente con la furia sui punti d’incontro ed un ritmo nel gioco alla mano francamente fuori della nostra portata. Al 3’ l’altro neozelandese Hayward perde malamente il pallone e sull’azione successiva portata avanti sull’asse dai padroni di casa commettiamo un high-tackle che consente a Ntamack di inaugurare il tabellino sul 3-0. E’ solo l’antipasto perché al 7’ i nostri avversari imbastiscono un’azione velocissima ed il piede di Ntamack serve con uno splendido grubber l’ovale della meta a Teddy Thomas (8-0); lo stesso piede è molto meno efficace nella pur facile trasformazione ed in un successivo ancor più facile penalty. Ma al 18’ è il genietto Dupont ad inventare un’accelerazione incredibile sul lato chiuso da cui parte una lunga serie di fasi conclusa al largo in spinta da Charles Ollivon ed è 13-0 anche perché Ntamack, in giornata nera dalla piazzola, sbaglia ancora la conversione. I nostri sino a questo momento sono poco più che comparse in campo, sbatacchiati qua e là da un avversario che fa quel che vuole sui punti d’incontro ed in attacco sembra avere mille soluzioni. Ma i 7 punti sbananati da Ntamack fanno si che il danno sia tutto sommato contenuto quando, al 25’ con grande maturità e resilienza gli azzurri riescono ad approfittare della prima sbavatura avversaria. Cercando di contrattaccare da lontano Thomas perde palla poco fuori dai propri 22. Gli azzurri gestiscono bene la fase di conquista e attaccano con metodicità e pazienza, senza strappare, rimanendo compatti. La difesa francese sembra prendere il sopravvento, ma su un’avanzata di Allan un rimpallo un po’ casuale favorisce Hayward e Matteo Minozzi è un’arma carica solo da innescare per la meta al largo; Allan è più preciso di Ntamack e siamo incredibilmente sotto break sul 13-7. Ma quel che più conta questa meta è un po’ come il bacio del principe azzurro alla Bella addormentata: usciamo dall’incubo del sottozero e cominciamo a giocare anche noi. Poco dopo, infatti, costringiamo i nostri avversari al fallo da posizione piazzabile e Tommy Allan è ancora preciso regalandoci un 13-10 che dopo il primo quarto d’ora avrebbe fatto pensare a pura fantascienza. I francesi a questo punto prendono coscienza di non aver davanti dei fantasmi e, come avrebbe detto il nostro chansonnier più amato da loro, si incazzano. Riprendono ad attaccare e li fermiamo in affanno falloso sotto i nostri pali in un punto in cui nemmeno lo stortissimo piede di Ntamack può sbagliare e riporta i padroni di casa a +6 al 31’. Ma è ancora il solito fantastico Antoine Dupont a prendere l’iniziativa innescando l’irresistibile serie di attacchi sequenziali conclusi in meta da Grégory Aldritt al 37’: questa volta è necessario l’intervento di ben due tocchi del palo per consentire allo sballatissimo calcio di Ntamack di fissare il 23-10 su cui si chiude la prima frazione.
Alla fine della prima frazione le sensazioni sono contrastanti perché la partita sembra un gioco di maree: quando l’onda bianca (i bleus oggi sono blanc des blancs) sale ci sommerge, ma quando si ritira anche noi, nel nostro piccolo di formiche, ci incazziamo come loro e qualche colpetto lo assestiamo. Considerando che eravamo attesi come il tacchino a Natale, beh, questo tacchino almeno non si infila da solo nel forno.
L’avvio della ripresa sorprendentemente vede più possesso e territorio per i nostri, mentre i padroni di casa sembrano un po’ stare a vedere quando si creerà l’occasione per ottenere la meta del bonus, unico obiettivo di giornata. Ci provano, ma la nostra rimessa laterale ha una buona contraerea, specie con Budd e Steyn e riusciamo a togliergli l’iniziativa insieme al pallone. Ma, come spesso accade in queste fasi di stallo, ci vuole un’iniziativa individuale per rompere l’equilibrio e ad inventarla, probabilmente per vendicarsi del proprio piede riottoso, è Romain Ntamack che al 59’ riceve palla da rimessa laterale e crea di pura accelerazione un favoloso buco centrale e lo percorre sino al goal; punto sul vivo il piede del 10 si vendica e sbanana l’ennesima conversione facilissima lasciando il punteggio sul 28-10 e quello del piede stesso a -9. Quel che conta per i padroni di casa è che adesso l’obiettivo dei 5 punti è raggiunto e la marea di cui parlavamo si ritira. Noi siamo bravi ad approfittarne sfruttando anche l’energia del nostro pit-stop: conquistiamo una touche ai 5 metri e dopo una serie di pick&go pazienti e metodici è Federico Zani a schiacciare alla base del palo per il 28-17 al 65’. Un punteggio che sembra schiudere prospettive di rimettere in gioco la partita o quantomeno andare sotto break e qualcosa, in tal senso, riusciamo anche ad abbozzare, ma mai a concretizzare. Purtroppo, però, anche i francesi hanno il loro pit-stop ed è di qualità sopraffina: entra per il magnifico Dupont dalla panchina Baptiste Serin! Vi rendete conto? La Francia può tenere uno come lui in panchina! Il biondino entra e fa subito una magia pazzesca: punizione per la Francia a metà campo, il biondino immagina l’opportunità, batte veloce, mette per le terre il malcapitato Hayward con una finta da capogiro e calcia un grubber per sé stesso, lo recupera e va in meta. Da spellarsi le mani, sportivamente, perché la bellezza merita comunque applausi. Così al 74’ siamo 35-17 e i francesi evidentemente vogliono tutti imitare Serin trasformando i minuti finali in una fiera della supponenza. Siamo bravi e concreti noi ad approfittarne e mandare Mattia Bellini al largo per il finale 35-22.
Come dicevamo all’inizio tenendo conto delle aspettative della vigilia tutto sommato non è andata affatto male. Non siamo stati sommersi e, quando la bassa marea dei bianchi lo ha consentito, abbiamo dimostrato che con la palla in mano qualcosa sappiamo fare anche noi. Un progresso deciso rispetto al quasi nulla visto a Cardiff. Sta maturando il lavoro sullo schema di doppio play, con Allan oggi molto più attento della scorsa settimana e Carlo Canna che quando viene chiamato in causa dà vita ad una sorta di seconda regia al largo che sembra sfruttare al meglio le doti tecniche indiscutibili soprattutto di Minozzi e Morisi. Momumentale la partita del neozelandese Budd efficace ed incisivo per tutta la durata del match nonostante fosse appena uscito dal bacino di carenaggio, ma anche Steyn e Polledri molto meglio dell’opaco esordio. Molto belle anche talune difese disperate che sono riuscite a tamponare certi attacchi francesi su gioco rotto che sembravano inarrestabili. In molti casi siamo riusciti a incasinargli le touche, mentre al breakdown occorre dire con onestà che quando hanno voluto ci hanno travolto e siamo riusciti a tenere il possesso solo quando loro hanno evitato di compromettercelo. Va bene così ed è bene che si possa passare la pausa del torneo prima di quella che è la partita che dobbiamo vincere (in casa con la Scozia sabato 22) con un livello di confidenza imparagonabile con quello del dopo Galles. Dei francesi posso parlare solo con sincera ammirazione: quando fanno il loro gioco sono una meraviglia per gli occhi. E Antoine Dupont è semplicemente strepitoso. Possono vincere il torneo? Si, e probabilmente possono anche perderlo per colpe proprie, specie se dovessero avere pause come quelle odierne contro avversari più sfidanti. E se sprecano punti al piede come oggi. Ma il loro rugby è il più bello che mi sia capitato di vedere da molto tempo.
I TABELLINI
09/02/2020 – Paris, Stade de France
Torneo 6 Nazioni, 2° giornata: Francia-Italia 35-22
Marcatori: p.t. 3’ cp. Ntamack (3-0); 7’ m. Tomas (8-0); 17’ m. Ollivon (13-0); 24’ m. Minozzi tr. Allan (13-7); 28’ cp. Allan (13-10); 32’ cp. Ntamack (16-10); 38’ m. Alldritt tr. Ntamack (23-10); s.t. 18’ m. Ntamack (28-10); 24’ m. Zani tr. Allan (28-17): 34’ m. Serin tr. Jalibert (35-17); 39’ m. Bellini (35-22)
Francia: Bouthier; Thomas, Vincent, Fickou, Rattez; Ntamack (30’ st. Jalibert), Dupont (30’ st. Serin); Alldritt, Ollivon (cap), Cros (20’ st. Woki); Willemse (3’ st. Taofifenua), Le Roux (30’ st. Palu); Haouas (19’ st. Bamba), Marchand (20’ st. Mauvaka), Baille
all. Galthiè
Italia: Hayward; Bellini, Morisi, Canna, Minozzi; Allan (34′ st. Bisegni), Braley (20’ st. Palazzani); Steyn, Negri (10’ st. Licata), Polledri (20’ st. Tuivaiti); Cannone N., Budd (37’ st. Ruzza); Zilocchi (10’ st. Riccioni), Bigi (cap, 20’ st. Zani), Lovotti (10’ st. Fischetti)
all. Smith
arb. Brace (Irlanda)
Note: giornata ventosa e fredda, 52.000 spettatatori circa.
Calciatori: Ntamack (Francia) 3/7; Allan (Italia) 3/4; Jalibert (Francia) 1/1