Nazionali

Un po’ dopo metà classifica: i dolori del seven azzurro

Scritto da Rugby.it

In Russia l’Italia femminile nona come quella maschile

Nel romanzo “La luna e i falò” lo scrittore Pavese racconta dei piccoli bimbi “bastardi” adottati a inizio novecento dalle famiglie povere del Piemonte per avere in cambio un sussidio mensile da parte dello stato e destinati ai lavori più umili e ingrati. La metafora è forse stiracchiata e un po’ insensibile ma il 7s azzurro somiglia a quei trovatelli: la FIR sembra praticarlo controvoglia, un po’ per dovere e un po’ forse per ricevere supporto finanziario dal CONI. Tra XV e 7s la federazione italiana ha scelto, forse saggiamente, di dedicare quasi tutte le proprie forze al formato classico e le conseguenze sono evidenti: le formazioni azzurre 7s appaiono spuntate, inefficaci e quasi prive di identità, costrette come sono, almeno in campo maschile, a mutare giocatori stagione dopo stagione, pescando tra quei pochi che non sono stati scelti dalle altre rappresentative nazionali (assoluta, Emergenti, U20), che non sono esausti dopo la stagione invernale e che dimostrano qualche interesse e inclinazione verso il rugby a sette.
Anche nel weekend appena concluso i team azzurri non hanno brillato: né a Kazan, nella prima delle due tappe degli Europei femminili, né nell’urbe eterna per il Roma 7s.
“Un po’ dopo metà classifica” è la collocazione fissa delle nostre squadre: al nono posto della settimana scorsa degli azzurri a Mosca hanno fatto eco il nono posto delle azzurre a Kazan, il decimo dell’Italia Universitaria maschile a Roma e il quarto della Universitaria femminile (su cinque squadre). Di trofei “bowl” la FIR deve avere ormai pareti piene.

“Un gruppo di giocatori dedicati e la necessità di un campionato 7s”

La maggior parte delle altre federazioni continua a crescere nel 7s: alcune, le più potenti, perché hanno la possibilità di investire sia sul XV sia sul 7s, alcune più piccole perché hanno deciso di impegnarsi nel 7s a scapito del XV. La federugby, a metà del guado tra grandi potenze e piccole federazioni, non ha forse le possibilità economiche o la voglia o l’inventiva per creare un efficace programma 7s e la mediocrità attuale sembra destinata a riverberare nelle prossime stagioni.
«Non abbiamo la stessa possibilità di altri Paesi di lavorare full time con giocatori specializzati, continuiamo a seguire ragazzi adattati dal XV», ha dichiarato Orazio Arancio al Messaggero; “abbiamo bisogno che l’Italia si doti di un campionato seven, bisogna creare un movimento. Non ha senso investire tanti soldi su uno sport se quello sport di fatto nemmeno esiste nel Paese». Dal 2017, secondo il quotidiano romano, lo staff azzurro avrà a disposizione un gruppo di giocatori dedicati esclusivamente al 7s. Una promessa importante che però non sembra facilmente realizzabile.

7s femminile, risultati di Kazan e Roma
Irlanda-Italia 31-0
Russia-Italia 26-0
Belgio-Italia 19-24 (mete: Furlan 2, Locatelli, Barattin)
Ucraina-Italia 12-15 (mete: Cammarano, Sillari, Furlan)
Belgio-Italia 0-19 (mete: Sillari 2, Barattin)
Italia Univ.-Venezuela 10-19
Italia Univ.-Sud Africa 0-41
Italia Univ.-Kenya 5-33
Europei, classifica finale tappa di Kazan: 1 Francia, 2 Russia, 3 Gran Bretagna, 4 Irlanda, 5 Gran Bretagna, 6 Spagna, 7 Olanda, 8 Portogallo, 9 Italia, 10 Belgio, 11 Ucraina, 12 Finlandia.
Roma Seven, classifica finale: 1 Sud Africa, 2 Kenya, 3 Venezuela, 4 Italia Universitaria, 5 Le Spinose.

7s maschile, risultati di Roma
Italia Univ.-Cile 5-12
Italia Univ.-Sud Corea 14-19
Italia Univ.-Seventise Paris 12-26
Italia Univ.-Tunisia 15-7
Italia Univ.-Lituania 14-7
Italia Univ.-Seventise Paris 12-14
Classifica finale Roma 7s: 1 Sud Africa, 2 Brasile, 3 Francia e Kings of Rome; 5 Cile, Corea del Sud, Georgia e Artech Side Step; 9 Seventise Paris, 10 Italia Universitaria, 11 Lituania e Clandestinos; 13 Tunisia, Fiamme Oro, Sirs e Tqdm.

Prossimi appuntamenti azzurri: 6-9 luglio, Mondiali Universitari a Swansea (Galles)

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