Il Treviso di Zani, Ferrari e McKinley batte il nulla zebrato
La spunta Treviso in questo confronto fra debolezze che chiamiamo derby celtico per tirarci un po’ su il morale. Davanti ad un pubblico numeroso e bagnatissimo, sotto secchiate d’acqua che, di certo, hanno contribuito alla bruttezza del match, sono scorse due ore di autoscontri, scivoloni, errori di handling e reset di mischie, ad un ritmo bassissimo, di quelli che non si vedono nemmeno in Eccellenza.
Vince meritatamente Treviso contro una squadra semplicemente inesistente, con una mischia solo a tratti sufficiente ed il resto a dir poco nullo. Ottima, invece, la prima linea biancoverde, specie in Zani e Ferrari, le cui eccellenti performance non saranno passate inosservate dallo staff azzurro, ed ottima la prova di Ian McKinley, mostruosamente preciso dalla piazzola e, probabilmente, unico fra i giocatori non di mischia ad aver fornito una prestazione accettabile.
La cronaca porta via davvero poco tempo, perché pochissimo è successo durante il match. Si parte con una pressione fortissima di Treviso che le Zebre non riescono minimamente a contrastare. I padroni di casa calciano malamente via ogni possesso e i Leoni ad ogni ricezione si rifanno sotto. Ma la pressione risulterebbe sterile se Carlo Canna non provvedesse con una topica a concedere agli avversari un’occasione d’oro: nella propria area di meta l’apertura azzurra riceve una palla indietro per effettuare l’ennesima liberazione, ma si lascia sfuggire goffamente la palla. Sulla successiva mischia trevigiana ai 5 mt entra in funzione il turbo-Ferrari che accartoccia Lovotti come una lattina vuota e conquista il penalty. Sulla penal-scrum successiva Ferrari avanza ancora, la palla esce, e dopo una serie di pick&go a ritmo slow Fuser, all’8’, trova un millimetro di riga e marca (0-7 con la trasformazione di McKinley).
La reazione delle Zebre è volenterosa, ma poco efficace; ciononostante Treviso la contrasta solo con fallosità assortite: assistiamo ad attacchi inefficaci contrastati con molti falli. Difficile immaginare di peggio. Ad ogni modo uno di questi falli consente a Canna di accorciare al 15’ (3-7), mentre un altro, poco dopo, viene calciato a fil di palo. Basta, la reazione, se così si può chiamare, delle Zebre finisce lì e la partita si raffazzona nello spazio compreso fra le due linee dei 10 mt dove gli eventi più frequenti sono l’in-avanti e due-tre reset della conseguente mischia. Prima della fine del primo tempo è un fallo zebrato che McKinley spedisce fra i pali al 35’ a ristabilire la distanza (3-10), mentre al 38’ Fuser prende un giallo per un placcaggio senza palla su D’Apice.
Nell’intervallo si commenta la pochezza di quanto visto, soprattutto da parte delle Zebre, in cui il solo Maxime M’Bandà prova, quantomeno, a battersi con coraggio e spirito di sacrificio. Da parte trevigiana si è visto poco, ma poco vince sempre contro niente.
La ripresa si caratterizza per due cose: le Zebre hanno cambiato (solo) maglia e Treviso ha un kicker eccellente in Ian McKinley. 43’, 50’ e 54’ e questi tre numeri bastano a commentare l’inesistente secondo tempo: sono i minuti in cui l’apertura biancoverde fa vedere come, anche su un terreno insidioso, si può essere cecchini infallibili dalla piazzola. Non succede davvero nient’altro, ed è davvero imbarazzante chiudere in 3 numeri un’intera frazione di gioco.
Finisce 3-19 e il fischio finale di Mitrea è quasi una liberazione, perché se il primo tempo è stato brutto, il secondo lo ha oscurato.
Grazie a questa vittoria il Benetton Treviso supera in classifica le Zebre e si assicura la possibilità di disputare la prossima Champions cup. Auguri ai biancoverdi e, soprattutto, auguri a Conchuir O’Sé che dovrà provare a costruire qualcosa di buono con quanto c’era in campo ieri.
I Tabellini:
Parma, Stadio Lanfranchi – 6 Maggio 2017
Guinness PRO12 2016/17, Round 22
Zebre Rugby Vs Benetton Treviso 3-19 (p.t. 3-10)
Marcatori: 8‘ m Fuser tr McKinley (0-7); 15‘ cp Canna (3-7); 35‘ cp McKinley (3-10); s.t. 3‘ cp McKinley (3-13); 9‘ cp McKinley (3-16); 14‘ cp McKinley (3-19);
Zebre Rugby: Padovani, Baker, Bisegni, Castello (13’ s.t. Boni), Van Zyl (28’ s.t. Ruzza, 34’ s.t. Van Zyl), Canna (22’ s.t. Bellini), Violi (1’ s.t. Palazzani); Van Schalkwyk (34’ s.t. Ruzza), Sarto J. (1’ s.t. Meyer), Mbandà, Biagi (cap), Koegelenberg, Ceccarelli (27‘ s.t. Roan), D’Apice (1’ s.t. Fabiani), Lovotti (27’ s.t. De Marchi) All.Jimenez
Benetton Treviso: Odiete (36’ s.t. Allan); Esposito, Iannone (18’ s.t. Sperandio), Sgarbi, Benvenuti, McKinley, Tebaldi (23’ s.t. Gori); Barbieri (1’ s.t. Lazzaroni), Steyn, Minto (36’ s.t. Ferrari); Budd (cap), Fuser (28’ s.t. Paulo); Ferrari (33’ s.t. Pasquali), Bigi (24’ s.t. Giazzon), Zani (38’ s.t. Porolli) All. Crowley
Arbitro: Marius Mitrea (Federazione Italiana Rugby)
Assistenti: Emanuele Tomò e Simone Boaretto (entrambi Federazione Italiana Rugby)
TMO: Carlo Damasco (Federazione Italiana Rugby)
Cartellini: al 38’ giallo a Fuser (Benetton Treviso), al 25’ s.t. giallo a Pasquali (Benetton Treviso)
Calciatori: Canna (Zebre Rugby) 1/3, McKinley (Benetton Treviso) 5/5
Man of the match: Ferrari (Benetton Treviso)
Punti in classifica: Zebre Rugby 0, Benetton Treviso 4
Note: Pomeriggio di pioggia. Temperatura 16° .Terreno in ottime condizioni. Spettatori 4500 circa.
jpr