Quindici nazionali maschili e diciannove nazionali femminili sono rimaste inattive durante questa annata: vediamo quali
Nel weekend appena trascorso sono stati giocati gli ultimi tre test maschili (Galles-Barbarians 43-33, Senegal-Mauritius 63-0, Madagascar-Nigeria 63-3) e gli ultimi quattro femminili (Fiji-Samoa 41-13, Fiji A-Papua Guinea 40-22, Olanda-Hong Kong 0-18, Galles-Barbarians 15-29) del 2019. Dicembre, salvo sorprese, non ne proporrà altri.
In questi dodici mesi l’Italia maschile ha giocato 12 test match e l’Italia femminile 7, ma non tutte le altre nazionali sono riuscite a scendere in campo. A causa di tornei slittati (la Coppa d’Africa) o cancellati (la Coppa del Sud America B), di difficoltà economiche, di caos amministrativo interno (la Grecia), di squalifiche (il Camerun è da poco uscito dall’ennesima sospensione per malgoverno), o semplicemente della pigrizia organizzativa di qualche federazione, solo 90 delle 105 nazionali maschili inserite nel ranking mondiale e solo 37 delle 56 femminili hanno disputato almeno un test match durante quest’anno solare.
Ecco le quindici nazionali MASCHILI inattive nel 2019, con l’attuale ranking
All’opposto, ci sono nazionali non presenti nel ranking ma capaci di disputare almeno un test match in questi mesi: Bolivia, Curacao, Cipro, Estonia, Gibilterra, Giordania, Guadalupe, Isole Vergini Britanniche, Libano, Martinica, Mongolia, Nauru, Qatar, Rep.Domenicana, Slovacchia, St.Lucia, Turchia e Turks&Caicos.
Questa è la stessa tabella ma con le nazionali FEMMINILI inattive (nella prima colonna è indicato il ranking, nelle ultime due è specificato se quest’anno hanno giocato in format minore e la data dell’ultimo test match)
Le nazionali femminili non appartenenti al ranking ma attive nel 2019 sono state Austria, Burundi, Kyrgyzstan, Laos, Malesia, Mozambico, Ruanda e Venezuela.
Non sappiamo se World Rugby emetterà sanzioni contro queste 15+19 nazionali in letargo. In un paio di occasioni negli anni scorsi lo aveva fatto, ma in modo incostante sia nei tempi (un anno sì, poi per due anni no, poi un’altra volta sì…) sia nelle modalità: cioè decidendo in un’occasione di dimezzare i punti in classifica alle nazioni inattive (punizione troppo severa, che ha fatto sprofondare in un baratro del ranking piccole nazioni come American Samoa e Vanuatu) e in un’altra occasione di togliere sei punti a ognuna delle nazionali “imputate” (anche questa sanzione appare eccessiva). La nostra proposta, se mai potessimo avanzarla, sarebbe togliere solo uno o due punti per stagione alle nazionali che non giocano. Dopo cinque anni (o sette, o dieci) di inattività continua il punteggio potrebbe essere ibernato: cioè la nazione scompare dal ranking e riappirirà con punteggio “scongelato” solo al momento del ritorno in campo.