Il primo turno del Championship: gli invincibili e i sopravvissuti
Va in archivio una prima giornata del Rugby Championship che ha offerto due match diversissimi fra loro: se gli AB’s di Steve Hansen hanno letteralmente asfaltato i Wallabies con un passivo umiliante ed una superiorità a dir poco devastante, i Bokke di coach Coetzee e i Pumas di Daniel Hourcade hanno dato vita ad un match combattutissimo e caratterizzato da un’emozionante alternarsi di situazioni per risolversi solo in un finale drammatico.
Si era partiti all’ora di pranzo in Italia con l’incontro dell’ANZ Stadium di Sydney; non era, ovviamente, una rivincita dell’ultima finale mondiale, ma gli AB’s, memori di aver subito su questo terreno la loro ultima sconfitta, si sono presentati in campo con il chiaro obiettivo di far capire quali sono i reali rapporti di forza. Le loro intenzioni le svelano già prima del fischio riservando ai Wallabies la “Haka cattiva”, una Kapa o Pango con dentro un messaggio inequivoco: la forza è con noi. Michael Cheika in avvio da fiducia ad una triplice cabina di regia 9-10-12 con il rientrante Will Genia (poco convincente) al fianco della doppia apertura Foley-Giteau, mentre Steve Hansen schiera la formazione migliore, con il solo Taylor per Dane Coles e consegnando a Beauden Barrett la maglia di Dan Carter. L’avvio pare equilibrato e combattuto, soprattutto per quanto concerne i breakdowns nei quali il possesso non è mai garantito ed è sempre messo in dubbio da efficaci contro-ruck, manco si giocasse a 7s. Ma c’è una grossa differenza: gli australiani non danno l’idea di saperci fare granchè con le palle che strappano agli avversari; non così gli AB’s, che sono letali sin da subito. Dopo l’effimero vantaggio siglato da Foley al piede, al 5’ è Ryan Crotty a dare il via alla messe di segnature dei bicampioni mondiali. La superiorità di Barrett e soci è a tratti irridente: fanno quello che vogliono, ed è proprio l’ispiratissima apertura ad andare a segno 10’ dopo dalla piazzola, mentre Giteau si deve arrendere ad una doppia botta alla caviglia e deve lasciare il campo. Intorno al 20’, così, il dominio della marea nera è assoluto, semplicemente devastante: vanno ancora a segno sempre con Barrett che, stavolta, va al bersaglio grosso dopo un side-step da urli. Al 31’, poi, è Jerome Kaino ad andare in meta, imitato dall’inarrestabile Naholo, che chiude la prima frazione sul 3-32, 4 mete a zero. Nel secondo tempo la musica non cambia e Coles e Savea aggiungono altri due try andando sul 3-42. Mentre la partita si avvia alla fine gli AB’s danno un’ulteriore dimostrazione del loro modo di intendere il rugby: nemmeno con quel vantaggio mollano un metro e si spingono fino al fallo da cartellino pur di opporsi al tentativo di reazione Wallaby; poi, in 14 senza capitan Read, subiscono si una meta di Nick Phipps, ma rischiano di segnarne un’altra con un’azione fantastica di Barrett che manda Dagg in bandiera con un kick-pass favoloso di 30 mt; Jaco Peyper deve, però annullare per un banale in avanti precedente. Finisce, così, 8-42 e gli AB’s hanno fatto vedere per tutto il tempo, dalla Kapa o Pango alla meta finale quello che sono: piede a tavoletta e dominio assoluto dall’uscita dagli spogliatoi, fino al rientro. Tanto lavoro da fare e tanti pensieri negativi da fugare, invece, per Michael Cheika che riparte, dopo le umiliazioni subite a giugno con gli inglesi con un’asfaltata di quelle che si ricorderanno per parecchio tempo.
I Tabellini:
ANZ Stadium – Sydney – The Rugby Championship 2016 – I° Turno
Australia-Nuova Zelanda 8-42
Punti conquistati: Australia 0, Nuova Zelanda 5
Australia: 15 Israel Folau, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 Tevita Kuridrani, 12 Matt Giteau, 11 Dane Haylett-Petty, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper, 6 Ben McCalman, 5 Rob Simmons, 4 Kane Douglas, 3 Sekope Kepu, 2 Stephen Moore, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Tatafu Polota-Nau, 17 James Slipper, 18 Allan Alaalatoa, 19 Dean Mumm, 20 Scott Fardy, 21 Nick Phipps, 22 Matt Toomua, 23 Rob Horne
Marcatori Australia
Mete: Phipps (75)
Conversioni:
Punizioni: Foley (4)
Nuova Zelanda: 15 Israel Dagg, 14 Ben Smith, 13 Malakai Fekitoa, 12 Ryan Crotty, 11 Waisake Naholo, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Jerome Kaino, 5 Sam Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Wyatt Crockett
A disposizione: 16 Dane Coles, 17 Kane Hames, 18 Charlie Faumuina, 19 Liam Squire, 20 Ardie Savea, 21 TJ Perenara, 22 Aaron Cruden, 23 Julian Savea
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Crotty (7), Barrett (27), Kaino (31), Naholo (39), Coles (56), Savea (59)
Conversioni: Barrett (7, 27, 39)
Punizioni: Barrett (16, 23)
Completamente diversa la partita del tardo pomeriggio italiano: al Mbombela Stadium di Nelspruit gli Springboks largamente rinnovati ricevono i Pumas che, nella loro ultima visita sudafricana dell’anno scorso avevano riportato una storica vittoria; e anche stavolta l’esito ha rischiato di essere lo stesso. Partono bene i rinnovati Bokke, con la dinamica ed imprevedibile coppia mediana Fat De Klerk – Elton Jantjes e con Johann Goosen nel ruolo di estremo. E’ proprio uno dei nuovi, Ruan Combrinck, che tanta impressione aveva destato nei TM di giugno, ad andare a segno dopo soli 7’, nell’ambito di una fase decisamente controllata dai padroni di casa. In questa fase i Pumas raramente vedono il possesso, ma cercano di opporre una difesa aggressiva all’iniziativa sudafricana, e tentano di restare aggrappati al match col piede del loro cecchino Nicolas Sanchez, cui risponde Jantjes. Al 21’, sul 10-3 per i padroni di casa, l’episodio su cui “gira” la partita: Montero prende un giallo piuttosto severo per un placcaggio che viene catalogato come pericoloso e, mentre si pensa che quella sia l’occasione per la fuga decisiva dell’antilope, arriva la zampata del puma. Gli argentini difendono con ordine e forzano i punti d’incontro recuperando possessi importanti; al 23’ Sanchez mette a segno un piazzato rocambolesco, che tocca palo e traversa prima di cadere oltre. Poi è Matias Orlando ad andare a bersaglio grosso al termine di una bellissima azione sequenziale albiceleste seguita ad un altro recupero di possesso. Anche stavolta Sanchez trasforma da posizione impossibile ed il primo tempo si chiude sul 10-13 per gli ospiti. Al rientro in campo gli Springboks mostrano tutta la loro fragilità con un gioco farraginoso in cui si inserisce con la precisione chirurgica del bisturi la difesa argentina, aggressiva e pulita anche dal punto di vista disciplinare. Al 46’ anche l’ala sudafricana Habana subisce un giallo almeno altrettanto severo di quello riservato nel primo tempo al collega di ruolo puma, ma, anche stavolta, non sarà la squadra in superiorità a trarne vantaggio. I Pumas, infatti, buttano via occasioni importanti per incrementare il loro vantaggio e consentono a Jantjes di pareggiare dalla piazzola. Con le squadre tornate in parità di punteggio e di giocatori arriva un nuovo doppio morso del felino biancazzurro: gli argentini approfittano dei diffusi pasticci sudafricani (in questa fase inguardabile De Klerk) e vanno a segno prima con Sanchez al piede e poi con Santiago Cordero, autore di una splendida meta originata da un’azione stile Allblacks. Si arriva agli ultimi 10’ con i Pumas avanti di 10 sul 13-23 e Springboks in totale confusione. Ma prima Goosen al 71’ riesce ad accorciare con una meta nata da una grande giocata di De Klerk, lo stesso giocatore sin lì pasticcione e confusionario, poi, all’ultimo minuto, è uno dei convincenti nuovi Bokke, Warren Whiteley, a finalizzare con una meta un’ottimo lavoro di handling orchestrato dalla mediana. Finisce così 30-23 con tanti pensieri per i padroni di casa, che dovranno comunque riflettere su una gara ripresa per i capelli dopo una prestazione incostante, e tanti rimpianti per i Pumas che, con una condotta di gara più attenta negli ultimi minuti (parecchi palloni persi banalmente) avrebbero potuto conquistare una clamorosa vittoria.
I Tabellini:
Mbombela Stadium – Nelspruit – The Rugby Championship 2016 – I° Turno
Sudafrica – Argentina 30-23
Sud Africa: 15 Johan Goosen, 14 Ruan Combrinck, 13 Lionel Mapoe, 12 Damian de Allende, 11 Bryan Habana, 10 Elton Jantjies, Faf de Klerk, 8 Warren Whiteley, 7 Teboho Mohoje, 6 Francois Louw, 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Julian Redelinghuys, 2 Adriaan Strauss, Tendai Mtawarira
In panchina: 16 Bongi Mbonambi, 17 Steven Kitshoff, 18 Vincent Koch, 19 Pieter-Steph du Toit, 20 Jaco Kriel, 21 Rudy Paige, 22 Juan de Jongh, 23 Jesse Kriel
Argentina: 15 Joaquín Tuculet, 14 Santiago Cordero, 13 Matías Orlando, 12 Juan Martín Hernández, 11 Manuel Montero, 10 Nicolás Sánchez, 9 Martín Landajo, 8 Facundo Isa, 7 Juan Manuel Leguizamon, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Matías Alemanno, 3 Ramiro Herrera, 2 Agustín Creevy, 1 Nahuel Tetaz Chaparro
In panchina: 16 Julián Montoya, 17 Felipe Arregui, 18 Enrique Pieretto, 19 Guido Petti, 20 Javier Ortega Desio, 21 Tomás Cubelli, 22 Santiago Gonzalez Iglesias, 23 Ramiro Moyano
Arbitro: Glen Jackson
Marcatori: 7′ m. Combrinck tr. Jantjies, 17′ cp. Sanchez, 18′ cp. Jantjies, 24′ cp. Sanchez, 26′ m. Orlando tr. Sanchez, 56′ cp. Jantjies, 65′ cp. Sanchez, 67′ m. Cordero tr. Sanchez, 71′ m. Goosen tr. Jantjies, 74′ cp. Jantjies, 79′ m. Whiteley tr. Jantjies
Cartellini gialli: 22′ Montero, 46′ Habana
Va così in archivio un interessante primo turno del Championship con la seguente classifica:
Nuova Zelanda 5, Sudafrica 4, Argentina 1, Australia 0.
Appuntamento sabato prossimo con le rivincite di questi matches a campi invertiti.
jpr