Nella terza giornata di Pro12 grandina grandine sulle Zebre e grandinano mete sul Benetton
Una serata di Pro12 che peggio di così non poteva davvero andare: un diluvio, una grandinata che su Parma ha vanificato le legittime aspirazioni delle belle Zebre viste ieri e su Swansea ha letteralmente affogato un Benetton così brutto da non sembrare (lo speriamo) vero.
Si era partiti in un Lanfranchi con ottima cornice di pubblico (a proposito, qualcosa dovrà essere rivisto in merito alle biglietterie: non è bello vedere una coda oceanica di gente in attesa di acquistare il biglietto a partita abbondantemente iniziata perché ci sono troppo pochi punti-vendita) e con cielo brontolante ma nulla più. Le Zebre stavano giocando davvero bene, assai belle e convincenti in attacco (tre mete di Boni, M’Bandà e Sarto una più bella dell’altra ed un costante avanzamento), un po’ più traballanti in fase difensiva. Comunque si era su un meritatissimo 22-10 con tre mete a 1, quando, verso la fine del primo tempo, ha iniziato ad abbattersi sul Lanfranchi una vera e propria bomba d’acqua e grandine. Dopo una mezz’oretta di tentennamenti è arrivata la decisione dell’arbitro gallese Mr. Ian Davies che ha deciso per il rinvio del match.
Dal sito delle Zebre www.zebrerugby.eu riportiamo il comunicato ufficiale:
COMUNICATO STAMPA GUINNESS PRO12 SULLA GARA SOSPESA TRA ZEBRE RUGBY E CONNACHT RUGBY
Parma, 17 Settembre 2016 – La gara di questa sera sabato 17 Settembre 2016 tra Zebre Rugby e Connacht Rugby è stata sospesa a causa delle avverse condizioni meteo che hanno causato un concreto rischio sia ai giocatori che al pubblico dello Stadio Lanfranchi di Parma. L’arbitro Ian Davies ha preso la decisione corretta nel sospendere la sfida a causa di un prolungato temporale con fulmini e grandine. Siccome la partita è stata sospesa dopo solo 40 minuti, il risultato parziale è nullo. Sarà dunque necessario rigiocare la partita per gli interi 80 minuti con la data della stessa che sarà annunciata prossimamente. I biglietti per la sfida odierna saranno validi come ingresso gratuito per quando la sfida sarà rigiocata allo Stadio Lanfranchi di Parma.
Un vero peccato perché le premesse per una vittoria, magari con punto di bonus, e, comunque, un’eccellente prestazione c’erano tutte. Un rammarico che traspare evidente, ma unito alla legittima soddisfazione per la bella mezza prova dalle parole di coach Gianluca Guidi, visto allontanarsi dal Lanfranchi con attorno alla testa più fulmini di quelli che avevano così impressionato Mr. Davies: ”Sono orgoglioso di come la squadra ha giocato a viso aperto mettendo sotto Connacht nel primo tempo: é la prima volta nella mia carriera ovale che vedo sospendere una gara in questo modo; sono comunque contento per come abbiamo giocato. Ho visto in campo situazioni interessanti e mete di ottima fattura: avremmo sicuramente sofferto nella ripresa ma avremmo sicuramente potuto segnare la quarta meta. Oggi la risposta alle prime due sconfitte è arrivata sul campo anche senza aver preso punti per la classifica: era troppo bello vedere 15 ragazzi italiani giocare così bene, il cielo non ha voluto farci terminare questa gara. Oggi non facciamo vittimismo sulla decisione dell’arbitro, ma prendiamo il buon gioco frutto delle ultime due settimane di lavoro sia in Galles che a Parma. I ragazzi hanno motivazioni e l’hanno dimostrato in campo con una bella prestazione di qualità degna di questo rugby internazionale. Quando recupereremo la sfida il Connacht magari sarà primo in classifica, di certo c’è che oggi l’abbiamo messo in difficoltà”.
Completamente diversa la serata del Liberty Stadium di Swansea: qui il diluvio anziché da acqua, grandine, fulmini e saette era fatto di mete rovesciate sulla testa del malcapitato Benetton “dell’ampio turnover” (mah!) di Kieran Crowley.
Dopo un avvio, tutto sommato, equilibrato (occorre aspettare il quarto d’ora per la prima segnatura dalla piazzola di Sam Davies, con risposta quasi immediata di Tommy Allan) le cateratte del cielo cominciano ad aprirsi al 22’quando Ben John, manco fosse Mosè, attraversa il Mar Rosso spalancato della difesa trevigiana, anche se chiamarla difesa richiede uno sforzo di fantasia. Poi tocca al tallonatore Sam Perry al 29’ allungare sul 17-3 a conclusione di una potente percussione del pack. Treviso sparisce dal campo totalmente, a questo punto, e gli Ospreys non si fanno pregare, conquistando il bonus point con irrisoria facilità nel giro di una manciata di minuti grazie alle marcature pesanti di Jeff Hassler (34’) e Dan Evans (36’). Poi, per fortuna, la tempesta finisce per una decina di minuti…ma solo perché l’arbitro fischia la fine del primo tempo: 31-3, 4 mete a 0, una squadra in campo.
Chissà come riprenderà Treviso il secondo tempo; mica facile rientrare in campo dopo una legnata così. E infatti il secondo tempo inizia come si era concluso il primo: gli Ospreys attaccano e Treviso difende, o meglio, ci prova. Bastano 5’ a Dafydd Howells per involarsi sull’out e marcare la meta del 36-3, che Dan Biggar (appena subentrato all’eccellente Sam Davies) trasforma per il 38-3. Poco dopo il tallonatore biancoverde Luca Bigi, appena entrato, si fa ammonire, prontamente imitato da Ian McKinley (anche lui in campo da meno di 10’) che con un placcaggio pericoloso tenta di evitare una meta che l’arbitro assegna comunque come “tecnica” per il momentaneo 43-3. Gli Ospreys, ovviamente, facendo onore al loro animale totemico, non si fanno pregare e pescano subito un’altra meta con il ¾ Giles autore di un pregevole side-step che infila il vuoto e fa 50 tondi a 3 soli. Poi anche Braam Steyn si fa cacciare dal campo e la notte diventa ancora più nera. Ci pensa Ma’afu Fia a portare il punteggio sul 57-3 al 66’, seguito da Alun Wyn Jones al 70’. Sul 64-3 gli Ospreys si ritengono soddisfatti, si ritirano nei loro alti nidi e assistono compassati all’intercetto di Tebaldi che favorisce la “meta della bandiera” di Dean Budd negli inutili minuti finali.
Finisce 64-10, uno di quei passivi che siamo soliti perdonare alle nostre squadre di Eccellenza quando capita loro di affrontare team professionistici in Challenge Cup. E’ verissimo che gli Ospreys sono una squadra in gran forma e piena zeppa di campioni, ma non è accettabile che un team professionistico subisca in modo così passivo ed umiliante la superiorità avversaria, trovando come unica reazione la frustrazione dell’indisciplina. Così non va, caro Mr. Crowley; speriamo che userà questa brutta serata per lavorare sui punti critici di una squadra che non può davvero essere quella povera cosa vista ieri.
I Tabellini:
Sabato 17 settembre – Terzo turno di Guinness Pro12
Swansea – Liberty Stadium
OSPREYS 64 BENETTON RUGBY 10
Marcatori: 15’ p. Davies, 18’ p. Allan, 22’ meta John tr. Davies, 30’ Parry tr. Davies, 35’ meta Hassler tr. Davies, 37’ meta Evans tr. Davies, 45’ meta Howells tr. Biggar, 54′ meta tecnica, 60’ meta Giles tr. Biggar, 66’ meta Fiat tr. Biggar, 70’ meta Jones tr. Biggar, 79’ meta Budd tr. McKinley
Note: 50′ giallo a Bigi, 54′ giallo a McKinley, 65′ giallo a Steyn
Ospreys: 15 Dan Evans, 14 Jeff Hassler (51’ Keelan Giles), 13 Ben John, 12 Josh Matavesi, 11 Dafydd Howells, 10 Sam Davies (51’ Dan Biggar), 9 Tom Habberfield (C) (53’ Rhys Webb), 8 Tyler Ardron (6’ Olly Cracknell), 7 Justin Tipuric, 6 James King, 5 Rory Thornton (51’ Alun Wyn Jones), 4 Lloyd Ashley, 3 Dmitri Arhip (51’ Ma’afu Fia), 2 Sam Parry (51’ Scott Baldwin), 1 Paul James (53’ Gareth Thomas)
Head Coach: Steve Tandy
Benetton Rugby: 15 Luke McLean, 14 David Odiete (70’ Andrea Pratichetti), 13 Tommaso Benvenuti, 12 Alberto Sgarbi ( C ), 11 Andrea Buondonno, 10 Tommaso Allan (46’ Ian McKinley), 9 Edoardo Gori (27’ Tito Tebaldi), 8 Marco Barbini (41’ Abraham Steyn), 7 Marco Lazzaroni, 6 Dean Budd, 5 Filo Paulo, 4 Filippo Gerosa (68’ Guglielmo Zanini), 3 Tiziano Pasquali (46’ Cherif Traore), 2 Roberto Santamaria (46’ Luca Bigi), 1 Alberto De Marchi (56’ Matteo Zanusso)
Head Coach: Kieran Crowley
jpr