Nazionali

Annichiliti alla prima

Scritto da jpr

Un Francia discreta maramaldeggia sulla povera Italia nella prima del 6N: 10-50, e stiamo contenti così

Arrivava con la reputazione di squadra di fenomeni questa Francia nel catino vuoto dell’Olimpico (quanta gente che si è risparmiata i soldi del biglietto!) e che sia fatta di fenomeni non c’è dubbio alcuno, a partire dal formidabile folletto col numero 9 che ha mostrato a tutti com’è fatto un mediano di mischia di alto livello. Ma di giocare da fenomeni oggi i coqs di Fabién Galthie non hanno avuto particolare bisogno, limitandosi a giochicchiare più o meno al 60% di quello che è il loro vero potenziale. Non un gran che, ma tanto è bastato per annichilire in maniera che rasenta l’umiliazione una delle Italie peggiori viste da quando, ormai più di 20 anni fa, siamo entrati in un club esclusivo del quale è difficile pensare che meritiamo ancora la tessera. Il risultato descrive abbastanza bene quanto si è visto in campo fra una Francia in souplesse ed un’Italia che si è spantegata fino all’affanno cavando dal buco il solito inutile ragno sotto forma della classica metuzza a babbo morto che speriamo non abbia provocato alcun “però”.

Che andrà male lo si capisce ancora prima di scendere in campo quando leggendo le formazioni si scopre che Cherif Traorè, ripescato dopo un tempo lunghissimo, non sarà della partita e al suo posto scenderà in campo lo zebrato Daniele Rimpelli, gran bravo ragazzo, ma… Dopo qualche scambio che illude i nostri perché sembra pure che giochiamo a rugby si arriva al 6’ quando Teddy Thomas (che probabilmente si sta ancora chiedendo come mai l’Italia non abbia schierato nessuno con l’11 a difendere su di lui) si invola con facilità irrisoria e lancia Vincent; da qui a Villiere che pianta uno sprint dall’altra parte e arriva a ridosso della linea fatale; un paio di pazienti pick&go e arriva la scontata schiacciata di Dylan Cretin sotto i pali per il 0-7. Facile, troppo. Poi per andare oltre break Mathieu Jalibert, riserva del formidabile N’Tamack, mette dentro 3 punti a punire un off-feet azzurro e siamo 0-10. Proviamo a giocare anche noi mettendo su la montagna di più di 20 fasi senza quasi avanzamento fino a che in un breakdown in cui sembrava stessimo perdendo palla il benevolo Matthew Carley vede un fallo francese e anche noi muoviamo il tabellino con Paolino Garbisi che al 19’ accorcia sul 3-10. In questa fase la Francia praticamente non gioca, lascia che la fatica la facciamo noi gonfiando le nostre statistiche su possesso, metri e territorio, ma senza mai e poi mai rappresentare un pericolo, poiché ogni volta che ci avviciniamo ai 22 entra in azione la Shawn Edwards defense-machine e ci vanifica l’anima. Poi, quelle rare volte che hanno la palla vengono “di qua” e ci fanno puntualmente male, tanto male. E con irrisoria facilità. Come al 27’ quando da una maul bene impostata per richiamare la difesa il follettone Dupont tira fuori a sorpresa e con un calcetto che pare un rotolo di carta igienica da quanto va lemme lemme manda dietro i pali Gael Fickou a marcare il 3-17. L’Italia allora, porella, prova a risalire il campo ed è tutto uno sbattere via energie contro il muro francese ad inseguire i passaggi imprecisi di Varney che ne fa uno più orrendo degli altri sbilanciando tutta la linea arretrata. La palla finisce in mano al letale Dupont che con un calcio a seguire rovescia il campo e segue ricevendo acrobaticamente da Villiere per lanciare in meta sotto i pali Arthur Vincent che fa 3-24 al 30’. Sembra un’azione da Harlem Globetrotters! E basta così, se si eccettua una  nostra meta giustamente annullata per forward-pass di Varney.

Al ritorno negli spogliatoi su un pesante 3-24 guardi le statistiche e vedi che la palla l’abbiamo avuta di più noi, che abbiamo sempre giocato a casa loro e che loro han dovuto placcare di più. Però loro 3 mete e noi una fava. Questo magari farà contenti quelli che “non conta il punteggio, ma la prestazione”. Io non appartengo alla categoria…

Niente, si rientra in campo e il copione è il medesimo: la Francia, svogliata, lascia fare conscia della nostra inoffensività. Noi ci arrabattiamo, passiamo, corriamo, sbattiamo, avanziamo, indietreggiamo, poi arriva il passaggio sbagliato o il breakdown vincente loro e noi, come Sisifo, ricominciamo da sotto la montagna a riportare su il mitologico pietrone che poi rirotolerà a valle. Dopo che ci siamo cotti da soli la Francia si prende il punto di bonus al 49’ con un’azione di una facilità irrisoria: un bel calcetto di Villiere lancia il bravo ed elegante Brice Dulin che senza scomporsi il ciuffo la schiaccia giù: siamo 3-31, decuplati, che non si può dire, ma rende. L’Italia, che prima c’era e non combinava niente, adesso non c’è più: Teddy Thomas porta a spasso la palla per metà campo bevendosi difensori: forse, incredulo, stava sempre cercando l’avversario diretto di fascia e non trovandolo la dà ad Antoine Dupont, perché è giusto che anche il più bravo metta la sua firma ed al 54’ arriviamo 3-38. Ma Dupont, che è una personcina ammodo, gli restituisce il regalo al 57’ quando riceve palla da Jalibert, anche lui in cerca di qualcuno che lo placchi (ricerca vana), e la trasmette con una precisione ed una tecnica da cineteca a Teddy Thomas per il 3-45. In questo scatafascio si crea la situazione ideale per quella che, come dicevamo all’inizio, sta diventando la triste specialità degli azzurri, vale a dire la metuzza scipita a babbo morto. Anche carina, ma niente di più di un’azione personale di Luca Sperandio nel nulla della Francia che sta già caricando i borsoni sul pullman per tornare in albergo: è il 65’ e il 10-45 ha il sapore amaro della consolazione che non consola. Finirebbe lì, ma vi ricordate di Teddy Thomas in cerca del suo avversario diretto? Lo cerca anche al 74’: mischia ai 5, la palla arriva a lui, ma…il suo difensore non difende e lui la mette giù: 10-50 e possiamo dire che va bene così.

Nulla da salvare in questa catastrofale esibizione azzurra, probabilmente una delle peggiori mai viste da anni e anni. Le attenuanti ci sono, per carità: le assenze, i giovani, l’infortunio dell’ultimo momento, la forza indiscutibile dell’avversario. Ma essere così nulli e partecipare al 6N sono due elementi che stonano come una bestemmia in chiesa. Non si può assolutamente accettare che il divario sia così oceanico. La Francia, oltretutto, non ha certo dato l’impressione di giocare alla morte: ci ha lasciato fare fino a dove voleva, poi ci rubava le caramelle come un bullo di terza media con un bambino di seconda elementare e faceva quello che voleva nel disastro del nostro inesistente triangolo allargato, che a confronto con quello sfavillante dei bleus è sembrato davvero di una pochezza umiliante. Sette mete segnate senza sforzo apparente: chissà quante potevano farcene se avessero avuto voglia o, magari, se avessero avuto bisogno di fare X punti per vincere il torneo. Squadre di categorie diverse. Troppo diverse. Sul piano dei singoli voglio parlare solo di francesi, perché per i nostri non mi viene in mente nulla di positivo, se non qualche elegante presa aerea di Garbisi, davvero in bello stile, manco Nureyev…I francesi…Dupont è la perfezione divertente del mediano totale, che è un 9 scolorante nel 10. Il loro pack dominante gli dà certamente una mano, ma lui si prende tutte e due le braccia. Thomas e Villiere due frecce, ma da vedere contro avversari di un livello diverso. E sipario, riposiamoci perché purtroppo è solo la prima partita.

Il Tabellino

Stadio Olimpico – 06/02/2021 – 6 Nazioni – Prima Giornata

ITALIA-FRANCIA: 10-50

Italia: 15 Jacopo Trulla, 14 Luca Sperandio, 13 Marco Zanon, 12 Juan Ignacio Brex, 11 Montanna Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Michele Lamaro, 7 Johan Meyer, 6 Sebastian Negri, 5 David Sisi, 4 Marco Lazzaroni, 3 Marco Riccioni, 2 Luca Bigi, 1 Daniele Rimpelli
A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Danilo Fischetti, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Niccolò Cannone, 20 Federico Ruzza, 21 Maxime Mbanda, 22 Guglielmo Palazzani, 23 Carlo Canna

Marcatori Italia:

Meta: Sperandio (64’)

Trasformazione: Garbisi (65’)

Calcio piazzato: Garbisi (19’)

Francia: 15 Brice Dulin, 14 Teddy Thomas, 13 Arthur Vincent, 12 Gael Fickou, 11 Gabin Villiere, 10 Matthieu Jalibert, 9 Antoine Dupont, 8 Gregory Alldritt, 7 Charles Ollivon (c), 6 Dylan Cretin, 5 Paul Willemse, 4 Bernard le Roux, 3 Mohamed Haouas, 2 Julien Marchand, 1 Cyril Baille
A disposizione: 16 Pierre Bourgarit, 17 Jean-Baptiste Gros, 18 Dorian Aldegheri, 19 Romain Taofifenua, 20 Anthony Jelonch, 21 Baptiste Serin, 22 Louis Carbonel, 23 Damian Penaud

Marcatori Francia:

Mete: Cretin (5’), Fickou (26’), Vincent (29’), Dulin (48’), Dupont (52’), Thomas (56’, 73’)

Trasformazioni: Jalibert (6’, 27’, 30’, 50’, 53’, 57’)

Calcio piazzato: Jalibert (9’)

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jpr