Dopo Home Nations e Italia anche la Francia abbandona gli Europei U18, ricreando a livello giovanile il “grande fossato” tra Tier 1 e Tier 2
Nel sottobosco facile all’incendio degli appassionati di rugby europeo di seconda fascia tiene banco in questi giorni la notizia del forfait della Francia dai campionati europei U18. E a noi cosa interessa?, penserete comprensibilmente. Il fatto è che la cosa riguarda un pochino anche l’Italia.
Fino a pochi anni fa le “sei nazioni” -cioè Home Nations, Francia e Italia- partecipavano al campionato europeo U18 organizzato dalla FIRA/AER, poi ribattezzata Rugby Europe. Tre stagioni or sono, nel 2016, le Home Nations e l’Italia abbandonarono la competizione “rifugiandosi” nel Festival del Rugby U18, un torneo ospitato in Galles o Inghilterra e giocato tra quelle cinque nazionali (l’anno scorso l’Italia battè addirittura l’Inghilterra; foto sopra).
Al Festival si unì nel 2018 anche la Francia, che però continuò a partecipare agli Europei con la squadra B; da quest’anno anche i francesi –è notizia appunto di questi giorni- giocheranno esclusivamente nel Festival inglese, ora ribattezzato Sei Nazioni, abbandonando gli Europei.
Insomma anche a livello U18 si è ricreata quella cortina di ferro che separa tra gli U20 e i senior le Sei Nazioni dal resto del continente, rappresentato soprattutto dalle grandi squadre dell’est Georgia, Romania e Russia.
I motivi di questa separazione –in assenza di spiegazioni esplicite- sono difficili da comprendere, visto che almeno a livello junior sarebbe auspicabile e salutare per tutti che le squadre del Continente giocassero nelle stesse competizioni. Ragioni economiche? Motivazioni legate a una più efficace preparazione? O forse ha influito il fatto che la Georgia U18 avesse iniziato a impensierire le big (2012: Georgia-Italia 20-18. 2013: Georgia-Italia 17-12. 2015: Georgia-Irlanda 8-8 e poi vittoria ai penalties, Georgia-Italia 6-6 e poi vittoria ai penalties; Portogallo-Scozia 0-0 e poi vittoria ai penalties, Scozia ultima nel torneo)?
Pare che anche gli Europei 7s U18 2019 siano stati annullati; ne ha dato notizia con un tweet la federazione tedesca, professando stupore e delusione per la scomparsa di “un torneo che si era dimostrato molto utile”.
Il nostro rugby italiano, da sempre un poco compiaciuto del ruolo di vittima di fronte allo snobismo, all’emarginazione (presunta) e ai soprusi (presunti) del rugby anglosassone, si ritrova così stavolta –almeno apparentemente- nel campo opposto, in un meno gradevole ruolo di nazione che evita il confronto scomodo isolandosi in una confortante isola d’avorio.
Ci piacerebbe che la nostra Federazione spiegasse i perché di questa scelta; una scelta legittima e magari anche saggia o necessaria ma che a prima vista appare poco nobile.
Sei Nazioni U18 (a Gloucester e Worcester)
13 aprile: Irlanda v Francia, Scozia v Italia, Inghilterra v Galles
17 aprile: Galles v Italia, Scozia v Irlanda, Inghilterra v Francia
21 aprile: Galles v Scozia, Francia v Italia, Inghilterra v Irlanda
Europei U18 (a Kaliningrad, enclave russa sul Baltico)
14 aprile, quarti: Portogallo-Belgio, Georgia-Germania, Russia-Romania, Spagna-Olanda
18 aprile, semifinali
22 aprile, finali
I convocati azzurri
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